Assandira 2020

Adattamento del romanzo omonimo di Giulio Angioni, il film segue le vicende di un uomo di nome Constantino, un contadino sardo che durante la notte, a causa di un incendio, perde l’agriturismo Assandira di cui era proprietario. Questo evento è praticamente eclissato dal fatto che durante l’incendio Costantino perde anche suo figlio, rimasto in mezzo alle fiamme, e che Costantino non è riuscito a salvare. Durante la tragedia è arrivata la pioggia, che è riuscita a spegnere l’incendio, anche se ormai è troppo tardi per ogni cosa. Il giorno dopo arriva sul posto arriva un giovane magistrato con dei carabinieri per accertare cosa sia accaduto.

Costantino prova a raccontare l’evolversi dei fatti e durante il suo racconto vediamo come è nato l’agriturismo, da un’idea di suo figlio e sua moglie che hanno pensato di trasformare l’ovile di Costantino in un agriturismo per dare ai turisti la “classica esperienza di campagna rurale sarda”. Costantino è sempre stato riluttante a quest’idea, perchè per lui la campagna, la terra, sono parte di una tradizione, di un onore che non si possono neanche spiegare e impacchettarli così per il commercio, per dei turisti che non capiranno mai la vera natura di questa vita, gli sembra sbagliato, innaturale, quasi un affronto. Tuttavia per accontentare il figlio procede a questa trasformazione, richiamando appunto tanti turisti che, prevedibilmente, sono entusiasti di vivere “nella natura”, anche se poi della natura in cui vivono capiscono ben poco. Ma cos’è successo durante quella notte terribile dell’incendio?