Adua Del Vesco e Massimiliano Morra sono due irriconoscenti per aver causato l'Ares Gate: il fratello di Manuela Arcuri, Sergio, ha rilasciato un'intervista a Fanpage in cui prende le parti di Alberto Tarallo e accusa i due gieffini di essersi sentiti già arrivati dopo i primi successi.
Mentre Mediaset evita di parlare dell'Ares Gate in seguito alla diffida di Alberto Tarallo, la famiglia Arcuri scende in campo per difendere il produttore. Dopo le dichiarazioni della sorella Manuela in difesa di Alberto Tarallo ora anche Sergio Arcuri lancia accuse ad Adua Del Vesco e Massimiliano Morra tacciandoli d'ingratitudine e parlando dell'Ares come di "una grande famiglia".
Sergio Arucri ha lavorato in molte produzioni della Ares Fim, tra cui L'Onore e il Rispetto, Caterina e le sue Figlie, Pupetta, Furore e molte altre. Sergio ci tiene a rimarcarlo perché si considera un testimone diretto degli anni d'oro della Ares Film e a proposito della parola setta, usata con riferimento all'ambiente di lavoro creato da Tarallo, dice: "Lasciamo perdere le sette perché si tratta di sciocchezze. Ma che in Ares ti potessi affidare totalmente ad Alberto Tarallo e a Teo, andando a vivere a casa loro, seguendo quello che ti dicevano loro, e poi loro ti indirizzavano per farti diventare quello che ritenevano fosse l'attore giusto per le fiction, questo è vero".
Sergio spiega che Tarallo e Losito facevano da guida ai giovani attori: "C'erano questi attori, soprattutto quelli sconosciuti, che si affidavano a Teo e Alberto e loro li ospitavano, gli spiegavano come si dovevano vestire, gli dicevano di mettersi a dieta... Non tutti quelli che lavoravano in Ares da protagonisti - non è successo a me, non è successo a mia sorella - andavano a vivere da Tarallo. Se ne avevi bisogno e glielo chiedevi, ti ospitava molto volentieri".
Sergio Arcuri rivive l'arrivo di Adua Del Vesco alla Ares Fim, quando ancora si chiamava Rosalinda Cannavò, precisando che nessuno le ha imposto il cambio del nome. Sul rapporto tra lei e Gabriel Garko dice: "Ne parlo in maniera sincera, esiste il gioco delle parti. Adua era una giovane ragazza che veniva dalla Sicilia, per venire a fare le cose in Ares prendeva l'autobus, e nel giro di pochissimo tempo è diventata la protagonista. In una prima fase, che non so quanto sia durata, era contentissima di quanto aveva avuto e di quello che Ares, e Tarallo nello specifico, le avevano dato. Mi ricordo la questione del cambio del nome, per esempio. Mi disse che non era per niente contenta di chiamarsi Adua Del Vesco, perché era un nome, come diceva lei, 'vecchio' e lei era una ragazzina, aveva 20 anni, forse anche meno. 'È un nome vecchio, non mi piace per niente. Però va bene, lo cambio se è una cosa che mi serve per la mia carriera' mi disse".
Sergio Arcuri, quando il giornalista chiede se si sia dato una spiegazione rispetto ai racconti tra la Del Vesco e Massimiliano, risponde: "Loro sono rimasti un po'sedotti e abbandonati'. Nel periodo in cui stavano in Ares, soprattutto Morra, si sentiva il nuovo Mastroianni. Poi la carriera si è arenata. Probabilmente ne attribuisce le colpe a Tarallo. Colpe che magari Tarallo ha pure, perché forse gli ha fatto fare solo un certo tipo di personaggio e non lo ha fatto studiare. Molti attori dell'Ares decidevano di non studiare perché si sentivano già arrivati".