VAS, la recensione: un titolo acerbo, ma centrato nel suo scopo

L'esordio alla regia di Gianmaria Fiorillo, tratto dall'opera teatrale omonima, è un testo più sociale che cinematografico. Al cinema.

I protagonisti di VAS - Il film.

La sigla VAS (Visual Analogue Scale) indica uno strumento creato per misurare l'intensità del dolore attraverso una linea di 10 cm sulla quale il paziente segna un punto per rappresentare il proprio livello di sopportazione. La scala va da 0 (nessun dolore) a 10 (il massimo dolore immaginabile). La scala è stata introdotta per la prima volta nel 1920 e da lì ha subito varie modifiche e interpretazioni, una delle ultime utilizza cinque emoticon e altrettanti colori.

Vas
I due protagonisti di VAS - Il film.

Quest'ultima è quella adottata da Gianmaria Fiorillo nel suo esordio alla regia di un lungometraggio, intitolato, appunto, VAS - Il film. La pellicola è tratta dall'omonima pièce teatrale di Sara Sole Notarbartolo - che l'ha anche scritta insieme allo stesso Fiorillo e a Francesco Inglese - e nasce da un progetto iniziato sui social media.

Si tratta di un titolo con diverse inciampi, ma profondamente serio nel suo intento di fare un ritratto esaustivo di una generazione in crisi attraverso una "storia d'amore tossica" di stampo adolescenziale. L'obiettivo dichiarato è quello di andare sin da subito oltre la vicenda raccontata per denunciare la gravità di un fenomeno che vede sempre più giovani trovarsi alienati dal mondo reale a causa dell'iperconnessione che altera qualsiasi relazione con gli altri e, di conseguenza, con le varie parti del sé, a partire dalla quella sessuale.

Camilla e Matteo

Vas Eduardo Scarpetta
Eduardo Scarpetta è Matteo.

Camilla (Demetra Bellina) è una ragazza che si è da poco trasferita a Milano da una cittadina "di giù" come il suo migliore amico. Mentre lui ha trovato il modo di inserirsi nella nuova realtà, la ragazza, affetta da un'invalidante agorafobia, si è rintanata nel suo appartamento, dove vive con lo schermo del pc sempre acceso, mentre è intenta a scrivere il suo romanzetto erotico online "C.A.S. - CAM AND SEX", rigorosamente accompagnato da suoi autoscatti hot.

A Napoli vive invece Matteo (Eduardo Scarpetta), anche lui uno di quei giovani che non escono di casa per navigare sempre su internet e che vivacchiano con un lavoro in smart working. Il suo, nello specifico, è quello del traduttore per fumetti. Un mestiere non banale, ma verso il quale il ragazzo non sembra provare interesse alcuno, così come non sembra provare interesse in nulla a parte mandare qualche vocale inascoltato alla sua ex. Sarà lui ad avvicinare Camilla a causa di un classico colpo di fulmine.

Vas Scena
Demetra Bellina è Camilla.

La storia d'amore tra i due nasce in un modo molto goffo e romantico, salvo poi trasformarsi rapidamente - per colpa di Matteo e di un incidente - in qualcosa di violento, molto più simile ad rapporto masochista tipico di certe chat in cui operano le cam girl. Una situazione vicina al romanzetto erotica di Camilla, ma molto più dolorosa. Ecco perché la ragazza decide di cominciare un nuovo libro autobiografico intitolato "VAS".

VAS - Più testo sociale che cinematografico

Vas Demetra Bellina
I selfie in bagno non passeranno mai di moda.

La pellicola di Fiorillo, nonostante sperimentazioni e trovate psichedeliche, conserva lo stampo teatrale, trasportando bene sullo schermo l'idea di una dimensione esistenziale duale composta da un palcoscenico digitale - l'inquadratura della webcam - e il dietro le quinte casalingo. Una differenziazione molto significativa, ideale per raccontare la scissione esistenziale della generazione in target.

Approfondendo lo sviluppo dell'intreccio, si nota come la sceneggiatura va incontro a delle forzature, tradendo ad un certo livello la coerenza dei comportamenti dei protagonisti e di chi sta loro intorno per cercare di tramutarli in delle maschere il più rappresentative possibile. Eduardo Scarpetta regala una prova in cui cerca di sopperire a questa fragilità, riuscendoci a momenti alternati. In questo senso VAS - Il film sacrifica se stesso per mettersi al servizio del proprio scopo, che è quello di raggiungere emotivamente lo spettatore e cercare di spiazzarlo. Intento che senza dubbio gli riesce, anche se di cinematografico alla fine dei conti rimane poco.

Vas Film Edoardo Scarpetta
Primi appuntamenti online.

Il gancio sessuale è perfetto per le intenzioni di VAS - Il film perché permette al titolo di rivelare il deterioramento delle relazioni affettive e l'abbrutimento dei sentimenti, che finisce con il ripercuotersi su quelli che lo provocano, quasi costretti a calarsi nel ruolo di vittima e carnefice. Ruoli in cui rimangono intrappolati perché troppo impauriti per superare le barriere. Basterebbe infatti uscire per vederli ribaltati. "Uscire" nel senso di uscire dall'isolamento sociale, che ad oggi - ci ricorda il film - è una necessità di due giovani italiani su cinque.

Conclusioni

VAS - Il film, opera prima di Gianmaria Fiorillo ispirata dalla pièce teatrale omonima di Sara Sole Notarbartolo, è un titolo che utilizza una storia d'amore adolescenziale dall'innesco classico per parlare dell'isolamento sociale nella fascia dei più giovani. Un titolo acerbo dal punto di vista cinematografico e che decide anche di sacrificare alcune coerenze di scrittura in nome del suo intento sociale, assolutamente a fuoco e ben presentato allo spettatore.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • La resa del dolore provato dai giovani.
  • Il racconto dell'abbrutimento dei sentimenti.
  • La presentazione della separazione tra realtà e online.

Cosa non va

  • Ci sono alcuni inciampi di montaggio e lato visivo.
  • I personaggi sono a lungo andare un po' troppo teorici.