I vertici dell'Académie del cinema francese hanno annunciato le proprie dimissioni collettive dopo le polemiche suscitate in parte dalle nomination ai César 2020 assegnate a Roman Polanski.
La cerimonia di consegna dei prestigiosi premi cinematografici francesi si svolgerà il 28 febbraio a Parigi e a distanza di quindici giorni dall'avento è stata comunicata l'inaspettata decisione. I responsabili dell'Académie hanno dichiarato: "Per onorare chi ha fatto del cinema nel 2019, per ritrovare la serenità e fare in modo che la festa del cinema rimanga una festa, il consiglio di amministrazione dell'Associazione per la Promozione del Cinema ha preso all'unanimità la decisione di dimettersi. Queste dimissioni collettive permetterà di procedere con un rinnovo completo dei vertici dell'organizzazione".
Negli ultimi giorni centinaia di membri avevano firmato una lettera in cui chiedevano dei cambiamenti profondi nell'organizzazione che, fondata 45 anni fa, è "gestita dall'Associazione per la promozione del Cinema, responsabile della selezione dei direttori, senza alcuna elezione". I membri avevano sottolineato che potevano solamente votare i film, senza avere alcuna voce in capitolo nella gestione e nell'organizzazione della cerimonia dei César.
Le polemiche emerse dopo le 12 nomination assegnate al film di Roman Polanski L'ufficiale e la spia (qui tutte le cadidature) non hanno contribuito a migliorare un'atmosfera già tesa anche a causa della scoperta che Claire Denis e Virginie Despentes erano state escluse dall'annuale evento Dîner des Révélations dedicato ai talenti emergenti che possono nominare dei professionisti che vorrebbero come "sponsor" durante la serata. Le richieste relative alle due registe erano però state ignorate dal presidente dell'associazione, Alain Terzain.