Un nuovo documentario intitolato Roadrunner: A Film About Anthony Bourdain racconta come la decisione di coinvolgere l'attrice italiana Asia Argento, per dirigere un episodio della serie Parts Unknown, mise fine alle riprese dell'ultima stagione dello show.
Il documentario uscirà questo venerdì e al suo interno ci saranno dozzine di interviste di amici intimi di Bourdain, il quale si è tolto la vita a 61 anni in un hotel in Francia nel 2018. La Argento, che usciva con Anthony al momento della sua morte, non è stata intervistata per il documentario.
La loro relazione costituisce la base dell'ultima parte del documentario poiché dipinge un'immagine molto precisa: secondo il regista che il famoso chef era diventato letteralmente "dipendente" dall'attrice italiana. Poco dopo essersi incontrati Bourdain mise fine allo show Parts Unknown e licenziò un suo storico collaboratore per aver litigato con Asia.
Il film affronta anche delle indiscrezioni secondo cui alcune foto della Argento abbracciata ad un uomo per le strade di Roma furono pubblicate sui giornali italiani appena cinque giorni prima della morte di Bourdain. Il documentario, in ogni caso, non incolpa Asia per il suo suicidio, anche se alcuni recensori hanno suggerito che il film "sfrutta i fatti in modo pericoloso".
Morgan Neville, il regista del film, ha detto al Wall Street Journal che la relazione tra Bourdain e la Argento era simile alle "sabbie mobili" e che di conseguenza ha voluto toccarla solo brevemente: "Puoi fare un intero film su questo e non era il film che volevo girare io. Penso di essere stato molto corretto, considerate le cose di cui sono al corrente. Sono molto a mio agio con quello che ho fatto."