Anche la settima puntata live di X Factor 13 è passata e ciò significa essere davvero un passo rispetto alla finale che si terrà il prossimo 12 dicembre al Forum di Assago. Una finale che sarà sicuramente piena di sorprese e che vedrà la presenza dei concorrenti rimasti: La Sierra, i Booda, Sofia Tornambene e Davide Rossi. Il plot twist che ha animato e stravolto la puntata di questa settimana, però, è stato l'inaspettata eliminazione di Eugenio Campagna, dato per favorito alla vittoria del format musicale.
Probabilmente, le sue performance delle ultime due settimane non hanno convinto particolarmente il pubblico e la sua ammissione la scorsa settimana con la frase "Sono stanco" è stata fraintesa e, suo malgrado, ha fatto storcere il naso a molti. In ogni caso, Eugenio ha dovuto abbandonare lo show televisivo, votato dal pubblico durante la prima manche, per poi essere eliminato dai giudici al ballottaggio con i Booda. Così facendo, il gruppo Over, guidato da Mara Maionchi, è rimasto senza più concorrenti.
X Factor 2019: Tiziano Ferro ospite della semifinale stasera su Sky!
L'ansia è una brutta bestia
La scorsa settimana, Eugenio Campagna ha fatto storcere il naso a molte persone: dopo essersi esibito sulle note di Cosa mi manchi a fare di Calcutta, brano assegnatogli dalla sua coach, Mara Maionchi, ha subito capito di aver fatto un'esibizione sottotono rispetto alla norma, cosa segnalata anche dai giudici. Il cantautore romano, però, nel tentativo di spiegare la situazione, ha detto la frase "Sono stanco". Due parole che però volevano dire molto di più e che sono state fraintese: "Volevo cercare stupidamente, forse anche ingenuamente, ma in maniera vera, di essere sincero con il pubblico e non usarla come giustificazione, ma dicendo loro qualcosa che facesse capire il perché di quella tensione, il perché di quella performance che non mi è proprio piaciuta. C'era qualcosa che volevo fare di più, ma il di più a volte va oltre, non fa rendere le cose chiare. Tutto questo, per dire che il 'sono stanco' era un qualcosa da dire al pubblico che mi sta ascoltando, che crede in me, che non era giornata. Però, dire 'ragazzi, ho avuto degli scompensi abbastanza importanti questa settimana dove sono salito sul palco proprio fuori forma e cercherò di fare di meglio alla prossima, se me ne darete l'opportunità'. E' molto lunga ed è uscita quella battuta molto breve, diventata iconica, purtroppo, per tante persone. Io vorrei diventasse ironica, però. E lo è in parte. Il mio percorso è fatto di racconti, di grandi cantautori. Mi dispiace molto pensare che tante persone si siano fermate su quella battuta. Chiedo scusa a chi l'ha interpretata male".
La sua stanchezza e il suo stress, però, erano dovuti ad una situazione ben diversa da quella che si potrebbe immaginare: "Io sono un cantautore che scrive le canzoni dopo una serata con gli amici, dopo una serata finita a vedere l'alba. Mi nutro tanto di queste cose, tanto delle persone che mi stanno vicine, come degli sconosciuti. Mi è mancata molto quella parte lì, mi sono sentito molto isolato, molto solo. Ed è stato un momento anche interessante, è stato veramente un esperimento per me. Il loft è un esperimento sociale, fondamentalmente, una roba molto molto forte. Questa cosa ha votato a mio sfavore in una settimana: c'è stata una settimana in cui la frase 'Io sono stanco' è in uscita e in verità c'è stata una piccola crisi che mi ha portato indietro nel tempo, in quel periodo in cui avevo attacchi di panico, in cui mi svegliavo la notte... insomma, non sono stato per niente bene. Però è lunga dire questa cosa e in diretta ho optato per quella frase, dando il via a tutte le polemiche del caso. È stato molto tosto per me, per come sono fatto io è stato veramente, veramente molto impegnativo. Però, dopo quella settimana di stress fare una performance come quella che ho fatto in semifinale, della quale vado molto fiero, è stato un bel upgrade per Eugenio Campagna, e di questo ne sono contento".
