L'umanità ha tentato in ogni modo di impedire il cambiamento climatico investendo massicciamente nella tecnologia genetica, ma il risultato non è stato quello sperato. In un prossimo futuro senza più speranza, dove i ricchi conducono le loro dorate esistenze all'interno della cosiddetta Cittadella, le classi più povere della società hanno creato accampamenti nella natura più remota, dove la sopravvivenza è garantita soltanto da alcuni semi commerciati dai cittadini di quella gabbia dorata.
Come vi raccontiamo nella recensione di Vesper, la quattordicenne Vesper vive in una casa nella foresta in compagnia del padre Darius, paralizzato a letto per via di una grave malattia e comunicante con la figlia attraverso un drone che la accompagna ovunque lei vada. La madre della ragazzina è scappata l'anno prima per unirsi ai Pellegrini, figure che indossano un velo e si aggirano in cerca di provviste per quel mondo desolato. Vesper deve vedersela con lo zio Jonas, che spadroneggia nella zona con il suo regno di terrore, e finirà per risultare determinante nel corso degli eventi dopo l'incontro con la misteriosa Camelia, una donna efebica ritrovata ferita nel bosco...
Memorie di un futuro passato
Opera coraggiosa e inizialmente respingente, tanto affascinante nel suo approccio visionario quanto parzialmente morbosa nel delineare un palcoscenico fantascientifico spesso rivoltante, con l'ingegneria genetica che ha dato vita a creature mostruose e un istinto a tratti crudo e crudele verso la violenza e l'interazione tra i corpi e creature simbionti. Vesper è un film che spiazza, ben lontano dalle spettacolarizzazioni fine a se stesse ma anzi carburante come un diesel nella costruzione, via via più elaborata, di questo futuro allo sfascio, visione post apocalittica che si evolve acquisendo spessore con lo scorrere dei minuti. Quella che sembra partire come una storia personale, con il canonico e drammatico coming-of-age d'ordinanza, diventa un flusso globale nel prosieguo degli eventi, pronti a tingersi di note sempre più tragiche e sacrificali in un contesto che poco spazio lascia alla speranza, incarnata unicamente da questa ragazzina assai più matura della sua età.
Annientamento: il ritorno della fantascienza che riflette sull'animo umano
Le vie dell'immaginario
Droni che fungono da vie di comunicazioni con genitori moribondi, creature umanoidi nate in laboratorio per essere utilizzate come schiavi e considerate alla stregua di oggetti, piante organiche che pullulano di vita nei loro colori sgargianti e nelle loro danzanti movenze. E Vesper si muove con implacabile audacia quale esperta di biohacking, imponendosi quale elemento determinante per le sorti dell'intera umanità. Questa co-produzione europea - battente bandiera francese, belga e lituana - diretta a quattro mani da Kristina Buožytė e Bruno Samper, rischia a tratti di pagare un approccio non semplice e una certa verbosità nella parte centrale, ma si risolleva grazie alla sua peculiare estetica, con degli scorci che sfruttando abilmente il digitale e la carica immaginifica del concept danno vita a sequenze di grande impatto, che rapiscono immediatamente l'occhio dello spettatore.
Per un mondo migliore
Una colonna sonora parimente d'atmosfera accompagna le vicissitudini del nucleo di personaggi principali, impegnati in un gioco di tradimenti e doppi giochi parzialmente forzato, atto a preparare il campo a quell'epilogo che impatta con la giusta solennità sulle aspettative del pubblico. Ottima la performance della giovanissima protagonista Raffiella Chapman, in un cast nel quale spicca nelle vesti di villain un caratterista del calibro di Eddie Marsan. Facce giuste al posto giusto, pronte a trascinare il racconto nelle sue derive più scomode e brutali, innescando quella resa dei conti aprentesi a sfumature epiche nel delineare i contorni futuri di questo mondo che verrà, ancora una volta, all'insegna di un domani forse davvero migliore.
Conclusioni
In un mondo dove pochi hanno tutto e tanti hanno poco, devastato da virus e organismi sfuggiti alla natura che hanno decimato la popolazione umana e animale, una ragazzina si rivelerà elemento determinante per le sorti della sua gente. Dopo aver incontrato una misteriosa donna dai capelli biondo platino e dalla pelle bianchissima, scoprirà un segreto legato alla biogenetica, che potrebbe cambiare per sempre il corso delle cose. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Vesper, ci troviamo di fronte a un film fantascientifico atipico, affascinante e respingente al contempo nella costruzione di un futuro allo sfascio, dove la crudeltà è sinonimo di sopravvivenza e la speranza risiede in una teenager dalla spiccata intelligenza, luce del vespro in quella landa di tenebra.
Perché ci piace
- Visivamente e concettualmente affascinante.
- Buon cast.
- Background semplice e ricco al contempo.
Cosa non va
- Inizialmente può disturbare per alcuni passaggi più crudi del previsto.
- Una certa verbosità.