Era un favorito nella corsa per il ruolo di Christian Grey in Cinquanta sfumature di grigio, andata poi a Jamie Dornan, ma fu lui a ritrarsi dalla competizione dopo solo un mese da quando si era aggiudicato la parte, con profondo scorno di molte fan dei libri. In un'intervista a V-Man per promuovere l'imminente "Knights Of The Roundtable: King Arthur" racconta la serie di eventi che lo hanno portato a prendere quella decisione.
"Avevo dato a Guillermo del Toro la mia parola, più di un anno prima, che avrei fatto Crimson Peak. Le persone mi dicevano 'Sei matto? Guillermo ha ancora almeno quattro mesi per riconsiderare il cast, sarebbe il quarto ruolo, puoi fare questo invece'. Io dicevo 'Non ce la faccio... ho dato la mia parola'".
All'epoca dell'impegno con Del Toro, Hunnam aveva in cantiere anche la stagione finale di Sons of Anarchy ancora da girare, e la scelta di rifiutare Cinquanta Sfumature gli sembrò inevitabile, anche se ora la commenta come "la peggior scelta professionale della mia vita". "Chiamai Sam Taylor-Johnson [la regista] e ci mettemmo a piangere come matti entrambi per 20 minuti al telefono. Dovevo spiegarle perché non avrebbe funzionato" ricorda riferendosi alla lista di ingaggi che aveva accumulato. "Mi stavano succedendo un sacco di cose a livello personale che mi lasciavano emotivamente scosso e mentalmente fragile. Mi sono lasciato sopraffare così tanto, avevo come attacchi di panico riguardo l'intera faccenda".
L'attore ha poi negato di essersi ritirato dal film per il suo contenuto sessualmente esplicito.
Ricordando il suo lavoro in Queer as Folk, infatti, rammenta: "Quando avevo 18 anni venivo fottuto completamente nudo, sulla tv nazionale, sapete?".
Dunque non c'entra affatto il pudore, ma solo una poco saggia gestione degli impegni professionali in un momento personalmente complicato dell'attore che ha portato Jamie Dornan a diventare il Christian Grey del franchise cinematografico al suo posto. Chissà come sarebbe andata se invece Hunnam non avesse rifiutato?