Di base, la sua è stata una forma di ansia che ha fatto capolino proprio nel momento sbagliato, e che ha risvegliato in Eugenio dei piccoli demoni che ogni tanto si ripresentano: "Superare l'ansia è stata una delle prove più dure ad X Factor, una delle prove che ha fatto testate il mio limite. Ho alzato l'asticella del limite, della paura, dell'ansia. Sono fiero di aver parlato e fatto uscire che sono stanco, anche se poi sono stato frainteso. È possibile vedere che la persona che si segue non è sempre perfetta, è una persona che ha un passato un po' difficile e che può tornare, ma poi si può superare la settimana dopo, può scivolarti addosso nonostante non ci sia un momento più ansiogeno. Uno ci scherza, ma l'ansia è la piaga della nostra generazione, ci fa fare cose che non vogliamo fare, ci fa guardare avanti e non ci fa vivere il presente e il momento, bello o brutto che sia. Se è arrivato un minimo di questo a casa, magari suggerendo a qualcuno che quel ragazzo che vedono lì sul palco ha avuto degli attacchi di panico e ora è lì ad affrontare tutto questo, allora sarà una vittoria più grande di qualsiasi canzone io possa mai scrivere".
X Factor 13: i brani inediti proposti durante la quinta puntata live
Il rapporto con la sua coach e il resto dei giudici
È inutile girarci intorno: andare al ballottaggio significa rischiare il tutto per tutto e bisogna sperare che i giudici riescano a valutare la situazione nella miglior maniera possibile. Tuttavia, X Factor è sempre e comunque una gara e le strategie dei giudici fanno parte del gioco. Non a caso, infatti, nel momento clou dell'eliminazione, due dei giudici avevano scelto proprio Eugenio (anche perché Mara ha, ovviamente, votato la controparte): la decisione finale è stata presa proprio da Malika che, piuttosto di dare vita al Tilt, ha preferito votare Eugenio e farlo uscire definitivamente dal programma. Una scelta animata dall'indecisione o una strategia ben architettata per eliminare uno dei concorrenti più forti del programma? "Potrebbe essere stata una strategia di Malika, perché comunque c'è strategia da parte dei giudici, fa parte di una gara. Loro fanno i coach, poi siamo noi i concorrenti: loro fanno il loro gioco e noi facciamo il nostro. Si poteva andare al Tilt, ma siamo due mondi così diversi e così forti, concentrati su diversi percorsi. I Booda sono la festa che va sul palco tutti i giovedì ed io, invece, vado sul palco con i miei racconti. Sarebbe stato interessante vede il pubblico cosa ne pensava. È andata così. Alla fine, in semifinale, eravamo tutte delle realtà molto forti. E qualcuno doveva uscire. Siamo tutti quanti molto diversi, molto incentrati, molto chiari nel nostro personaggio e modo di fare musica. È andata così e sono contento: ho iniziato con Glovo e ho finito con Glovo. È una cosa molto poetica per me, mi piace".
