Ha preso il via ieri sera nella splendida cornice di Palazzo Strozzi la Rassegna di Cinema Giapponese, nuovo appuntamento della primavera orientale di Firenze. La manifestazione diretta da Takaaki Matsumoto, che si concluderà sabato sera con la proiezione del delicato Petal Dance, è stata inaugurata da un aperitivo in perfetto 'Japan Style' con tanto di kimono, sushi preparato in tempo reale e cerimonia del tè, per poi regalarci il primo film della serata, il magico Fruits of Faith di Yoshihiro Nakamura. Il regista, ospite del festival, ha raccontato la genesi del film ispirato alla vera storia del tenace coltivatore Akinori Kimura e della moglie Mieko.
Come hai scoperto la storia dei coniugi Kimura?
Yoshihiro Nakamura: Nel 2007 avevo visto un servizio in TV, su un programma della NHK intitolato Way of Professional Work. In seguito ho letto un libro che raccontava la storia delle loro mele biologiche e ho deciso di farne un film.
Più che parlare dell'agricoltura, mi interessava raccontare la storia di persone che non si arrendono mai, che riescono a superare le avversità per perseguire un obiettivo.
E' vero che in Giappone, come vediamo nel film, c'è una forte resistenza all'agricoltura biologica?
Sì, purtroppo è vero. Ancora oggi è molto difficile convincere gli agricoltori locali a rinunciare ai pesticidi.
Come sono stati scelti gli attori?
Ho cercato di trovare i migliori interpreti a disposizione per raccontate questa storia.
Sei un regista che ama provare, preparare ogni scena nel dettagli o dai ai tuoi interpreti la libertà di improvvisare?
Generalmente lascio liberi i miei attori.
Il vero protagonista della storia ha visto il film? Cosa ne pensa?
Kimura è stato molto collaborativo e ci ha aiutato a mettere a punto i dettagli della storia, anche se in un primo tempo non era troppo felice che la sua vicenda si trasformasse in un film perché è un uomo molto modesto e riservato. La moglie è riuscita a vedere il film solo tre giorni fa perché ha avuto una grave malattia da cui si sta riprendendo solo ora. Alla fine della proiezione lei e il marito piangevano e mi hanno ringraziato.
La storia risale a vent'anni fa e tutto quello che avete visto è vero. Ci sono dei piccoli cambiamenti qua e là, per esempio la rapina subita da Kimura avviene a Hirosaki e non a Tokyo, e poi quando dopo undici anni il frutteto ha ricominciato a fare fiori la prima volta ne ha fatti solo sette.
Ma ora le mele del film si possono trovare in Giappone?
E' molto difficile. Io sono riuscito ad assaggiarle solo tre volte perché, come avete visto, la produzione di Kimura è limitata visto che possiede solo quattro campi. In Giappone ci sono anche altri agricoltori che praticano la coltivazione biologica delle mele, ma non hanno lo stesso successo di Kimura forse perchè non parlano con gli alberi come lui.