Come può persistere il concetto di normalità quando i cieli delle principali città del mondo sono solcati da opprimenti navi aliene? E' a questo che fa riferimento il titolo del secondo episodio di V, il remake prodotto dalla ABC della serie cult degli anni '80, There Is No Normal Anymore.
Non c'è più la normalità e la reazione dell'opinione pubblica, come è normale che sia in questi casi, è divisa nell'affrontare il nuovo stato delle cose; divisa tra sostenitori dei V, questo il nome dato ai visitatori alieni, ed i loro oppositori. Se da una parta la chiesa, in particolare Padre Travis, sembra propensa a favorire i rapporti con i Visitatori ("Più anime da salvare"), dall'altro Chad Dereck non può far altro che guardare e riguardare il video della sua intervista ad Anna, la leader aliena, nella quale si è prestato al gioco della parti deciso dalla sua interlocutrice, evitando tutte le domande scomode che avrebbero messo in cattiva luce i V.
Ma se Chad ed una fetta di popolazione ha dei sospetti sulle intenzioni dei V, qualcuno ha delle certezze: l'agente Erica Evans (una Elizabeth Mitchell più grintosa di quanto siamo abituati a vedere in Lost) e Padre Jack Landry sono entrati in contatti con la resistenza, ancora a livello embrionale, ed hanno avuto prove della natura lucertolosa e tutt'altro che benigna degli alieni. Sanno anche che ci sono alcuni di loro disposti a tradirli e collaborare con i Terrestri, ma l'imperativo assoluto è non fidarsi di nessuno. Soprattutto dopo che una chiamata anonima di Erica al 911 è stata intercettata direttamente dai nemici e con la consapevolezza che il collega di lei, con sette anni di lavoro insieme alle spalle, si è rivelato un infiltrato alieno.
Intanto i Visitatori non stanno a guardare e si muovono per ottenere i passaporti necessari ad alcuni di loro per viaggiare indisturbati da un paese mondiale all'altro e li ottengono anche grazie al maggior consenso ottenuto grazie al lavoro di Chad; ma allo stesso tempo tendono a rafforzare la loro posizione sul territorio locale, grazie agli ambasciatori selezionati tra i Terrestri simpatizzanti.
Uno di questi, come abbiamo visto, è Tyler, il figlio adolescente dell'agente Evans. Nonostante le promesse alla madre di tenersi lontano dagli alieni, Tyler è sopraffatto dalla fascinazione per loro, o meglio per una di loro: la giovane e bionda Lisa. Con lei le cose sembrano andare per il meglio, almeno finchè il ragazzo non si fa coinvolgere in una rissa con un oppositore dei Visitatori; un gesto impedonabile per un ambasciatore di pace, che costa al giovane divisa e ragazza. Almeno per il momento.
There is no Normal Anymore non fa grossi passi avanti dal punto di vista della trama, piuttosto mette a punto, rafforza e completa le diverse pedine già conosciute nel pilot, di cui sembra quasi una seconda parte (erano forse stati pensati come doppio episodio iniziale di presentazione?), per le mosse successiva della battaglia tra alieni e Terrestri.
Quella scritta da Scott Peters, questa volta in collaborazione con Sam Egan, e messa in scena da Yves Simoneau è quindi un secondo passo nella parte introduttiva di una storia che troverà un suo primo culmine a fine mese, con un fall finale che dovrà lasciarci con il fiato sospeso fino alla primavera ed ai successivi nove episodi della stagione. Gli autori saranno in grado di creare il necessario hype per reggere una sosta così lunga che giunge dopo così pochi episodi? Per ora i consensi sembrano esserci, ma il secondo episodio ha subito un significativo calo di ascolti (da 14 milioni ai soli 10 di questa settimana) che dovrebbe preoccupare la produzione.