Michael Cera avrebbe potuto far parte del Wizarding World creato da J.K. Rowling.
In una nuova intervista con Louis Theroux sul suo podcast, la star di Superbad e Scott Pilgrim ha rivelato di essere stato in trattative per far parte del franchise di Harry Potter, nello specifico dello spin-off Animali Fantastici, e di aver rifiutato per paura di diventare "troppo famoso".
"Non ricordo nemmeno se mi fosse stata offerta davvero una parte, credo di aver semplicemente rifiutato di impegnarmi perché penso sarebbe stato un impegno di sei anni o qualcosa del genere. Ma ho anche scelto consapevolmente di limitare un po' la mia esposizione, o di cercare di avere un po' più di controllo", ha spiegato Cera. "E sentivo che facendolo, soprattutto perché parliamo di film per bambini, avevo una grande paura di fare cose che mi avrebbero reso troppo famoso".
Che fine ha fatto il franchise di Animali Fantastici?

Prequel dei film di Harry Potter, Animali Fantastici e i suoi due sequel sono incentrati su Newt Scamander (Eddie Redmayne), un esperto di creature magiche che viene reclutato da un giovane Albus Silente (Jude Law) per aiutare a sconfiggere il mago oscuro Gellert Grindelwald (interpretato da Johnny Depp nei primi due film e da Mads Mikkelsen nel terzo).

J.K. Rowling, autrice anche della sceneggiatura, aveva pianificato una saga di cinque film, non sono stati annunciati piani concreti per continuare il franchise, dopo il flop al box-office dell'ultimo capitolo, ovvero Animali Fantastici - I segreti di Silente, con il film pesantemente condizionato dal licenziamento di Depp dal ruolo di Grindelwald.
Tuttavia, Cera - nelle sale in questi giorni con La Trama Fenicia di Wes Anderson, ha aggiunto che le sue preoccupazioni riguardo la fama sono "un po' cambiati" e che oggi sarebbe più aperto a partecipare a un franchise: "Penso di aver superato quel particolare sentimento, ma credo che fosse quello di cui avevo bisogno allora. Ma se adesso arrivasse un franchising che sembra interessante, non credo che per il fatto che si tratta di un franchising uscirei dall'ufficio tutto infuriato".