Semplicemente Carla, un titolo - quello del film in onda stasera su Rai1 alle 21:25 in prima visione assoluta - che è una scelta: quella di raccontare la donna Carla Fracci senza troppi fronzoli, prendendola a esempio di un modo di vivere la femminilità all'avanguardia rispetto all'epoca in cui è nata.
Realizzato con la consulenza diretta della stessa Carla Fracci (scomparsa lo scorso 27 maggio), del marito Beppe Menegatti e della loro collaboratrice storica Luisa Graziadei, il film (qui la nostra recensione di Carla) è liberamente ispirato all'autobiografia Passo dopo passo - La mia storia e ripercorre il percorso umano e professionale di un'icona della danza mondiale, definita dal New York Times nel 1981 "prima ballerina assoluta". La sfida di prestare volto e corpo a una delle più grandi étoile del XX secolo è stata accolta da Alessandra Mastronardi, che, nella nostra intervista, ha raccontato tutta l'emozione di essere chiamata a interpretare un personaggio di tale levatura.
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Il film, girato tra Roma, Orvieto e Milano, parte da Carla bambina nell'immediato dopoguerra e la segue, poi adolescente e giovane donna, nella Milano degli anni '50-'60, per raccontarne l'ascesa al successo e la difficile scelta di diventare mamma in un momento cruciale della sua carriera. Una storia di coraggio e abnegazione in cui Carla, già a dieci anni, è messa alla prova per entrare alle selezioni del Teatro alla Scala. La direttrice Bulnès la trova "gracilina" ma lei non si arrende: figlia di un tramviere, conosce il valore del sacrificio e supera compagne che sono lì per diritto di nascita. A 19 anni Carla è scelta dal regista Luchino Visconti per ballare Lo spettro della Rosa dopo l'esibizione di Maria Callas. Trionfa tra gli applausi della Scala segnando l'inizio della sua ascesa.
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La Fracci prosegue nella sua brillante carriera e velocemente conquista nuovi palcoscenici in Italia, Europa e quindi nel mondo. Nel 1964 la proposta di matrimonio e, qualche anno più tardi, resta incinta: in tanti prospettano la fine della sua carriera, ma lei intende dimostrare che una étoile può essere anche mamma, senza dover rinunciare a nulla. Così la storia torna al 1970: alla vigilia de Lo Schiaccianoci la paura di non farcela si fa reale quando si infortuna a una caviglia. "Vederti danzare è un regalo che tu fai a tutti noi, tu sei la danza stessa" le ricorda l'amica Ginevra, accorsa nel momento di maggiore sconforto. Carla si fa forza, le tornano in mente tutte le conquiste, i sacrifici e l'equilibrio magico delle libellule che osservava da bambina. Entra sul palco della Scala dove ad attenderla c'è Rudy che la solleva trionfante.