Charlie Sheen parla delle sue esperienze sessuali con uomini: "Ero fatto di crak ed era in parte divertente"

L'attore sceglie di non censurarsi più e di parlare apertamente di ciò che per anni ha tenuto nell'ombra. La sua testimonianza si trasforma in un atto liberatorio, ma anche in un racconto che intreccia dipendenza, trasgressione e un difficile processo di accettazione personale.

Un ritratto di Charlie Sheen

In una nuova fase della sua carriera, Charlie Sheen affronta pubblicamente un capitolo intimo e controverso della sua vita. Nel memoir The Book of Sheen e nella docuserie Netflix aka Charlie Sheen, l'attore ripercorre esperienze sessuali con uomini, nate durante l'uso di crack.

La confessione di Charlie Sheen: sesso, droga e la scoperta di sé

Charlie Sheen, conosciuto tanto per le sue interpretazioni iconiche quanto per i suoi scandali pubblici, ha deciso di spingersi oltre le narrazioni superficiali che spesso lo hanno accompagnato. Intervistato da People, ha dichiarato: "Non scapperò dal mio passato, né lascerò che abbia il controllo su di me". Nel documentario aggiunge: "È liberatorio... solo parlare di certe cose. È come se non fosse entrato un treno dal lato del ristorante. Un dannato pianoforte non è caduto dal cielo. Nessuno è corso nella stanza per spararmi".

Charlie Sheen ed Jon Cryer nell'episodio 818-jklpuzo della settima stagione di Due uomini e mezzo
Charlie Sheen sul set

Queste parole raccontano la sensazione di sollievo provata dall'attore nel dare voce a una verità personale mai espressa prima. Le sue esperienze sessuali con uomini, come spiega in un'intervista a Good Morning America, hanno avuto origine durante i periodi di consumo di crack. "È da lì che è iniziato, da lì che è nato, o si è acceso. E in qualsiasi periodo in cui ero lontano dalla pipa, cercando di orientarmi, di venire a patti con la cosa - 'Da dove veniva? Perché è successo?' - alla fine sono arrivato a dire: 'E allora?' E allora? Alcune di quelle esperienze erano strane. Molte di quelle erano fottutamente divertenti. E la vita va avanti".

Charlie Sheen dall'ospedale al rehab Charlie Sheen dall'ospedale al rehab

Le sue confessioni, per quanto spiazzanti, non hanno il tono del sensazionalismo: Sheen non cerca il perdono, ma l'onestà, trasformando il passato in un mosaico complesso che non rinnega né esalta.

Dal baratro alla rinascita: tra dipendenza e sopravvivenza

Accanto al tema della sessualità, Sheen non elude il legame devastante che le droghe hanno avuto sulla sua vita. Durante la première della docuserie, ha raccontato un episodio sorprendente: il suo ex spacciatore, Marco, avrebbe contribuito a salvarlo sostituendo sostanze pericolose con semplice bicarbonato, aiutandolo così a ridurre gradualmente l'assunzione. "È una sorta di sbarco sulla Luna dentro quell'insanità. Aveva senso provare quella soluzione", ha detto l'attore, descrivendo un paradossale gesto di umanità all'interno di un mondo dominato dall'autodistruzione.

Charlie Sheen e Jennifer Bini Taylor in una scena dell'episodio Whipped Unto the Third Generation della serie Due uomini e mezzo
Una scena con Charlie Sheen

Il memoir e la serie Netflix, in uscita rispettivamente il 9 e il 10 settembre, non sono solo un viaggio nelle cadute e nelle derive di Sheen, ma anche nella sua capacità di sopravvivere a se stesso. Da enfant terrible di Hollywood a uomo che oggi guarda con distacco e ironia alle proprie scelte, la sua storia diventa una riflessione sul prezzo della fama, sulla fragilità umana e sul bisogno, quasi vitale, di raccontare ciò che si è stati per poter finalmente andare avanti.