Leggendo la recensione di Years and Years, potreste domandarvi di cosa si tratta, dato che questa limited series inglese di BBC in co-produzione con HBO è passata parecchio in sordina, nonostante il cast capitanato da Emma Thompson e l'aver proposto un prodotto seriale coraggiosissimo e all'avanguardia che ha contraddistinto il meglio del 2019. Ora che la serie arriva dal 5 marzo su Starzplay, casa oramai comprovata di prodotti selezionati e di qualità, speriamo che la voce possa diffondersi.
Un family drama futuristico
Ma di cosa parla Years and Years? Si tratta di una serie diversa da tutte le altre, che racchiude tanti generi e il cui risultato finale è più della somma delle sue parti. Al centro i Lyons, una famiglia inglese come tante altre: quattro fratelli, diversi ma uniti, e a vegliare su di loro la nonna Muriel, matriarca della famiglia. Stephen, banchiere, è sposato con Celeste e ha due figlie e una buona posizione sociale; Daniel lavora al municipio ed è un omosessuale felicemente fidanzato con Ralph; Edith manca a casa da anni, in giro per il mondo ad inseguire tante cause umanitarie, denunciando ciò che non va e provando a salvare il pianeta; la "piccola di casa" Rosie, madre single con un figlio a carico e un altro in arrivo, è ferma su una sedia a rotelle ma questo ha solo quadruplicato la sua grinta e voglia di vivere. Il vissuto dei Lyons e le loro piccole/grandi lotte quotidiane seguono parallelamente la carriera politica di Vivienne Rook (un'aggueritissima Emma Thompson), una politica disposta a tutto pur di diventare Primo Ministro inglese. Potranno le loro storie intrecciarsi? Può una famiglia qualunque cambiare la storia del mondo intero?
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Brave New Show
Il coraggio sorprendente di Years and Years è la scelta in fase di scrittura di andare fino a 15 anni nel futuro di queste persone a partire dal 2019, in una notte in cui tutto cambia per i Lyons. Similmente a quanto fatto da Black Mirror (da cui prende uno degli interpreti, Rory Kinnear), che mostra vari aspetti dello sviluppo tecnologico in modo antologico, Years and Years estende in sei episodi il futuro distopico alle nostre porte, mostrandoci però una realtà verosimile di quanto potrebbe accadere da qui a dieci anni.
Lo fa ricordandoci come sia l'umanità stessa la responsabile dei propri mali, dopo aver saccheggiato, usurpato e sfruttato fino all'osso la Terra, rischiando ora di provocarne il tracollo e il collasso. Come Black Mirror anche Years and Years non dipinge in modo negativo la tecnologia in se ma l'uso che l'uomo è disposto a farne, e riesce dove aveva fallito l'ultima stagione di The Affair dimostrando la capacità di inventarsi tanti stratagemmi su come la tecnologia potrebbe essere sfruttata dall'uomo nel prossimo decennio. Le scenografie interne ed esterne messe in piedi sono specchio di questa verosimiglianza, in cui tutto è studiato nel minimo dettaglio, così come la colonna sonora che insiste su motivi musicali solenni nell'approcciarsi del nuovo anno, e con esso nuove speranze ma anche nuovi problemi.
La mente "distopica" di Russell T. Davies
La mente "distopica" dietro Years and Years è quella di Russell T. Davies, colui che ha scritto per 31 episodi il nuovo Doctor Who e creato il suo spin-off Torchwood, ma anche colui che ha raccontato il mondo LGBT nel Queer as Folk originale inglese e nella trilogia seriale Cucumber, Banana e Tofu, senza dimenticare l'aspetto politico nella miniserie A Very English Scandal con Hugh Grant diretta da Stephen Frears. Tutte queste "anime" seriali di Davies confluiscono naturalmente in Years and Years. Solo una mente abituata a spaziare tra i generi come la sua poteva creare un prodotto sci-fi che non lo è per davvero, ma rimane un family drama futuristico, dei giorni nostri e soprattutto di quelli che verranno. L'immaginazione e allo stesso tempo il trasporto emotivo di cui riesce a caricare i membri di questa famiglia rendono vicina al pubblico la storia, condita di tanti colpi di scena, alcuni amari, che la vita spesso ci riserva.
The Future is Now
Invece di giocare con il tempo come ha fatto This Is Us di NBC, Years and Years reinventa il genere del dramma familiare aprendo una finestra verso il futuro più che verso il passato, non si guarda indietro ma insiste a guardare avanti, lontano però dall'aspetto iper-futuristico di Westworld e più vicina al già citato Black Mirror. Years and Years non fa sconti a nessuno, proprio come la vita, e modella scelte narrative coraggiose su uno sfondo sociale, economico e politico che renda il quadro generale il più verosimile possibile. Potremmo definire la serie una denuncia contro ciò che di buono, ma soprattutto di pessimo, è capace di fare l'umanità avendo i mezzi a disposizione, un tema quanto mai ricorrente nell'audiovisivo ma da cui nella realtà di tutti i giorni sembra proprio non riusciamo a imparare mai. Il serial permette di riflettere su ciò che con un piccolo gesto, come dice la matriarca Muriel in un discorso quasi simbolico, può portare con l'"effetto farfalla" a conseguenze ben più disastrose nell'economia e nella società a livello mondiale. È anche una serie sul potere, come Il trono di spade e The Handmaid's Tale prima di lei, ma se lì si tornava a una società medievale e uno stato totalitario teocratico di ispirazione biblica, qui siamo davanti a una sorta di manifesto di cosa vuol dire raccontare la realtà che ci circonda riempiendola sapientemente di elementi di finzione. Una serie che saprà lasciarvi in un modo diverso da come eravate prima di iniziarla.
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Conclusioni
Sperando di avervi incuriositi nel dare uno sguardo a questo prodotto seriale sui generis, concludiamo la recensione di Years and Years rimanendo nel 2020. Un prodotto televisivo innovativo, coraggioso, futuristico senza essere eccessivamente sci-fi ma piuttosto ancorato alla realtà, che non si iscrive in un unico genere e che ibrida il family drama classico. Tra i migliori serial dell’anno appena trascorso, è una sorta di “manifesto seriale” della consapevolezza di saper raccontare la società che ci circonda, riempiendola sapientemente di elementi di finzione. Vicina a Black Mirror per le atmosfere e le musiche spesso angoscianti, con un cast inglese di tutto rispetto e uno sguardo al futuro piuttosto che al passato, andando controcorrente rispetto ai tempi nostalgici in cui viviamo.
Perché ci piace
- L’aver “futurizzato” il genere family drama.
- L’aver analizzato con coraggio la politica, la politica e la società odierne e, soprattutto, future.
- L’aver scelto un futuro distopico che in realtà è molto vicino al nostro presente, immaginando un prosieguo realistico delle nostre vite attuali senza dimenticare la trama di finzione.
Cosa non va
- L’angoscia che potrebbe creare verso il futuro dell’umanità e della tecnologia, oltre che sociale, economico e politico.