1974 1979. Le nostre ferite 2020

Celebrando il Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, non possono non tornare alla mente gli “anni di piombo” e l’inaudita violenza che divampava in Italia in quel drammatico periodo di divisione politica e sociale, con organizzazioni criminali che colpirono duramente cittadini e istituzioni.

Tra Roma e Torino si intrecciano le storie di personaggi sopravvissuti alla furia terroristica. Tra essi conosciamo Luigi, che frequentava il collettivo universitario di Medicina nella Capitale, e Francesco, uno studente liceale. Entrambi vennero feriti dai neofascisti nel 1974.

Nella Roma delle radio libere, nel 1979, le due femministe Nunni e Anna vennero ferocemente attaccate dai NAR. Vincenzo è invece un poliziotto scampato a un conflitto a fuoco con i brigatisti rossi, che si verificò a Piazza Nicosia. Renzo era un bancario impiegato nel capoluogo piemontese: insieme ad altri, rimase coinvolto in un attacco di Prima Linea contro una scuola. Il film racconta quanto fosse ormai dilagante la paura in quegli anni: donne, uomini, ragazzi potevano risultare vittime di quelle organizzazioni in ogni ambito sociale, senza che lo Stato fosse in grado di porre fine a un’assurda escalation di terrore.

Un film corale, che attraverso originali repertori familiari e testimonianze che raramente conquistano le prime pagine, cerca di conservare la memoria di quell’epoca ormai lontana. Le immagini più spensierate, nonostante tutto, si alternano con quelle della crisi, dell’impegno civile e delle lotte per i diritti, mentre una violenza sempre più efferata tentava di sovrastare con ogni mezzo il Paese e i cittadini innocenti.