Una vida menos en Canarias, la recensione: se una serie crime in bianco e nero si colora di giallo

Una vida menos en Canarias è la serie crime che prende l'eredità di Delitti in Paradiso. Protagonista un burbero e abile detective confinato alle Isole Canarie che ha una particolarità: vede il mondo in bianco e nero. In streaming su Netflix.

I protagonisti di Una vida menos en Canarias

Di gialli è piena oramai l'offerta audiovisiva tra cinema, streaming e serialità, grazie al ritorno in auge del genere, anche perché permettono di seguire tranquillamente un prodotto anche mentre si sta facendo altro. Bisogna però distinguersi in qualche modo e a questo ci pensa Una vida menos en Canarias, serie spagnola distribuita da Netflix che non utilizza l'esagerazione ed esasperazione tipica delle produzioni ispaniche ma sceglie piuttosto la via del crime dramedy ambientato in uno dei Paradisi in Terra. Ma sarà davvero un Paradiso?

Una trama in bianco e nero

Una Vida Menos En Canarias Scena 03
I due protagonisti e la loro chimica sullo schermo

La storia raccontata da Una vida menos en Canarias ricorda in parte quella di Delitti in Paradiso e il titolo internazionale Death on the Canaries strizza l'occhio ad Agatha Christie. Luis Lacasa (Ginés García Millán) è un solitario e un po' burbero ispettore di Madrid che, dopo un caso finito male, è costretto a trasferirsi insieme all'amico e collega Ramón Junquera (Paco Marín) alle Isole Canarie, che non sono per niente il suo habitat naturale nonostante siano universalmente riconosciute come un paradiso terrestre. Un caso di omicidio lo porta a collaborare con una detective del posto, Naira Oramas (Natalia Verbeke), praticamente il suo opposto a livello caratteriale. L'indagine porterà alla luce segreti che non pensava nemmeno potessero esistere e lo porterà a considerare di rimanere lì e cominciare una nuova vita, complice anche la presenza della figlia Jimena (Luna Zuazu), aspirante chef in un ristorante locale.

Una serie a colori

Una Vida Menos En Canarias Scena 02
La squadra investigativa delle Isole Canarie

Creata a sei mani da Fran Carballal, Enrique Lojo e Curro Royo, Una vida menos en Canarias mescola dramedy familiare alla classica buddy series in cui due detective apparentemente agli antipodi finiscono per lavorare insieme, conoscersi, diventare amici e forse anche qualcosa di più: un po' come Bones. Tra i due interpreti c'è chimica e funzionano sullo schermo, mentre i loro personaggi devono imparare a fidarsi l'uno dell'altra, e far scontrare le proprie "culture" e metodi investigativi differenti. Anche la squadra di cui si circondano fa il proprio dovere, ognuno col proprio campo d'esperienza. Pur rimanendo un po' nell'ombra a dispetto della coppia-non-coppia che ruba la scena.

Una Vida Menos En Canarias Scena 04
Uno dei casi sulla spiaggia

Il protagonista come dicevamo ha una particolarità: non riesce a distinguere i colori ma vede il mondo letteralmente in bianco e nero, giocando con la fotografia e le luci. Un aspetto che se da un lato gli potrebbe creare qualche difficoltà in ambito lavorativo, allo stesso tempo gli permette un punto di osservazione unico nei casi che va ad affrontare. Si crea così un'interessante parallelismo con il vedere il mondo diviso tra buoni e cattivi, con poche sfumature di grigio, guarda caso proprio in un luogo così afrodisiaco. Le Isole Canarie diventano ovviamente l'ambientazione suggestiva sfruttata un po' ad effetto cartolina ma che comunque diventa anche parte integrante della narrazione, soprattutto sul carattere isolano dei suoi abitanti, in apparente contrasto con quello di Luis.

Storia verticale e storia orizzontale

Una Vida Menos En Canarias Scena 05
Naira durante un interrogatorio

Luis è un personaggio a metà strada tra Sherlock Holmes e Hercule Poirot, con le proprie idiosincrasie ma soprattutto col proprio passato che emerge anche abbastanza velocemente nel venire a galla attraverso flashback e rivelazioni. Naira però non è da meno in quanto a deduzione e osservazione e si confronta continuamente col detective, anche perché potrebbero concorrere per lo stesso posto nella polizia locale: a quel punto si intrecciano abilità, amicizia, possibile romance e addirittura competizione lavorativa. C'è quindi una storyline orizzontale che si snoda lungo le cinque puntate e che va a braccetto col "caso dell'episodio". Si parla di rapporti familiari, come quello che l'uomo vuole recuperare con la figlia e il passato della detective che man mano andiamo a scoprire. Il crime si mescola al giallo classico con colpo di scena finale, dovendo gestire la natura isolana e quindi "fuori dal mondo" di quel luogo solo apparentemente idilliaco. Siete pronti a risolvere anche voi un po' di Delitti alle Canarie?

Conclusioni

Come abbiamo spiegato nella recensione di Una vida menos en Canarias, la serie spagnola è perfetta per un intrattenimento leggero ma intelligente e a suo modo originale all’interno dell’offerta di Netflix. Un detective estraniato e solitario con un “potere” particolare, una poliziotta che è il suo opposto, l’incontro-scontro tra modus operandi e culture, e la competizione per la verità mentre si prova ad aggiustare il proprio passato familiare. Tutto all’interno della cornice indubbiamente suggestiva delle Isole Canarie.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.9/5

Perché ci piace

  • Due protagonisti che funzionano.
  • I casi di puntata e quello orizzontale.
  • Il particolare disturbo “in bianco e nero” del protagonista.
  • L’ambientazione suggestiva…

Cosa non va

  • …anche se un po’ troppo da cartolina.
  • La squadra di contorno rimane tale.