Ogni giorno si trasforma in una nuova sfida per una donna che fa l'equilibrista tra il lavoro, il marito e i figli: la sua quotidianità è il cuore del racconto scritto e diretto da Ivan Cotroneo, Una mamma imperfetta, un format innovativo disponibile prima online (dal 6 maggio su Corriere.it) e poi inTV (da settembre su Rai Due).
A spiegare l'esperimento, prodotto da Indigo film e 21 in collaborazione con il Corriere della sera e Rai Fiction ci pensa lo stesso deus ex machina al Centro Sperimentale di Cinematografia della Capitale, che gli ha visto muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. All'incontro con gli studenti della scuola hanno partecipato Eleonora Andreatta (direttore di Rai Fiction), Francesca Cima (fondatrice di Indigo Film), Paolo Conti (penna del Corriere della Sera) e il cast capitanato dalla protagonista Lucia Mascino (Chiara), che si avvale di un trio di amiche-angeli custodi, Marta (Alessia Barela), Irene (Anna Ferzetti) e Claudia (Vanessa Compagnucci).
Portare questo progetto al CSC è come tornare a casa? Ivan Cotroneo: Mi sono diplomato al CSC nel 1992 ed è stata in effetti la casa che mi ha cambiato la vita. Prima di entrare sapevo davvero poco, volevo solo scrivere. Quando ne sono uscito ho avuto l'opportunità di fare per vivere il mestiere che mi piace di più al mondo e oggi non sarei qui senza la generosità umana e professionale di chi è stato coinvolto in questo progetto.
Chi è Chiara, la protagonista? Lucia Mascino: Quando, subito dopo il provino, ho letto una puntata intera ho sentito subito un'attrazione senza ostacoli nei suoi confronti perché questo ruolo riusciva a soddisfare la mia bulimia di parole. Rivolgersi in camera non vuol dire essere in un confessionale, anzi Chiara fa principalmente delle domande e rivolge l'attenzione verso chi la ascolta.Chiara è la mamma imperfetta del titolo, che fa leva proprio sulle situazioni quotidiane che ogni donna affronta tra le mura domestiche. Ivan Cotroneo: Questa serie è infatti giocata sull'identificazione, su quel realismo della quotidianità che mi ha dato un alibi per non scegliere attori popolari. E pian piano ho modellato i personaggi sull'idea che mi sono fatta delle attrici.
Parliamo, allora, del trio di amiche della protagonista, a partire da Marta...
Ivan Cotroneo: Marta ha trovato delle strategie di sopravvivenza comode e cerca di ritagliarsi una vita in una famiglia impegnativa.
Alessia Barela: Ho fatto le 4 del mattino per finire la sceneggiatura, di cui mi sono innamorata subito, perché era molto reale e mi ha commosso immediatamente il rapporto del mio personaggio con il marito. L'unico dubbio è stato sulla possibilità che le mamme vere mi avrebbero potuta odiare.
Anna Ferzetti: Nelle corse di Chiara ho ritrovato la mia giornata tipo di mamma, sempre avanti e indietro. E poi l'energia del gruppo di amiche l'ho sentita dall'inizio e ha dato qualcosa in più.
Cos'ha portato Vanessa Compagnucci in questo team rosa?
Ivan Cotroneo: La sua napoletaneità!
Vanessa Compagnucci: Anch'io mi sono ritrovata subito nella storia di Claudia con il marito e nell'incontro delle mamme, magari non al bar, ma a chiacchierare per dieci minuti fuori dal cancello della scuola dei figli.
Il pubblico sarà chiamato in causa negli interrogativi della protagonista?
Ivan Cotroneo: Per documentarmi ho letto molti forum e blog di mamme e ho attinto anche da racconti degli amici, chissà che non siano utili per una seconda stagione, ma comunque ad un certo punto è Chiara stessa a chiedere al pubblico i trucchi da genitore, dopo aver fornito le sue 10 regole di sopravvivenza della mamma imperfetta.
Paolo Conti: Il tentativo è proprio questo. Già con il blog della 27° ora riscontriamo le reazioni dei lettori, come se fosse un termometro fondamentale sulla situazione della famiglia. Capire quindi questo innesto, ossia per la prima volta l'incontro tra un grande quotidiano e il mondo della fiction, può modificare la struttura stessa del nostro portale web che offre non sono informazione e analisi dei fatti ma da ora anche serialità.
Ivan Cotroneo: In effetti gli spunti partono proprio dal meccanismo di trovare domande sempre nuove. A volte sono partito da avvenimenti reali: una volta un amico mi ha mandato una mail per raccontarmi di una bambina che ha chiesto esplicitamente al padre una festa a sorpresa per il compleanno e lui si è attivato subito a mobilitare gli amici per organizzargliela. Mi sembrava davvero buffo che sia stata la figlia ad architettare il tutto!
Francesca Cima: Ivan non è partito con il desiderio di esplorare nuove strade, sia nella distribuzione che nel doppiaggio, ma dal racconto e dai tempi narrativi. Da lì siamo arrivati al formato e abbiamo pensato che questo tipo di serialità fosse la formula più adatta a contenerli.
Di rivoluzione però si tratta...
Francesca Cima: In effetti questa serie è nata davvero con la stessa cura di un progetto cinematografico.
Eleonora Andreatta: Questo formato di piccolo ha solo il numero dei minuti ad episodio!