Belve Crime, da stasera su Rai 2 il nuovo show di Francesca Fagnani: anticipazioni e interviste del 10 giugno

Stasera su Rai 2 alle 21:20 comincia per Francesca Fagnani l'avventura di Belve Crime: nella prima puntata anche l'intervista a Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio.

Tamara Ianni a Belve Crime

Ad appena una settimana dalla conclusione della sua trasmissione più famosa, Francesca Fagnani è pronta a tornare in TV con Belve Crime, lo spin-off a tinte nere che promette di portare il pubblico nella mente dei criminali.
La prima puntata di questa nuova avventura è attesa per stasera su Rai 2, come sempre in prima serata.

Belve Crime, le anticipazioni del 10 giugno

Massimo Bossetti
Massimo Bossetti

La trasmissione, che in molti alla vigilia hanno già accostato a un altro cult del genere, Storie maledette di Franca Leosini, partirà con un'intervista inedita a Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Appello e Cassazione hanno confermato la sentenza della Corte d'assise di Bergamo.
Bossetti, che si è sempre dichiarato innocente, ha accettato questo confronto teso e serrato con Francesca Fagnani in cui, rispondendo alle domande dirette della giornalista romana, per la prima volta racconta a lungo e in modo dettagliato la sua vicenda.

Tra le tre che verranno proposte, per ovvie ragioni questa è l'unica intervista della serata non realizzata in studio (ma nel carcere di Bollate, dove Massimo Bossetti è detenuto).

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Spazio poi alla storia e alle dichiarazioni di Tamara Ianni, collaboratrice di giustizia, la donna che ha fatto saltare il sistema del clan Spada a Ostia.
Sia Tamara che suo marito hanno trascorso anni all'interno del contesto criminale romano: il marito era un membro del clan rivale degli Spada, i Baficchi, nipote prediletto del boss Giuseppe Galleoni.
Dopo anni di torture e vere e proprio persecuzioni, Tamara Ianni ha deciso di raccontare tutto agli investigatori, che, anche grazie alle sue confessioni, nel gennaio 2018 sono riusciti ad arrestare 32 componenti del clan.

"C'è voluto più coraggio o disperazione per iniziare a parlare?" le ha chiesto Francesca Fagnani in apertura dell'intervista. "Disperazione" è stata la risposta sincera della Ianni.
"Ricordo che un membro del clan Spada era venuto in casa mia con pistole e coltelli, assieme al signor Pelè (Enrico Spada, ndr), sieropositivo, che si era messo delle lamette in bocca per sputare sangue infetto di Aids addosso a mio figlio di due anni. Per proteggerlo mi sono messa a chioccia e mi hanno riempita di botte" ha rivelato Tamara Ianni.
E sarebbe stata proprio l'idea dei pericoli corsi dal suo bambino a spingere la donna a diventare una collaboratrice di giustizia.
Oggi Tamara Ianni e la sua famiglia vivono sotto protezione, per questa ragione durante l'intervista ha dovuto celare il suo volto.

L'ultima intervista della serata sarà quella di Eva Mikula, al tempo fidanzata di Fabio Savi (intervistato da Franca Leosini nel 2001), uno dei membri della famigerata banda della Uno bianca, che terrorizzò l'Italia intera tra il 1987 e il 1994, uccidendo 24 persone e ferendone 114.

Eva Mikula
Eva Mikula durante il processo alla Banda della Uno bianca

Davanti a Francesca Fagnani, Eva Mikula (che ha dovuto scontare 14 mesi di carcere perchè trovata in possesso di documenti falsi ma ritenuta non colpevole durante il processo) ripercorrerà quei due anni (era fidanzata con Savi dal 1992) che hanno cambiato per sempre la sua vita.
Figura controversa, trattata da molti al pari dei veri responsabili delle azioni criminose, la Mikula sostiene di essere stata determinante nell'arresto della Banda, anche se la conduttrice le ricorda che: "Lei ha parlato solo dopo l'arresto".

Nel 2005, all'epoca della seconda edizione, Eva Mikula fu annunciata come concorrente del reality La Talpa. Mediaset, che nel frattempo aveva acquisito il format, decise di rinunciare a quell'idea dopo le numerose proteste, ma oggi Fagnani le chiede: "Le sembrava rispettoso verso le famiglie delle vittime?". Ed Eva Mikula non indietreggia rispetto alla posizione che ha sempre mantenuto: "Quel gioco avrebbe potuto permettermi di raccontare la mia verità".