Applausi in sala e in conferenza stampa per il film di esordio alla regia di Francesco Bruni che ha aperto ieri la sezione Controcampo Italiano. Lontano anni luce dal glamour delle star che hanno sfilato oggi al Lido, da David Cronenberg a Keira Knightley, da Monica Bellucci a Kate Winslet, da Guy Pearce a Viggo Mortensen passando per Michael Fassbender e Jet Li, Scialla! è il film italiano che segna l'esordio alla regia di Francesco Bruni, storico sceneggiatore di tutti i film di Paolo Virzì, suo grandissimo amico.
Il titolo, che deriva da un neologismo molto in uso nello slang capitolino delle nuove generazioni che significa stai calmo e rilassati, è un'esortazione che Bruni ha usato nel film come manifesto poetico di un'intera generazione. La storia è quella di Bruno Beltrame, un ex-professore che ha tirato i remi in barca e per campare ha scelto di abbandonare la scuola e di dedicarsi alle ripetizioni a domicilio e alla scrittura di bizzarre biografie. Attraverso una rivelazione che gli cambierà per sempre la vita, Bruno scoprirà di essere il padre di Luca, il ragazzo 'difficile' e irriverente cui sta facendo delle ripetizioni. La rivelazione da parte della madre del ragazzo getta la vita di Bruno nel panico anche perchè la donna sta per partire per un lungo viaggio in Africa e sarà proprio lui a doversi occupare del ragazzo, tenuto all'oscuro su tutto, in veste di professore.
A presentare il film la deliziosa commedia metropolitana ambientata nella periferia romana il regista Francesco Bruni, gli attori Fabrizio Bentivoglio, Barbora Bobulova, Vinicio Marchioni e il giovane esordiente Filippo Scicchitano, produtto accompagnati dai produttori Beppe Caschetto per IBC Movie e dall'Amministratore Delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco.
Come avete lavorato sul lessico e sul linguaggio che rappresentano una parte importantissima del film?
Francesco Bruni: Abbiamo usato il gergo giovanile per raccontare il contesto sociale in cui è cresciuto e vive il protagonista anche se il rischio era che ne uscisse fuori qualcosa di obsoleto, visto che non è la prima volta che un film racconta questo argomento. C'è anche da dire che io sono molto ferrato sull'argomento visto che due figli adolescenti che portano spesso i loro amici a casa, mi è bastato 'appizzare' le orecchie, e registrare ogni tanto qualche espressione colorita nei loro discorsi.
Francesco Bruni: Avendo a disposizione degli attori di questa levatura sono stati ovviamente presi in considerazione tutti i suggerimenti offerti. Tra le altre cose devo dare atto a Vinicio di aver suggerito una delle battute più riuscite del film e cioè "quanto ce manca Pasolini!". Poi di comune accordo io e Fabrizio abbiamo optato per il dialetto veneto.
Ci spiega la scelta di scrivere per i giornalisti un taccuino di viaggio che raccontasse i giorni delle riprese anzichè le solite note di produzione...
Francesco Bruni: Volevo fare una commedia rilassata, un film popolare sui giovani e su due generazioni a confronto, ma anche un film sull'universo che gravita intorno alla scuola, al rapporto dei giovani con la cultura e sull'educazione dei ragazzi di oggi.
Barbora Bobulova: Quando sono stata contattata per il ruolo della pornodiva slava ho subito detto "no grazie, non mi interessa". Mi sono fatta atterrire dai soliti pregiudizi, vivendo in Italia ormai da quindici anni rifiutavo in un certo senso l'etichetta di straniera. Quando però per una strana coincidenza ho avuto modo di leggere la sceneggiatura del film, portata a casa da mio marito che è l'aiuto regista del film, mi sono pentita e ho chiesto di poter fare i provini. Ho scoperto, leggendolo, una storia bellissima e un personaggio che nonostante le apparenze era fuori dagli schemi e dai cliché. Uno dei più bei ruoli interpretati nella mia carriera.
Come si è arrivati alla scelta di Fabrizio Bentivoglio per il ruolo da protagonista?
Francesco Bruni: Ho iniziato a scrivere la sceneggiatura pensando a lui, lo volevo a tutti i costi perchè lo trovo un attore straordinario per i suoi tempi recitativi e per la sua eleganza.
Fabrizio Bentivoglio: Gli attori non sanno mai come vanno queste cose, ci siamo incontrati per discutere della sceneggiatura e per decidere insieme quale fosse la scelta linguistica più giusta per quel che riguardava il mio personaggio. Entrambi optavamo per un dialetto diversa dal classico romanesco di borgata parlato dal ragazzo, alla fine dopo un'attenta disamina abbiamo optato per il dialetto padovano, molto efficace.
Come si è fatto convincere Vinicio Marchioni a partecipare al progetto?
Vinicio Marchioni: In realtà il ruolo mi è stato presentato in un modo un po' bizzarro, come una sorta di presa in giro del mio personaggio del Freddo nella serie di Romanzo Criminale e io ho accettato subito perchè l'idea mi stimolava moltissimo. E' stato per me un piacere enorme poter stare in scena con Fabrizio, che io giudico uno dei migliori attori italiani in circolazione.
Filippo Scicchitano: Ho fatto molti provini, sono stato richiamato più volte e poi sono stato scelto, non avrei mai pensato di fare l'attore è stata una sorpresa del tutto inaspettata. Se mi offrissero un'altra opportunità sarei molto contento di continuare su questa strada, mi sono trovato benissimo.
Una curiosità, ha fatto leggere in corso d'opera la sceneggiatura del film al suo amico Paolo Virzì?
Francesco Bruni: Ringrazio pubblicamente Paolo per essermi stato vicino in questa avventura cinematografica con una generosità e un affetto incredibili pur non essendo minimamente coinvolto nel progetto. Ha letto più volte lo script e mi ha dato dei consigli preziosi. E' stato un po' il mio Lucignolo, mi ha preso per mano e mi ha accompagnato nel paese dei balocchi.