Sin dalla sua uscita nelle sale, avvenuta nel 2019, sono state molteplici le critiche nei confronti di Quentin Tarantino per la bizzarra rappresentazione di Bruce Lee in C'era una volta a...Hollywood. Sulla questione è intervenuto di recente anche Donnie Yen, grande protagonista di John Wick 4, criticando aspramente quanto fatto da Tarantino.
"Tutti hanno diritto alle proprie opinioni. Quentin Tarantino è un regista di fama mondiale e ha diritto a pensare come meglio crede, ma anche io posso avere la mia opinione. Per me era evidente di come si fosse preso gioco di Bruce Lee. Una rappresentazione del tutto cartoonesca" ha dichiarato ai microfoni di Variety. Nel film Bruce Lee viene interpretato da Mike Moh in maniera molto arrogante e superba, e viene sconfitto a duello da Cliff Booth, stuntman interpretato da Brad Pitt.
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Tarantino aveva già risposto alle critiche in una maniera non particolarmente pacata: ""Posso capire che sua figlia abbia un problema con questa cosa, è il suo fottuto padre! Lo capisco. Ma tutti gli altri? Andassero a farsi fottere". I detrattori hanno ritenuto l'attore ritratto nel film una caricatura razzista mentre la figlia dell'icona delle arti marziali, Shannon Lee, ha accusato Tarantino di aver fatto passare suo padre per un "arrogante pieno di sé".
Alcuni sostengono perfino che il pestaggio di Lee sullo schermo da parte di Booth rappresenti una sorta di punizione, poiché Lee "non faceva altro che mancare di rispetto agli stuntmen americani", secondo Tarantino. Il regista di Jackie Brown ha aggiunto: "Gli stuntman odiavano Bruce in The Green Hornet, è scritto nel libro di Matthew Polly, al punto che si sono rifiutati di lavorare con lui".