You've Got a Friend, la recensione: un film sadomaso che in realtà è un film romantico

Al Far East Film Festival 2023 c'è tutta una parte dedicata al Maestro Ryūichi Hiroki, che torna al Festival e propone tre film: di uno parleremo nella recensione di You've Got a Friend, che vuole provare a scardinare definitivamente il sadomasochismo agli occhi degli spettatori.

You've Got a Friend, la recensione: un film sadomaso che in realtà è un film romantico

Si può raccontare il sadomasochismo attraverso una storia estremamente romantica? Secondo il Maestro Ryūichi Hiroki, tra gli ospiti del Far East Film Festival 2023, la risposta è affermativa, come vedremo nella recensione di You've Got A Friend, che prende il titolo da una canzone di James Taylor. D'altronde sesso (anche perverso) e romanticismo non sono due aspetti opposti di una storia d'amore, ma anzi dovrebbero essere complementari per farla funzionare al meglio.

Un film sadomaso

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You've Got a Friend: un'immgine del film

Quella che Ryuichi Hiroki mette in scena in You've Got a Friend è una storia d'amore impossibile, tra una padrona sadomaso e un suo cliente, uno dei pochi sadomasochisti duri e puri, ovvero che vuole subire in tutto e per tutto. Si crea così un interessante discorso meta-cinematografico tra regista-interprete e padrona-schiavo, che come sappiamo inverte i ruoli di controllo e sicurezza tra i generi maschile e femminile. L'aspetto più interessante della regia del Maestro è il tatto e la delicatezza con cui racconta questa storia, soprattutto nelle scene più estreme e che a qualcuno potrebbero sembrare una sorta di soft porno gratuito, quando in realtà è tutt'altro. L'incontro di due persone coi propri corpi viene portato sullo schermo in modo coinvolgente e toccante da parte dei due interpreti protagonisti, con un uso degli spazi magistrale. Sono tutte gabbie, fisiche o metaforiche, quelle in cui si trovano rinchiusi i personaggi, a partire dalle prigioni della vita che si sono disegnati e scelti. Soprattutto perché il protagonista deve affrontare un amore passato in un triangolo amoroso davvero originale. La sua ex padrona lo ha lasciato letteralmente in sospeso e quindi lui non è mai riuscito a dimenticarla del tutto. È un fantasma sempre presente nella loro relazione, una presenza costante, che torna a disturbare la quiete e la "normalità" che la nuova "coppia" prova a costruirsi.

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Un film romantico

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You've Got a Friend: una scena del film

Nelle scene di atto sessuale e di perversioni sadomaso il film dà il meglio di sé ma, come dicevamo, per il contrario di quello che si può pensare: riesce a raccontare l'unione di due corpi e di due anime e ciò che sono capaci di far esplodere quando sono insieme. I primi piani, i dettagli dei fisici e delle contorsioni dei due personaggi, la macchina da presa che li accompagna e ci accompagna in questo scoperta erotica personale, dona grande potenza al racconto. Forse il ritmo ne risente un po' ma si tratta proprio della dilatazione del tempo narrativo che trova nuova forza. Proprio come aveva raccontato nel suo Tokyo Love Hotel, anche qui il sesso la fa da padrone attraverso svariati punti di vista: il regista torna su questo argomento "caldo" e prova a dare una voce a tutta quella categoria di appassionati di perversioni sessuali che altrimenti viene rappresentata solamente nei crime o nelle storie che li vedono come un qualcosa da accantonare, e non da mettere al centro, come invece sceglie di fare il Maestro. Per una storia d'amore, nondimeno. Il film scardina anche qualsiasi possibile pregiudizio: una padrona sadomaso può anche essere un'ottima chef e brava nelle faccende domestiche, perché dobbiamo necessariamente avere il bias del contrario?.

Un protagonista annoiato

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You've Got a Friend: una scena del film

È interessante poi il rapporto del protagonista con le figure femminili - fiore all'occhiello di You've Got a Friend - che gli gravitano intorno: dalla madre costretta a letto e che deve controvoglia servire e riverire (lo stesso comportamento che invece gli piace attuare in camera da letto) e la collega perdutamente innamorata di lui apparentemente pronta a fare di tutto pur di accontentarlo... ma le perversioni sessuali non sono per tutti. Conosciamo il protagonista inoltre in un momento della propria vita in cui cerca disperatamente nuovi stimoli e soprattutto si ritrova annoiato dalle proprie abitudini sadomasochiste. La ricerca del piacere, personale prima ancora che in coppia, è un altro argomento apparentemente taboo (nel 2023) che viene sviscerato nella pellicola. Il problema è lui? La sua nuova "relazione"? L'ex mistress che non riesce a dimenticare? Il suo diventa un percorso di consapevolezza sessuale e soprattutto personale, del proprio corpo e dei propri bisogni che pensava di conoscere già a menadito. Quanto sappiamo davvero noi stessi e dei nostri gusti sessuali? È una delle domande che si fa il regista e fa a noi spettatori. Non bisogna mai smettere di sperimentare e provare, ci dice tra le righe (e nemmeno troppo). Ricordiamocelo. Sempre.

Conclusioni

Abbiamo parlato di sesso e romanticismo nella recensione di You've Got a Friend, spesso visti come opposti ma in realtà complementari in un rapporto. Il Maestro Ryūichi Hiroki ci porta dentro un triangolo amoroso particolare che viaggia nel mondo del sadomasochismo da entrambi i punti di vista, padrona e schiavo, e pur esagerando nella parte finale regala una storia d’amore coinvolgente e piena di sorprese.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • L'interpretazione dei protagonisti e la caratterizzazione del triangolo al centro.
  • La regia che cattura gli sguardi e soprattutto i corpi.
  • L'autoironia e il parlare in modo sincero e aperto della sessualità.

Cosa non va

  • Il film esagera ed esaspera un po' la narrazione nella parte finale, che sembra non trovare una conclusione.
  • Qualcuno potrebbe trovare le scene esplicite un soft porno gratuito (ma in realtà non è così).