Brian May, l'astrofisico dei Queen: il lato "stellare" del chitarrista

Brian May oltre alla musica ha anche un'altra passione: non tutti sanno che il chitarrista dei Queen è un apprezzato astrofisico.

Esiste un lato di Brian May che non tutti conoscono: il chitarrista dei Queen è un valente astrofisico. L'autore di 'The Show Must Go On' da giovane interruppe gli studi per proseguire la sua carriera nel mondo del rock, ma a 60 anni è tornato all'Università e nel 2008 ha conseguito il dottorato in astrofisica all'Imperial College di Londra.

Chi è Brian May

Brian May è nato a Twickenham, un sobborgo di Londra, il 19 luglio 1947, fin da piccolo inizia a studiare musica, prima il pianoforte per poi passare alla chitarra, lo strumento che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Nel 1970, insieme a Freddie Mercury e al batterista Roger Taylor ha formato i Queen. Brian è l'autore di alcuni dei brani più celebri del gruppo tra cui Tie Your Mother Down, We Will Rock You, The Show Must Go On, Who Wants to Live Forever e Flash. Nel 2011 la rivista Rolling Stone ha stilato una classifica dei migliori chitarristi di tutti i tempi, May è al 26esimo posto, la rivista britannica Total Guitar nel giugno del 2020 lo ha nominato come miglior chitarrista della storia del rock.

Brian May e la passione per l'astrofisica

Brian May nel 1965 si trasferisce a Londra, dove incomincia a frequentare la facoltà di fisica e astronomia dell'Imperial College London. Dopo essersi laureato con il massimo dei voti, inizia il dottorato di ricerca in Astronomia dell'infrarosso. Brian a quel punto si trova a un bivio, continuare la sua carriera come fisico o continuare a suonare con i Queen. Il mondo della musica sa quale è stata la decisione di May e lo ringrazia.

Nonostante la carriera da musicista lo tenga impegnato al massimo, Brian May negli anni '70 trova il tempo per scrivere e pubblicare due importanti ricerche "Bang! The Complete History of the Universe" e "The Cosmic Tourist". Ma è solo molto più tardi che Brian decide di tornare a studiare e prendersi quel dottorato a cui aveva dovuto rinunciare. Così torna alla sua università e nel 2008 ottiene il dottorato in astrofisica all'Imperial College di Londra con una tesi dal titolo "A survey of radial velocities in the zodiacal dust cloud" (Un'analisi delle velocità radiali della nube zodiacale).

La collaborazione di Brian May con la Nasa

Nel 2006 la NASA ha mandato in orbita la sonda spaziale New Horizons per esplorare Plutone e il suo satellite Caronte e studiare la geologia e la morfologia del pianeta nano e del suo satellite. Nel 2015 New Horizons è passata a 12.500 km di distanza dalla superficie di Plutone, un record mai raggiunto da nessun artefatto. Durante la conferenza stampa di presentazione dei dati mandati dalla sonda sulla terra, Alan Stern, responsabile scientifico della missione di New Horizons, ha detto: "Vi presento uno dei collaboratori del nostro team scientifico, che è arrivato dall'Europa per aiutarci un po' a lavorare con i dati. Qualcuno di voi potrebbe conoscerlo", con questa presentazione nella sala è stato introdotto l'astrofisico Brian May. Il chitarrista dei Queen ha anche un asteroide che porta il suo nome, 52665 Brianmay.

La fisica nelle canzoni di Brian May

Il 18 dicembre 1976 i Queen pubblicano il quinto album, A Day at the Races. La terza traccia del 33 giri è Long Away, scritta da Brian May, la canzone non è cantata da Freddie Mercury, ma dallo stesso chitarrista. Long Away rispecchia la passione del chitarrista per le stelle

In omaggio alla missione New Horizons, Brian May ha realizzato un singolo da solista che porta lo stesso nome della missione NASA. Nell'introduzione del videoclip si riconosce la voce di Stephen Hawking. Il video ripercorre il viaggio della sonda.