Due mamme di troppo: le mamme più spassose della fiction nostrana

Dopo 'I Cesaroni' un'altra famiglia allargata con protagoniste divertenti, due eccezionali Lunetta Savino e Angela Finocchiaro, e uno stile insolito si appresta a riconquistare il pubblico di Mediaset.

Una mamma per amica. Anzi due.

Tornano su Canale 5 le mamme più spassose della fiction nostrana, le protagoniste di Due mamme di troppo, stavolta non più con un unico appuntamento, com'era successo nel 2009 con l'omonimo film per la tv, ma con 6 nuovi episodi a partire da venerdì 26 novembre in prima serata. Su un modello simile a quello visto ne I Cesaroni, un'altra famiglia allargata già nota e apprezzata dagli spettatori italiani, la nuova serie, diretta da Antonello Grimaldi, è pronta a riconquistare il pubblico e a riguadagnarsi il successo della commedia di cui rappresenta un lungo sequel a puntate.

Nel film-pilota avevamo conosciuto in Piemonte Gabriella Pelliconi, da tutti chiamata Lellè (Lunetta Savino), vedova pugliese e massaggiatrice della Torino bene, e Gabriella Terrani Du Bessè, alias Gabry (Angela Finocchiaro), una donna molto elegante e raffinata. Il caso aveva fatto incontrare i rispettivi figli, Rita, ragazza madre e brillante disegnatrice di fumetti, più simpatica che carina (Sabrina Impacciatore), e Alessandro, giovane manager prestante (Giorgio Pasotti). I due si erano subito innamorati e, superando il divario economico tra le proprie famiglie, avevano deciso di sposarsi lanciando inconsapevolmente una sfida tra le due mamme e future consuocere. Lellè e Gabry si erano trasformate presto in acerrime nemiche, accomunate da un unico obiettivo: dividere i figli e impedirne le nozze. Ma tra le beghe e le nozze imminenti le due avevano finito per diventare amiche.
Nella serie, anch'essa ambientata in gran parte a Torino, ritroviamo le nostre comiche protagoniste Gabry e Lellè che insieme sono diventate due cataclismi naturali, specie da quando hanno deciso di aprire e gestire il relais "Le suocere". Ad animare curiosamente le loro vite ci pensano due uomini, l'avvocato Giorgio Terrani, ex marito di Gabry, e lo svedese Torwaldsen, capo della compagnia aerea Dragonfly per cui lavora anche Alessandro. Invaghito della giovane e attraente Allegra, Giorgio (Paolo Bessegato) vuole infatti portar via a Gabry villa Terrani, la sede del relais, dopo i funerali della madre. Ma in punta di morte nonna Terrani (Angela Goodwin) aveva confessato a Gabry che avrebbe ereditato la villa se avesse risolto un enigmatico rebus nascosto nella casa. Mentre Gabry, ridotta sul lastrico e costretta a messe in piega e cosmetici domestici, cerca disperatamente la chiave per impugnare il prezioso testamento, Lellè è alle prese con il suo poetico "Casanuova", Torwaldsen (il tedesco Rudiger Vogler), ignara del fatto che l'uomo, ricercato dalle autorità per bancarotta fraudolenta, stia scappando con una valigia piena di soldi. Intanto Alessandro e Rita si trovano a Parigi, ma il loro matrimonio è messo a dura prova dall'eventuale trasferimento dell'uomo in Cina dopo il fallimento della compagnia aerea. A movimentare la vita della donna c'è anche Ritarì, l'amato personaggio dei fumetti da lei ideato che prende vita e inizia a tormentarla come un grillo parlante.
Una ventata di freschezza arriva con i numerosi elementi di novità, che rendono ancora più dinamico il ritmo della narrazione, che imita il riuscito Tutti pazzi per amore, integrando fiction e animazione con un piglio originale e fantasioso che ricorda le simpatiche trovate di Volere volare. A vivacizzare le storie principali delle due coppie, Lellè-Gabry e Alessanro-Rita, una carrellata di personaggi che accompagneranno i protagonisti della miniserie nei vari episodi, da Cagliostro (Pierfrancesco Loche), un imbroglione che si spaccia per genio dell'occultismo, all'ispettore Lo Monaco (Francesco Pannofino), dalla maitresse Luana (Maria Amelia Monti) al seducente Paride (Marco Cocci). Tra travestimenti al limite di un grottesco Burlesque e sketch mai volgari, fra una innocente spaghettata di mezzanotte e un nevrotico attacco di "tempestofobia", le mature Thelma & Louise, Lunetta Savino e Angela Finocchiaro si destreggiano con una spigliata e sagace capacità d'intrattenimento convincendo e divertendo con i loro piacevoli siparietti. E le loro interpretazioni sono così coinvolgenti che possiamo perdonare alla serie qualche visibile peccatuccio tecnico, come le seccanti ricostruzioni di Parigi, e certi incomprensibili difetti di script, come alcune reazioni inverosimili: quale moglie nel 2010, anno della crisi, chiederebbe al marito "Vuoi aiutarmi a colorare?" dopo che lui le ha appena dato la notizia del fallimento dell'azienda per cui lavora?