La 66° edizione del Festival di Berlino si conclude celebrando un palmares che parla italiano. Dopo la calorosa accoglienza tributatagli dalla critica, Fuocoammare, documentario di Gianfranco Rosi dedicato a Lampedusa, ha convinto anche la giuria presieduta da Meryl Streep.
Dopo aver conquistato il Leone d'Oro a Venezia con Sacro GRA nel 2013, Rosi torna a trionfare nel festival più politico di tutti con un film che affronta il tema dell'immigrazione e degli sbarchi dei migranti sulle coste italiane mostrando, al tempo stesso, la vita quotidiana degli abitanti dell'isola siciliana.
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Il team capitanato dalla Streep ha, invece, scelto di assegnare il Gran Premio della Giuria al dramma di origine teatrale di Danis Tanovic Death in Sarajevo, che torna a riflettere sullo scontro etnico tra serbi e bosniaci.
L'Alfred Bauer Prize, premio per il film che apre nuove prospettive, va alla pellicola fiume di 8 ore A Lullaby to the Sorrowful Mystery del filippino Lav Diaz che scherza parlando del suo film come di un "corto".
Tra i premi più ambiti, l'orso d'argento per la regia viene assegnato a sorpresa alla giovane cineasta francese Mia Hansen-Løve che ha diretto la diva Isabelle Huppert nello struggente Things to Come.
Il protagonista del franco-tunisimo Hedi Majd Mastoura si porta a casa il premio per la miglior interpretazione maschile e il film diretto da Mohamed Ben Attia vince anche il premio per la miglior opera prima. Miglior attrice è la straordinaria interprete di La comune Trine Dyrholm che ha l'onore di ricevere il premio direttamente dalle mani di Meryl Streep.
L'orso d'argento per la sceneggiatura è stato tributato all'intrigante United States of Love, enigmatica pellicola polacca scritta e diretta da Tomasz Wasilewski, mentre il cinese Crosscurrent si porta a casa il premio per il miglior contributo tecnico, andato alla fotografia.
Berlino 2016: tutti i vincitori
- Orso d'oro Gianfranco Rosi per Fuocoammare
- Gran premio della giuria Danis Tanovic per Death in Sarajevo
- Orso d'argento per la miglior regia Mia Hansen-Løve per Le cose che verranno
- Orso d'argento per la migliore attrice Trine Dyrholm per La comune
- Orso d'argento per il miglior attore Majd Mastoura per Hedi
- Orso d'argento per la migliore sceneggiatura Tomasz Wasilewski per Le donne e il desiderio
- Orso d'argento per il contributo tecnico Mark Lee Ping-Bing per Crosscurrent
- Premio Alfred Bauer Lav Diaz per A Lullaby to the Sorrowful Mystery
- Miglior film d'esordio Mohamed Ben Attia per Hedi
- Generation Kplus - Orso di Cristallo per il miglior film (Giuria di bambini) Jayaraj Rajashekaran Nair per The Trap
- Generation Kplus - Menzione speciale (Giuria di bambini) Emilie Deleuze per Miss Impossible
- Generation 14plus - Orso di Cristallo per il miglior film (Giuria dei giovani) Renars Vimba per Mellow Mud
- Generation 14plus - Menzione speciale (Giuria dei giovani) Roberto Doveris per Plants
- Miglior film della Competition (Giuria ecumenica) Gianfranco Rosi per Fuocoammare
- Miglior film della sezione Panorama (Giuria ecumenica) Bouli Lanners per Les Premiers, les Derniers
- Miglior film della sezione Forum (Giuria ecumenica) Mahmoud Sabbagh per Barakah Meets Barakah Abou Bakar Sidibé, Estephan Wagner e Moritz Siebert per Les sauteurs
- Miglior film della Competition (Premi Fipresci) Danis Tanovic per Death in Sarajevo
- Miglior film della sezione Panorama (Premi Fipresci) Tobias Nölle per Aloys
- Miglior film della sezione Forum (Premi Fipresci) Rama Thiaw per The Revolution Won't Be Televised
- Premio della gilda del cinema d'autore tedesco Anne Zohra Berrached per 24 Weeks
- Miglior film della sezione Panorama (Premi C.I.C.A.E.) Doris Dörrie per Fukushima, mon amour
- Miglior film della sezione Forum (Premi C.I.C.A.E.) Adrian Sitaru per Illegittimo
- Premio Label Europa Cinemas Bouli Lanners per Les Premiers, les Derniers
- Teddy Awards - Miglior film Klaus Händl per Tomcat
- Teddy Awards - Miglior documentario Sara Jordenö per Kiki
- Teddy Award - Premio della giuria Alex Anwandter per You'll never be alone
- Caligari Film Prize Tamer El Said per In the Last Days of the City
- Amnesty International Film Prize Gianfranco Rosi per Fuocoammare
- Premio del pubblico della sezione Panorama - Primo posto Udi Aloni per Junction 48
- Premio del pubblico della sezione Panorama - Secondo posto Doris Dörrie per Fukushima, mon amour
- Premio del pubblico della sezione Panorama - Terzo posto Oliver Schmitz per Shepherds and Butchers
- Premio del pubblico della sezione Panorama Dokumente - Primo posto Barak Heymann e Tomer Heymann per Who’s Gonna Love Me Now?
- Peace Film Award Maher Abi Samra per A Maid for Each
- Premio del pubblico della sezione Panorama Dokumente - Secondo posto Reijer Zwaan per Strike a Pose
- Premio del pubblico della sezione Panorama Dokumente - Terzo posto Lee Dong-ha per WEEKENDS
- Heiner Carow Prize Doris Dörrie per Fukushima, mon amour
- Generation Kplus - Grand Prix (Giuria internazionale) Mete Gümürhan per Young Wrestlers
- Generation 14plus - Menzione speciale (Giuria internazionale) Eliza Petkova per Zhaleika
- Generation 14plus - Grand Prix (Giuria internazionale) Roberto Doveris per Plants
- Generation Kplus - Menzione speciale (Giuria internazionale) Pepa San Martín per Rara - Una strana famiglia
- Amnesty Internation Film Prize - Generation Mehrdad Oskouei per Starless Dreams
- Teddy Audience Award Jacques Martineau e Olivier Ducastel per Paris 05:59