Win or Lose, la recensione: il racconto sportivo per parlare di sogni e insicurezze

La prima serie originale Pixar per Disney+ ci ha convinti, e conferma la capacità dello studio di realizzare un racconto maturo mettendo in scena l'emotività dei suoi protagonisti.

Un'immagine di Win or Lose

Da quando la Pixar ha debuttato con Toy Story fino al più recente successo di Inside Out 2, si è sempre fatta notare. Anche laddove la qualità complessiva di un titolo è stata inferiore alle aspettative, anche quando alcuni film si sono rivelati meno riusciti di altri, abbiamo sempre individuato motivi di interesse nel lavoro dello studio. Per questo non potevamo che avvicinarci con curiosità a un altro loro debutto, Win or Lose, prima serie originale dello studio animato, nonché la prima che nasce da una nuova idea e non come ulteriore incarnazione di spunti e personaggi già visti in film realizzati in precedenza, come era stato per Vita da Dug, per esempio, o le incarnazioni seriali di Monsters & Co. e Cars o ancora la recente Dream Productions, che deriva dall'universo mentale di Inside Out.

Win Or Lose Scena
Una delle protagoniste della serie Pixar

Win or Lose è qualcosa di diverso e nuovo in ambito Pixar, perché ci racconta una storia originale, e perché segna l'inizio di un nuovo cammino che nel mondo dell'intrattenimento odierno, fatto anche di streaming e piattaforme, avrebbe molto senso portare avanti. E speriamo che così possa essere, anche perché la serie originale che possiamo vedere su Disney+ dal 19 febbraio con due episodi a settimana ci ha più che convinti.

Vincere o perdere, ma conta davvero?

Win or Lose, vincere o perdere, un dilemma chiave mentre ci si prepara per un evento importante, nello specifico della serie Pixar la più importante partita di softball per i protagonisti. E il racconto della serie scritta e diretta da Carrie Hobson e Michael Yates si concentra proprio su di loro, sulle individualità che ruotano attorno a questo importante evento, dentro e fuori dal campo, per raccontare dubbi e insicurezze, preoccupazioni e ansie, speranze e illusioni. Storie che si intrecciano e che di volta in volta, di episodio in episodio, si alternano sotto i riflettori e guidano il racconto per creare un universo narrativo variegato e articolato.

Personaggi in cerca di sicurezze

Non è importante vincere, ma fare del proprio meglio. Lo dice il padre, nonché allenatore della squadra, alla figlia che stenta a imporsi sul campo, a differenza di altre compagne di squadra. È la ragazzina ad aprire le danze ed essere centrale nel primo episodio di Win or Lose, caratterizzando da subito la serie come un racconto sportivo, con i canoni e gli espedienti narrativi del genere, per voi aggiungere suggestioni differenti e arricchire il racconto adattandosi ai personaggi che a turno prendono il centro del palcoscenico narrativo. Un approccio che funziona, che rende l'evento sportivo fulcro attorno al quale ruotare per raccontare i personaggi e la loro individualità.

Win Or Lose Sequenza Serie Tv Pixar Disney Plus
Il peso delle proprie insicurezze

Da questo punto di vista, Win or Lose riesce a essere più della classico storia sportiva e incarna alla perfezione lo spirito Pixar che ci ha sempre convinto nei loro migliori lavori, perché riesce a scavare nei suoi protagonisti per approfondirle l'emotività e interiorità: se Inside Out è ovviamente l'esempio più evidente di questo approccio, altri titoli dello studio ci avevano colpiti per la loro capacità di raccontare, e mettere in scena, le emozioni dei loro protagonisti. E Win or Lose segue quella scia, proponendoci rappresentazioni visive di questi aspetti, dal mostriciattolo di sudore che grava sulle spalle della figlia dell'allenatore alla corazza blu che protegge, o isola, l'insegnante dal mondo esterno.

Win or Lose e la maturità di Pixar

Si conferma quindi la maturità di Pixar nel raccontare sentimenti ed emozioni con il mezzo unico dell'animazione, sfruttando la libertà espressiva che il media offre per costruire un racconto senza vincoli e ricco di creatività, capace sì di emozionare, ma anche di divertire con gag immediate accessibili ai più giovani. Il tutto supportato anche dalle musiche del compositore Ramin Djawadi e le canzoni originali di CAMPFIRE e lo stesso Djawadi. E non sorprende, da uno studio che ha caratterizzato il mondo dell'animazione degli ultimi trent'anni e che, pur con qualche alto e basso, continua a esserne protagonista, anche in un prodotto come Win or Lose che deve mostrare qualche piccolo compromesso tecnico per ottimizzare un budget inevitabilmente inferiore a quello dei titoli per il grande schermo.

Win Or Lose Immagine
Una scena di Win or Lose, prima serie originale Pixar

Un debutto che funziona, e che va visto come fonte di ulteriori opportunità narrative per lo studio, piuttosto che come ridimensionamento rispetto alle grandi produzioni per il cinema. Un di più che francamente ci mancava e che rappresenta un'ulteriore arma a disposizione di Pixar per continuare a restare protagonista del media animato, tra i grandi studi del settore, dove ha ampiamente dimostrato di dover essere.

Conclusioni

Buona la prima per Pixar! Lo studio dimostra di poter veicolare il loro stile narrativo anche in forma seriale, realizzando una prima produzione originale per Disney+ che emoziona e diverte, che convince nel raccontare otto storie che si intrecciano attorno a un singolo atteso evento sportivo. Se tecnicamente è presente qualche inevitabile compromesso rispetto ai fasti del grande schermo, la formula narrativa funziona e dimostra la capacità innata Pixar di sfruttare il mezzo animato per azzerare i vincoli narrativi e mostrare l'emotività dei propri personaggi in modo unico e creativo. Buona anche la colonna sonora di Ramin Djawadi, valore aggiunto della serie.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Il racconto corale, che rende protagonisti di volta in volta gli otto personaggi che ruotano attorno all'evento sportivo.
  • La capacità di raccontare, e mettere in scena visivamente, l'emotività dei personaggi.
  • La musica firmata da Ramin Djawadi.
  • L'innegabile capacità tecnica a supporto di quella artistica...

Cosa non va

  • ... anche in una forma seriale che deve ricorrere a qualche inevitabile compromesso.