Una vita da film
Quando, nel settembre del 2009, il settantaseienne regista Roman Polanski si recò a Zurigo in occasione del Zurich Film Festival per ritirare un premio alla carriera, nonostante l'invito ufficiale promettesse (ironia della sorte) emozioni ed eccitazione, di certo non poteva aspettarsi di venire arrestato all'aeroporto e di passare i successivi 9 mesi tra carcere e arresti domiciliali. Esattamente due anni dopo, ormai uomo libero, allo stesso festival svizzero è stato eccezionalmente e ironicamente presentato, in anteprima mondiale, questo Roman Polanski: A Film Memoir, documentario diretto da Laurent Bouzereau, ora presente fuori concorso anche all'edizione numero 65 del Festival di Cannes e subito a seguire anche nelle sale italiane, prima di arrivare nelle librerie del nostro paese all'inizio del 2013 (in occasione dell'ottantesimo compleanno del regista) grazie a Feltrinelli Real Cinema.

Più che di un documentario vero e proprio, quindi, si tratta di una lunga intervista da parte dell'amico e produttore storico Andrew Braunsberg, ed è questa caratteristica al tempo stesso punto di forza e debolezza del film: la pellicola nei suoi momenti migliori funziona proprio grazie alla familiarità dell'intervistatore che permette a Polanski (solitamente, e giustificatamente, come si evince dal film stesso, poco incline a raccontarsi davanti alla stampa) di aprirsi e affidarsi completamente, regalandoci così non solo una storia dettagliata e ben raccontata, ma anche curiosi aneddoti e soprattutto un reale senso di commozione nei passaggi più delicati; al contrario però, è proprio l'eccessivo coinvolgimento motivo dell'intervistatore, la sua mancanza di coraggio, in alcuni di frangenti, nel fare le domande giuste e di insistere sugli argomenti più scomodi, a non permettere mai al documentario di decollare e di regalarci un ritratto più completo, più contraddittorio e realistico di una figura così discussa quale è Roman Polanski.

Se infatti grazie alla bella Emmanuelle Seigner ha ritrovato col tempo l'amore e la possibilità di costruire finalmente una famiglia felice, e se i problemi legali sembrano, almeno per il momento, risolti, la certezza che ci regala questo Roman Polanski: A Film Memoir è che proprio quel tragico passato raccontato in modo eccellente ne film che gli ha regalato il suo unico Oscar è quello che continuerà per sempre a tormentarlo fino alla sua morte, un orrore talmente grande che può essere raccontato mille volte ma che mai potrà né dovrà essere dimenticato.
Movieplayer.it
3.0/5