Nonostante ciò, il cantautore romano è molto contento dei rapporti che si sono creati con i rispettivi giudici, soprattutto con la sua coach, Mara Maionchi: "Mara è la signora della musica, la signora della discografia. È stata proprio una dispensa di consigli su consigli, tutti quanti giusti. Per me è stata molto utile per il fatto dell'emozione, sul ridimensionare. Come donna, come discografica, come persona della terra, legata alla verità, all'azione. Riprende l'artista che è via con la testa, lo riporta giù e dice 'ciccio, allora guarda un po' qua che succede, devi fare questo, questo, e quest'altro' e se ti fidi e la segui vai avanti bene con lei". Ma Eugenio ha anche tante buone parole per gli altri tre giudici: "Malika è una persona molto dolce, molto artista, è più con la testa tra le nuvole, sobria e anche un po' fragile. Samuel è un grande, mi sono trovato molto bene con lui, è quello che dopo X Factor non si perdeva una festa per fare casino, faceva cocktail per tutti al posto del barman... è giovane, molto più giovane di me e dei ragazzi messi insieme. Sfera è tutto il contrario di quello che si potrebbe immaginare: è un ragazzo rispettoso, umile, molto dimensionato. È molto chiaro chi sia, che cosa abbia fatto, dimostra quanto ha voluto essere qui. Una bella sorpresa e una bella persona, ci siamo fatti grandi risate insieme".
Tra il futuro e il presunto vincitore della finale
Durante il suo percorso, Eugenio ha cantato diverse canzoni, correndo il rischio di essere etichettato come un nuovo artista emergente dell'Indie Pop: "Le canzoni che ho fatto mi sono tutte piaciute. _Cosa mi manchi a fare partiva da una canzone di cui non ero convinto, poi con una giornata un po' storta è successo quello che è successo. Non so perché, forse perché mi hanno indicato come il nuovo Calcutta e sono molto distante: siamo solo laziali e facciamo canzoni. Quell'assegnazione mi ha messo un po' in crisi e un po' è successo anche con quella di Niccolò Fabi, motivo del quale mi sono messo alla prova. Una canzone diversa, che parla del sociale, per sé e per gli altri. È stata una bella prova per me. Al posto di quella avrei voluto fare Nessuno vuole essere Robin, che dovevo fare nella seconda manche e non ho fatto perché sono andato al ballottaggio. È una canzone meravigliosa e mi veniva anche abbastanza bene, era come Xanax, molto nelle mie corde. Mi pesava questo paragone con Calcutta perché come ho sempre detto io mi sento molto trasversale all'Indie Pop, ho sempre parlato di Real Pop, ma perché è una cosa che posso definire io. Perché non è ben chiaro in che immaginario possa rientrare questo pop, questo Indie. Spero di aver dato un piccolo contributo con canzoni che parlino del vero, del reale"_.
A proposito di reale, il giovane cantautore romano ha sempre voluto aggrapparvisi con tutte le sue forze e forse ciò è dovuto anche al suo passato da cantante di strada: "Per cinque anni sono andato io a trovare la gente, a cercare di fermarla, di impressionarla, e portare a casa la pagnotta perché era proprio il mio lavoro. E anche portare a casa qualche complimento che facesse bene, che mi facesse continuare. Adesso vorrei stravolgere questa cosa, cioè che le persone venissero da me, cercassero le mie canzoni. È stato molto bello, ma veramente tosto. Lo facevo tutti i giorni. Andare a suonare per strada, continuare a riprendere la routine... insomma, adesso mi devo concentrare su altre canzoni, su altre cose. Vorrei però fare un grande evento per strada, che è più un ringraziamento verso l'affetto che ho ricevuto, dove tutto è cominciato e dove c'è molta verità".
In merito a chi, secondo lui, abbia fatto un percorso migliore e chi possa essere il talento che vincerà questa competizione "Chi mi ha stupito di più sono i ragazzi de La Sierra: Massimo e Giacomo hanno fatto un grandissimo lavoro e mi ricordo quando dicevano 'eh, ma con l'auto-tune ci fanno fuori alla prima puntata'. E invece hanno costruito tutto il loro mondo e lo hanno raccontato molto bene. Loro stessi si aspettavano di meno e, invece, sono arrivati a tanto. Una che non mi stupisce per niente è Sofia, perché è così chiaro quello che fa, che porta, ciò che è: in senso positivo, non mi ha stupito per niente. Infatti, penso che lei sia la vera vincitrice di X Factor".