Giovani star crescono. Dopo aver sfilato sulla Croisette insieme a Lee Daniels e al cast di The Paperboy, per Zac Efron è arrivato il momento di conquistare la Mostra di Venezia. Il segnale del suo arrivo in Laguna è la presenza, fin dal primo mattino, di giovanissime fan accampate davanti al red carpet in attesa del loro idolo e pronte a sfidare la pioggia imminente. Il film che lo vede presente nel concorso veneziano, At Any Price, è un'opera profondamente americana, focus sulla vita degli agricoltori e dei produttori di semi dell'Iowa, ma anche una storia familiare, un confronto tra generazioni. A dividere la scena con Efron troviamo, infatti, nei panni del padre il divo Dennis Quaid. Assente Quaid al Lido, ad accompagnare Zac e il regista di origine iraniana Ramin Bahrani ci pensa la deliziosa Maika Monroe che nel film interpreta la fidanzatina del protagonista.
La storia narrata in Any Price ha delle svolte molto drammatiche però, nel finale, non c'è catarsi e non c'è punizione
Ramin Bahrani: Io non volevo narrare una storia con una morale, ma suscitare delle domande nel pubblico. Il film ha un'ambientazione molto americana, ma io credo che i suoi temi siano universali, soprattutto in tempi di crisi come questi. La scelta della famiglia di unirsi e proteggersi a vicenda è una scelta comprensibile. Io non ho intenzione di giudicare i miei personaggi, ma solo di raccontare storie.
Zac, come hai costruito il tuo personaggio?
Zac Efron: Mi è piaciuto moltissimo interpretare un personaggio complesso come Dean. Ho compreso il suo rapporto con entrambi i genitori. Per il padre il sogno americano signica espandersi o morire e Dean non lo vuole seguire così fa anche un sacco di sciocchezze per ribellarsi alla situazione.
Sai guidare le auto da corsa anche nella vita oltre che nel film?
Zac Efron: Non sono un buon pilota. L'unica esperienza di velocità che ho è la fuga dai paparazzi.
Zac Efron: Ramin non fa film per soldi, ma cerca sempre di imparare qualcosa di nuovo sull'agomento. Per At Any Price sono arrivato nel paesino in cui il film è girato e lui conosceva già tutti, si era documentato a fondo ed è stato davvero un onore poter lavorare con lui.
Ramin Bahrani: Zac Efron è un attore coraggioso e ha voglia di sperimentare, di allontanarsi dalle sue origini. Come Johnny Depp o Tom Cruise, anche lui vuole modificare la propria carriera e allontanarsi dai ruoli adolescenziali delle origini. Quando si dirigono bravi attori, il lavoro del regista diventa quasi inutile.
Oltre al personaggio di Zac Efron, nel film c'è un altro personaggio che non compare mai, il fratello maggiore che ha lasciato la famiglia per recarsi in Argentina. E' questa l'unica via possibile per sfuggire al mito americano?
Ramin Bahrani: Questa è una domanda molto bella. Io non conosco la risposta, ma spero che la possa trovare il pubblico.
In che modo le tue origini iraniane si sposano con l'esperienza americana?
Ramin Bahrani: I miei genitori sono entrambi iraniani, ma nel 1968 si sono trasferiti negli USA. Io sono cresciuto in un paesino del North Carolina, ho studiato a New York e poi sono stato tre anni in Iran. In quel periodo ho imparato sulla vita più cose che in tutto il tempo restante. Questo mi permette di guardare il mondo da un punto di vista diverso e per questo mi sento molto fortunato.
Ramin Bahrani: I personaggi vivono una serie di cambiamenti attraverso tutto il film.
Zac Efron: Il mio personaggio vive una dicotomia. Da una parte ha una famiglia che lo protegge e ha in mente un futuro per lui, dall'altra c'è il suo desiderio di ribellione, la voglia di fuggire dal sogno americano costruito per lui. Ma lui vorrebbe scegliere. Il suo voler correre in auto è proprio il manifesto di questa ribellione.
Zac, sembra che tu ti stia allontando dalle produzioni commerciali per cercare altro. A che punto è la tua carriera?
Zac Efron: E' vero. Potrei continuare ad accumulare denaro o potrei rischiare e cercare ruoli complessi. Io voglio seguire l'esempio dei grandi divi che stimo o di registi come Ramin, che ha creduto in me fin dall'inizio. In ogni caso voglio rischiare per ottenere qualcosa di più, non voglio fermarmi.
Dennis Quaid non è presente perché impegnato in televisione, ma la sua è una delle perfomance più incredibili. Cosa ci puoi raccontare di lui?
Ramin Bahrani: Dennis è un mito per molti di noi. Con lui sul set mi sono trovato benissimo. La sera prima di iniziare le riprese eravamo entrambi molto nervosi e non avevamo avuto molte occasioni di provare, allora sono andato in hotel da Dennis e lui mi ha rassicurato. Quando ho rivisto il film mi sono reso conto che aveva già pensato a ogni dettaglio, a ogni movimento, a partire dalla camminata. Ha un intuito incredibile ed è sempre in grado di prevedere come si sposterà la cinepresa. Ha trent'anni di esperienza sui set ed è davvero incredibile.
Il personaggio di Dennis Quaid, nella sua ossessione per la terra, ricorda un po' Rossella O'Hara di Via col vento. C'è un legame?
Ramin Bahrani: Per anni ho sottovalutato Via col vento, ma me lo hanno fatto riscoprire e in effetti ci sono delle somiglianze. Ovviamente Rossella è una donna, ma il legame degli agricoltori con la terra è fortissimo, è la loro forma di guadagno e di sussistenza. In più il personaggio di Dennis è un venditore molto aggressivo e questo contribuisce a determinare la natura dei suoi comportamenti.