Un vampiro in famiglia, la recensione: un b-movie brasiliano senza pretese

La recensione di Un vampiro in famiglia: la verve comica di Leandro Hassum per una commedia brasiliana innocua come un pipistrello senza denti. In streaming su Netflix.

Un vampiro in famiglia, la recensione: un b-movie brasiliano senza pretese

Spunto mica male, svolgimento al limite. Anche per demerito del doppiaggio italiano, probabilmente forzato ed enfatizzato. E poi, strano timing distributivo: sappiamo bene quanto siano fugaci le top 10 streaming; quanto siano volubili e soggette all'umore degli utenti. Così, nel pieno delle vacanze di Natale, Netflix sceglie di lanciare nel suo catalogo un film, forse, più adatto ad Halloween. Niente horror, però, solo una commedia che si rifà direttamente ai b-movie. Ecco quindi Un vampiro in famiglia del brasiliano Ale McHaddo.

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Leandro Hassum in Un vampiro in famiglia

A dispetto del titolo, il fattore orrorifico è pari a zero, e si spinge sull'improbabilità di una commedia strampalata che vive in simbiosi con il suo (bravo) protagonista. Infatti, è la verve comica di Leandro Hassum (molto famoso in Brasile) a reggere tanto il film quanto il gioco messo in scena. In fondo, tra legami famigliari e denti aguzzi, Un vampiro in famiglia è una commedia senza alcuna pretesa nei confronti del pubblico, distraendolo con un umorismo costantemente rimarcato, nonché amalgamato in una sequela di gag collegate da una traccia altamente sfocata (che perde gli interessi principali nell'ultima mezz'ora).

Un vampiro in famiglia, la trama: non c'è sangue a Rio!

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Rômulo Arantes Neto e Leandro Hassum

La storia, scritta da Paulo Cursino, è quella di Fernandinho (Leandro Hassum), ex giocatore di calcio (siamo in Brasile, del resto) e padre di famiglia, che si diletta con un podcast sportivo (e c'è pure un cameo di Zico). Ma l'imprevisto è dietro l'angolo: a casa arriva il cognato Gregório (Rômulo Arantes Neto), affascinante ma ambiguo ragazzo. Qualcosa non torna: nonostante non venga inizialmente preso sul serio, Fernandinho scopre che Gregório è un vampiro (che si professa vegano!), ed è in qualche modo legato ad una malattia che sta prosciugando il sangue degli abitanti di Rio de Janeiro. Dietro l'invasione di vampiri, c'è una cospirazione dei non-morti (con tanto di citazione al Nosferatu di Murnau), che lo sventurato Fernandinho proverà a sventare... Vestito da esorcista.

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Un film innocuo come un vampiro senza canini

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Una scena di Un vampiro in famiglia

Mantenendo fede al titolo, ci sono un po' tutti gli elementi tipici del mondo vampiresco: pipistrelli giganti (discreta CGI, se contestuale all'intento), crocifissi, mantelli neri. Dall'altra parte, la regia di McHaddo spinge il più possibile verso la costante esagerazione. Tutto è eccessivo, tutto è volutamente abbondante, e tutto è portato all'estremo. I colori sono saturi, le interpretazioni sono macchiettistiche, l'umorismo sbraccia ma, quasi mai, riesce ad essere davvero incisivo.

Meu Cunhado E Um Vampiro
Foto di gruppo: Un vampiro in famiglia

Chiaro, un linguaggio ben cercato dagli autori, nonché dal cast (c'è anche Monique Alfradique che scopriamo essere una delle attrici brasiliane più influenti): se la distrazione è dietro l'angolo, il tono generale prova a tracciare la rotta, intervallando l'assurdità generale con tematiche famigliari (la vecchia morale: solo uniti si vince) che stazionano tra una gag e l'altra. La visione di Un vampiro in famiglia, dunque, scorre leggera senza troppe sottigliezze, acchiappando quel pubblico in cerca di una visione leggera (anzi, leggerissima), che possa trovare un certo svago (subito dimenticato). Se il clima è intermittente, e l'atmosfera da b-movie può non essere sempre azzeccata, Un vampiro in famiglia ha avuto - se non altro - il merito di sdoganare il talento comico di Leandro Hassum, facendolo uscire dai confini brasiliani. Potere dello streaming, per un film innocuo come un vampiro senza canini.

Conclusioni

La domanda che ci poniamo è: perché distribuire in streaming un film sui vampiri, nel pieno delle festività natalizie? Mistero. Intanto, come scritto nella recensione di Un vampiro in famiglia, i toni da B-Movie non sempre incidono, e anzi perdono di mordente in una seconda parte ormai sfilacciata. Regge il talento comico di Leandro Hassum, per una commedia decisamente innocua.

Movieplayer.it
2.0/5

Perché ci piace

  • La verve di Leandro Hassum.
  • Uno spunto interessante.

Cosa non va

  • Un umorismo mai incisivo.
  • Un film di vampiri, distribuito a Natale?
  • La seconda parte perde mordente.