Si apre con un tipico, imbarazzante, divertentissimo siparietto madre/figlia la seconda puntata della miniserie Una mamma per amica: Di nuovo insieme. Madre e figlia, stavolta, sono Emily e Lorelai Gilmore, quest'ultima trascinata suo malgrado a sedute di psicoterapia che si riveleranno dei veri e propri campi di battaglia, fra silenzi prolungati e soffocanti, repentini scambi di recriminazioni (c'è di mezzo pure una misteriosa lettera che Lorelai sostiene di non aver mai scritto), atteggiamenti passivo-aggressivi in pieno stile Emily e, di tanto in tanto, addirittura grasse risate a danno di amici e parenti dai buffi soprannomi.
L'impronta di Amy Sherman-Palladino e di suo marito Daniel Palladino, regista e sceneggiatore di Primavera, rivela in queste occasioni tutto il suo potenziale umoristico: e sebbene la terapia non servirà a sciogliere le tensioni fra Emily e Lorelai, le sequenze con le due donne sul divano della psicologa portano una ventata di ilarità all'interno di un episodio ricchissimo di momenti esilaranti, ma in cui c'è spazio anche per l'introspezione e la malinconia.
Leggi la recensione di Inverno: Una mamma per amica: Di nuovo insieme, un inverno di nostalgia per le Gilmore Girls
In programma a Stars Hollow: cibo internazionale, gay pride e David Lynch
Sempre a proposito di humor, la prima parte di Primavera, più focalizzata su Lorelai e Luke Danes, sfodera l'artiglieria pesante, soprattutto in virtù di quell'angolo di mondo irresistibilmente folle chiamato Stars Hollow. Da una fiera di cibo internazionale che darà più di un grattacapo al povero Taylor Doose, e nel corso della quale ritroviamo brevemente Lane (tenuta finora ai margini del racconto), sua madre, la terribile signora Kim, e (sorpresa!) per la prima volta in assoluto una fugace apparizione del padre, il finora invisibile signor Kim, si passa alle tradizionali assemblee cittadine, con il vano tentativo di Taylor di organizzare un gay pride a Stars Hollow. Il fuoco di fila di gag e battute ci riporta alle Gilmore Girls dei vecchi tempi, in particolare con il tormentone sugli "attori di serie B" dai nomi impronunciabili che alloggiano al Dragonfly Inn, con gran scorno di Michelle Gerard, e la poco gradita intrusione di Emily nella vita e negli affari di Luke.
Una lunga scena da applauso arriva però con la serata nel cinema casalingo del solito Kirk Gleason: come ben sappiamo, si tratta di una delle maggiori 'attrazioni' serali di Stars Hollow, e questa volta il film in programma è nientemeno che Eraserhead - La mente che cancella di David Lynch, con tanto di Kirk che introduce la proiezione con la stessa acconciatura del protagonista di Eraserhead. Come se non bastasse, ecco arrivare un'imperdibile 'chicca', ovvero il secondo cortometraggio di Kirk (chi non ricorda il suo primo capolavoro?), dedicato stavolta al suo maialino da compagnia. Primavera contiene però un altro, impagabile riferimento cinematografico: Lorelai riguarda le scene più cruente di A History of Violence con un misto di entusiasmo e di ribrezzo e fa notare come il personaggio di Viggo Mortensen sia pressoché identico a Luke (e in effetti non ha tutti i torti, a partire dalla camicia a quadri). Intanto, lo spettatore registra qualche tensione latente fra Luke e Lorelai, ma è una materia solo accennata e che verrà approfondita nei prossimi episodi.
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Ritorno alla Chilton per Rory e Paris
Come indicato nel titolo dell'articolo, il fulcro di Primavera è però Rory, che innanzitutto rimette piede in uno dei luoghi simbolo delle prime tre stagioni di Una mamma per amica: la Chilton, la prestigiosa scuola privata che, nel lontano 2001, segnò un drastico cambiamento nell'esistenza di Rory (e di sua madre). L'effetto nostalgia nel rivedere le antiche aule dell'istituto, e nel ritrovare il severo ma premuroso preside Hanlin Charleston, è dirompente; tanto più se, a far compagnia a Rory in questo tuffo nel passato, c'è anche Paris Geller. Paris, lo ripetiamo, resta uno degli "assi nella manica" della serie: un personaggio che rischiava di risultare poco più che una macchietta, ma che nelle mani della bravissima Liza Weil è diventato una delle figure più popolari dell'universo delle Gilmore... e le cose, in quindici anni, non sono cambiate di una virgola.
Dalle sue gelide interazioni con il preside Charleston allo statuto di 'spauracchio' nei confronti dei nuovi studenti, Paris è a suo modo una forza della natura, e non a caso è lei a dar vita ad alcuni dei momenti più divertenti dell'episodio, scaturiti da un'inaspettata crisi di panico dopo aver intravisto Tristan DuGrey, il suo vecchio amore del liceo, mai corrisposto e mai dimenticato: di colpo, la fragilità nevrastenica di questa donna affermata e sicura di sé ci appare tenerissima, e per sua fortuna ancora una volta c'è Rory accanto a lei a infonderle fiducia. Gli autori trovano spazio inoltre per una riapparizione a sorpresa (sempre durante la crisi nel bagno della Chilton) di Francine Jarvis, con un catfight fra lei e Paris che ci riporta dritti a quelli scolastici di quindici anni fa, nel medesimo edificio, e per un cameo di Doyle McMaster, ex fidanzato e ora ex marito di Paris, con Rory che accetta di fare da baby sitter ai loro due bambini.
Una working girl in cerca della sua strada
La visita alla Chilton conduce a un'offerta di lavoro come insegnante per Rory, che attualmente ha trentadue anni e, in qualche modo, simboleggia appieno il senso di incertezza e di una precarietà di una generazione entrata nel mondo del lavoro proprio nel pieno della crisi economica e del declino del giornalismo tradizionale. A dispetto dei suoi brillanti risultati accademici e delle sue comprovate capacità, Rory fa fatica a mettere a frutto il proprio talento, e nell'arco di Primavera incappa in un fiasco professionale dopo l'altro: non ultimo il 'benservito' di Naomi Shropshire, attivista politica che l'aveva ingaggiata per scrivere una biografia su di lei (e grazie a Dio, aggiungiamo noi: il personaggio di Naomi, borderline e sopra le righe, era già diventato alquanto irritante). Come se non bastasse, durante i suoi soggiorni londinesi Rory è ancora invischiata in un rapporto ambiguo con Logan Huntzberger: un rapporto a cui Rory vorrebbe approcciarsi con distaccata disinvoltura, ma in cui il suo coinvolgimento emotivo torna a procurarle ansie e frustrazioni.
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L'ultimo fallimento, avviato da un colloquio palesemente senza futuro con la redazione di GQ e culminato nel disastroso 'aborto' di una ridicola inchiesta sulle file (sic), segna un'amara presa di coscienza per Rory. Non è la prima volta, nel corso di Una mamma per amica, che l'abilità e la grinta della ragazza non riescono a metterla al riparo da una cocente delusione, e al termine di Primavera Rory decide pertanto di ripartire da capo: rieccola dunque, con armi e bagagli, ritrasferirsi in pianta stabile nella casa materna. Se Una mamma per amica rappresenta, almeno per metà, il racconto di formazione di Rory, tale formazione è ancora lungi dall'essere completata; e nel suo Year in the Life, abbiamo ancora due stagioni per scoprire quale direzione prenderà la vita (e il cuore) della nostra sensibile e caparbia eroina.
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4.0/5