Skandal! Il caso Wirecard 2022

Questo documentario fa luce su uno degli scandali finanziari più importanti degli ultimi anni.

A inizio giugno 2020, le forze dell’ordine perquisirono la sede di Wirecard, una società fintech tedesca (quotata in borsa) che offriva un servizio di pagamenti elettronici e delle carte prepagate virtuali. Durante le indagini, partite insieme ad alcune inchieste giornalistiche, i magistrati giunsero a sospettare che i dirigenti di Wirecard avessero divulgato informazioni false e fuorvianti per condizionare il prezzo delle azioni societarie.

A distanza di due settimane, Wirecard rivelò che la società di revisione Ernst & Young non riuscì a trovare prove sufficienti dell’esistenza di depositi bancari in conti fiduciari per 1,9 miliardi di euro: si trattava evidentemente di una frode. Tale ammanco provocò, lo stesso giorno, un crollo del prezzo delle azioni Wirecard in Borsa del 70%.

Nonostante si pensasse che quei conti fossero registrati nelle Filippine, la stessa Banca centrale del Paese asiatico ne negò l’esistenza. Il 19 giugno, il CEO Markus Braun rassegnò le dimissioni e, tre giorni dopo, la procura di Monaco emise un mandato di arresto nei suoi confronti: venne arrestato con l’accusa di aver truccato i bilanci Wirecard per rendere più appetibile l’impresa sul mercato. Braun pagò una cauzione di cinque milioni di euro per ritrovare la libertà, ma le conseguenze dello scandalo erano ormai irreparabili: le azioni passarono da un valore di 100 euro a meno di 2 euro ad azione, e venne travolto anche ciò che rimaneva della dirigenza, fino alla presentazione di un’istanza di fallimento a causa dell’eccessivo indebitamento cui Wirecard era dovuta andare incontro.