L'agenzia WME non rappresenterà più l'attore americano Armie Hammer, in seguito alle recenti polemiche su di lui. Lo riporta l'Hollywood Reporter, mentre Variety aggiunge che Hammer è stato scaricato anche dal suo ufficio stampa personale, dopo aver dovuto abbandonare almeno due progetti che doveva girare a breve (lui sostiene di averli lasciati di sua sponte, ma le fonti delle due riviste di settore affermano che sarebbero stati i rispettivi studios a chiedergli di andarsene).
Armie Hammer: i "cannibali etici" commentano la vicenda dell'attore e il suo presunto fetish
Queste sono le nuove conseguenze del recente danno d'immagine subìto da Hammer, in seguito alla pubblicazione di screenshot da Instagram in cui avrebbe dichiarato fantasie cannibali a diverse donne. Lui ha negato la veridicità di quei dettagli specifici, ma suoi conoscenti hanno confermato alle due riviste di cui sopra che è un fedifrago seriale, motivo per cui il suo matrimonio è finito lo scorso anno. Altre persone a conoscenza dei fatti hanno dichiarato che molto probabilmente la sua carriera subirà una battuta d'arresto provvisoria, in attesa che le acque si calmino.
Armie Hammer ha tre film in uscita o post-produzione, e stando a Variety e The Hollywood Reporter le rispettive case di produzione (in due casi su tre la Disney, tramite 20th Century Studios e Searchlight Pictures) stanno considerando se e come affrontare il problema, anche in base alla sua presenza nei diversi progetti.
Nel caso di Assassinio sul Nilo (previsto per settembre) e Next Goal Wins (ancora senza data d'uscita, ma in linea di massima papabile per la fine dell'anno) i suoi ruoli sono minori, quindi facilmente occultabili a livello di marketing qualora la controversia fosse ancora d'attualità in autunno, e sarebbe fattibile anche escluderlo dalle attività stampa se necessario. In molti si stanno anche interrogando sull'eventualità di un recasting per il sequel di Chiamami col tuo nome, progetto che però al momento non è ufficialmente in lavorazione, dati gli altri impegni del regista Luca Guadagnino.