Si può scherzare su una malattia terribile e senza sconti come il cancro? Se lo è chiesto in tv Dying for Sex qualche settimana fa e ora se lo chiede Una fottuta bugia al cinema. Dopo l'anteprima ad Alice nella Città sezione autonoma e parallela alla Festa del Cinema di Roma lo scorso ottobre, il nuovo film di Gianluca Ansanelli (dopo Come far litigare mamma e papà) esce in sala dal 17 maggio con Play Entertainment.

Lo abbiamo domandato anche noi a regista e cast in occasione della presentazione di questa dramedy in cui un giovane ex-enfant prodige squattrinato (Emanuele Propizio) si trova, suo malgrado, "costretto" a fingersi malato di cancro per non essere sfrattato di casa. L'incontro con Claudia (Antonia Fotaras), una ragazza malata terminale, lo obbligherà a confrontarsi col suo castello di bugie.
Una fottuta bugia: la commedia (nera) oggi
Nel film, scritto insieme a Tito Buffulini, Pietro dice a Nicolas, quando lui gli propone la menzogna del titolo "non si scherza sul cancro". Ci dice il regista: "Oggi c'è una ipersensibilità verso tantissimi argomenti. Quello che si chiama politicamente corretto. Ci sono alcuni argomenti per i quali può essere giusto, perché effettivamente per fare una rivoluzione culturale nella nostra società qualche testa la devi tagliare. Quindi si passa per una fase in cui c'è questa attenzione anche eccessiva verso certi argomenti, ma serve a colmare secoli in cui non c'è stata. Quindi poi è chiaro che chi la subisce anche in maniera esagerata ci resta male, perché chi ha detto quella parola viene condannato. È difficile recuperare secoli in pochi anni".
Una guest star d'eccezione nel film
A proposito di politicamente scorretto, Nicolas il personaggio di Giampaolo Morelli ne è l'emblema. Ci racconta Gianluca Ansanelli: "Serviva proprio nel film avere uno sguardo un po' più cinico, più disincantato. Anche se è apparenza, se si va a vedere quello che dice in realtà, si tratta di idee anche condivisibili. Semplicemente essendo un infermiere, quindi avendo a che fare tutti i giorni con la morte, come succede negli ospedali, è scattato in lui un cinismo inevitabile. Perché se ti volessi lasciar coinvolgere, ogni volta che sei davanti a una malattia, non sopravvivresti, bisogna farsi gli anticorpi per questo tipo di situazioni. Giampaolo è un tipo di attore che ama questo genere di personaggi, proprio per il suo gusto e per il suo modo di recitare".

Continua poi: "Era la persona ideale, oltre che ci lega un rapporto sincero di amicizia e di collaborazione da vari lungometraggi a questa parte. Il cinismo è un meccanismo di difesa ed era un ingrediente fondamentale per il film. Ciò che è sbagliato e anomalo è l'atteggiamento di ansia verso la malattia, dato che fa parte della vita. Noi ci crediamo immortali e quindi pensiamo che si muore perché uno si ammala, ma in realtà uno si ammala perché deve morire, è diverso"
Una nuova normalità

Quando le mamme di Claudia litigano, una rinfaccia all'altra, che non sta affrontando in modo normale la malattia della figlia. Ma che cosa significa normale oggi? Antonia Fotaras ci racconta che il concetto di normalità sia molto soggettivo, mentre in quella particolare sequenza volevano affrontare la maniera considerata canonica di affrontare questo tipo di dolore e un'altra strada per farlo. "Davanti a queste situazioni, l'unico elemento che ti salva è spesso un po' di follia".
Continua: "Se vuoi irrazionalmente accettare che stai perdendo un figlio o una figlia, forse l'unica via è riuscire a vedere le cose in maniera talmente differente che è quello che si chiama il pensiero parallelo, se vogliamo. Hai una connessione con lui/lei e riesci magari a goderti tutti i momenti e condividerli insieme, anche attraverso un libro, un diario, un ricordo".
Destino e libero arbitrio
Una Fottuta Bugia parla di destino e libero arbitrio. Pietro, che guarda caso è un nome biblico, fa un percorso di formazione, di consapevolezza e alla fine capisce che è molto importante scegliere invece che lasciare che gli altri scelgano per te. Quanto è importante scegliere oggi in una società dove siamo arrivati alla polarizzazione e non sembra esserci spazio per una via di mezzo.

Emanuele Propizio ci dice: "Oggi credo sia fondamentale. Il problema è tutto quello che passa attraverso le scelte. Quando ti si presenta l'occasione davanti, dove devi prendere una decisione, deve essere comunque ponderata. Delle volte però finisce che vai di istinto e scegli bene, ci pensi e fai male. Il problema è quello che c'è un po' prima della scelta che è molto complicato. È la vita che poi ti porta anche a prendere delle decisioni dopo che le hai anche vissute. Capisci se erano sbagliate o no".
Scienza e fede

La pellicola parla anche di religione, del dover credere in qualcosa, forse anche in se stessi, prima di tutto. Oggi in una società in cui siamo così pieni di incertezze, in che cosa possiamo credere? Chiude il regista: "Forse proprio in sé stessi, forse da lì bisogna partire. Diciamo che la religione fa parte dei bisogni dell'essere umano, cioè bisogno di trascendere in qualche maniera. Non sappiamo ancora bene perché, ma siamo dotati di questo intelletto che a quanto pare appartiene solo a noi e non al resto del regno animale".
Continua poi: "Oggi c'è bisogno di spiritualità perché la società è diventata ancora più materialista, sempre per i soliti social, che riescono a mostrare solo l'aspetto materiale. Però poi se si guarda bene sugli stessi social c'è questo bisogno di esprimere emotività e filosofia: accanto alla foto in barca, si scrivono le frasi di Osho. In qualche maniera c'è bisogno di dare uno spessore spirituale alla vita. C'è una ricerca di normalità, di saggezza, di profondità anche lì forse".
Chiosa infine Ansanelli: "Io credo comunque che nell'evoluzione umana si andrà sempre più verso questo tipo di profondità perché nonostante tutto sono abbastanza convinto che la società va sempre a migliorare. Le nuove sensibilità che sono andate verso certi argomenti sono comunque un miglioramento. Oggi si parla di body shaming, bullismo, sono elementi che ci hanno migliorato in qualche modo. Siamo diventati più sensibili".