Come accadde due anni fa con il ciclo inaugurale di episodi di Westworld, anche questa seconda stagione ci ha dato sin dall'inizio l'impressione di una certa solidità del progetto narrativo, a dispetto dei riferimenti apparentemente nebulosi a una valle misteriosa, un'arma, o una porta, e a dispetto delle incursioni in linee temporali impossibili da collocare immediatamente. Avevamo immaginato che la scena dello "scambio di ruoli" tra (Bern)Arnold e Dolores in Akane No Mai avvenuta si svolgesse nel futuro; e invece in Les Écorchés scopriamo che, al contrario, si riconduce a fatti avvenuti anni prima, quando Robert Ford aveva reclutato Dolores per utilizzarla per "calibrare" il suo clone di Arnold, in virtù della relazione particolare che c'era stata tra i due prima che lui si facesse ammazzare da lei. Il "test di fedeltà" non aveva quindi nulla a che vedere con la fedeltà dei suo accoliti a Miss Abernathy: si trattava piuttosto della fedeltà di Bernard al suo modello.
Quello di Sir Anthony Hopkins, appena intravisto alla fine dell'episodio precedente, è un ritorno ovviamente graditissimo, anche perché serve a vivacizzare e a caricare di fascinazione poetica la parte più statica di un episodio per il resto ricchissimo di azione e di sviluppi. Anzi, non solo l'esposizione è avvincente, ma Jeffrey Wright (straordinario in tutto l'episodio, a essere onesti) dà il suo meglio accanto all'illustre collega britannico.
Gli scheletri di Bernard, la verità di Dolores
Il risultato è che al cuore di un episodio ricco e dinamico come questo c'è il personaggio dolente e pensoso di Bernard, a legare tra loro quasi tutte le storyline, con Wright che esplora da cima a fondo la sua natura gentile, il suo spaesamento, la sua fragilità: tutto quello che chiamiamo umanità. Les Écorchés, scritto da Jordan Goldberg & Ron Fitzgerald, utilizza la struttura complessa dello show facendo in modo che ogni segmento getti luce su quelli attigui, e sul disegno complessivo della stagione. Così, quando Charlotte Hale, finalmente resasi conto che Bernard non è un umano, gli chiede dell'attacco di Dolores e dei suoi alla Mesa, introduce la relativa sequenza, che parte subito dopo e in cui si rivela che il vero obiettivo di Dolores non era il salvataggio di "suo padre" Peter Abernathy, ma la distruzione della "culla", la banca dati in cui sono custodite i backup di tutti gli host e ne assicurano, di fatto, l'immortalità: questo probabilmente vuol dire che abbiamo perso per sempre Clementine e soprattutto Angela, che si sacrifica, in perfetta obbedienza alla leadership di Dolores, per distruggere la Culla. Salvo ovviemente riapparizioni nei flashback che in questo show sono frequenti, e potrebbero garantirci di ritrovare le brave e bellissime Angela Sarafyan e Talulah Riley.
Leggi anche: Westworld: 5 elementi che rendono la seconda stagione ancora più ricca e avvincente
Evan Rachel Wood spadroneggia, in questo episodio, quasi quanto Jeffrey Wright; la scena con Peter/ Louis Herthum (anche lui, purtroppo, con questo episodio lo salutiamo) è toccante perché ci mostra l'autenticità dei sentimenti di Dolores; ama Peter come amava Teddy, ma questo non le impedisce di distruggerlo per ottenere quello che le serve, i dati che tanto fanno gola a Charlotte Hale. E a proposito di Hale, Wood ha un'altro confronto fantastico con Tessa Thompson, in cui finalmente viene detto chiaro e tondo il vero scopo del misterioso progetto legato al parco e alla "Oltre Valle", che è anche il tema prevalente di questa seconda stagione dello show: l'anelit all'immortalità. Gli essere umani hanno creato gli host a propria immagine, e adesso vogliono essere immortali come loro. Ma Dolores si è liberata di quelle catene, e adesso ha la chiave di quella porta misteriosa che, come spiega Ford, è la via per la definitiva liberazione degli host.
La strega e il cavaliere nero
Quei sentimenti e quella compassione che Dolores calpesta - anche se non senza soffrirne - per perseguire la sua vendetta e il suo piano di dominio, per Maeve sono ciò che la rende davvero padrona di se stessa. Ma sono anche quello che, in Les Écorchés, provoca la sua caduta; naturalmente ci aspettiamo di rivederla rimessa in sesto per i prossimi episodi per rimettersi alla ricerca della sua bambina, rapita dai guerrieri della Nazione Fantasma, anche perché a questo punto Lee Sizemore avrà un bel tentare di redimersi dopo averla tradita. Un po' meno giustificabile sarà la ripresa dell'Uomo in nero, che vediamo strisciare fuori dalla scena con più di una palla in corpo, dopo l'elettrizzante sparatoria durante la quale Maeve è riuscita, non grazie ai suoi poteri sugli host, ma grazie alla sua capacità di persuasione, a mettergli contro il fedele Lawrence.
Leggi anche: Westworld e Lost: 10 somiglianze tra le serie tv di J.J. Abrams
Glielo ha confermato da tempo, quel Robert Ford che adesso William crede di vedere dappertutto, che questa partita non era per lui: cionondimeno lo ritroveremo all'appello, nella misteriosa Oltre Valle, che, come potete verificare tornando a visitare il finale della premiere di stagione, è un luogo che abbiamo già visitato: un grande lago prodotto dall'allagamento della valle; centinaia di corpi - tra loro anche quello di Teddy Flood - host svuotati della loro essenza, come se non fossero mai "vissuti". Maeve si dirigerà nel settore 15, sulle tracce della Nazione Fantasma, Dolores è già in viaggio verso la Valle; e così Bernard, che, grazie a Ford, sa che deve arrivarci prima degli umani. Settore 16, zona 4. Cosa c'è in fondo a quel lago? Le "anime" degli ospiti spiati e depredati dalla Delos, per dirla con Dolores. Ma di certo anche nuove, significative rivelazioni.
Movieplayer.it
4.0/5