Sono due dei maggiori talenti della commedia americana (e non solo), ma non avevano mai lavorato insieme prima: finalmente, grazie a Un matrimonio di troppo, Will Ferrell e Reese Witherspoon condividono la scena. Il risultato è esplosivo: entrambi molto dotati per le gag fisiche (e per il canto), funzionano benissimo. Peccato che i loro personaggi si odino.
Su Prime Video, il film scritto e diretto da Nicholas Stoller li vede infatti acerrimi nemici: lei è Margot, produttrice televisiva molto determinata, che ha organizzato nei minimi dettagli il matrimonio della sorella. Lui invece è Jim, vedovo che vuole vedere la figlia sposarsi nello stesso posto dove ha celebrato le nozze con sua moglie, scomparsa da tempo. Ovviamente si tratta della stessa isoletta nel sud degli Stati Uniti e, per un errore imprevedibile, entrambi l'hanno prenotata lo stesso giorno.
Inizialmente civili, una volta che le due famiglie - agli antipodi per mentalità e retaggio culturale - sono costrette a dividersi gli spazi, i due instaurano una guerra senza esclusione di colpi. Sono coinvolti perfino degli alligatori! Nella nostra intervista (fatta in un resort nella campagna inglese, trasformato per l'occasione nell'America del sud), gli attori ci parlano del rapporto che hanno con la propria famiglia e di come, in realtà, spesso a unire davvero le persone non sia tanto l'amore, ma il trovare un nemico comune.
Un matrimonio di troppo: intervista a Will Ferrell e Reese Witherspoon
In Un matrimonio di troppo, come dicevamo, a unire le famiglie non è tanto l'amore, ma un nemico comune. È davvero il sentimento più forte?
Reese Witherspoon: "È proprio vero. Amo un nemico comune! Unisce molto. Mi è successo esattamente questo allo scorso Ringraziamento: io e mio fratello ci siamo alleati contro un problema comune. Per il bene di questo film però dico l'amore". D'accordo Ferrell: "Sì, in questo caso diciamo l'amore. L'amore alla fine vince. Speriamo".
Il rapporto con la famiglia
Man mano che li conosciamo meglio, scopriamo che sia Margot che Jim sono persone molto sole: hanno delegato la propria felicità a quella delle persone a cui vogliono più bene. Invece che rapporto hanno gli attori con la loro famiglia? Witherspoon: "Per me famiglia significa accettarsi a vicenda: far parte di un gruppo di persone che si amano incondizionatamente. Ne ho passate tante con la mia: non sempre hanno apprezzato quello che ho fatto per vivere. I miei genitori non amavano che facessi l'attrice, ma poi si sono abituati. Anche perché ho comprato loro una casa! Questo di solito aiuta".
Ferrell invece: "Anche se non sempre ci si vede dal vivo, sono le persone che ti amano incondizionatamente. Ho avuto la fortuna di essere sempre sostenuto da entrambi i miei genitori: non mi hanno mai fatto sentire strano per aver corso un rischio, cercando di intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo, che è estremamente difficile. E mi sembra che io e mia moglie cerchiamo di farlo con i nostri figli, anche se non stanno facendo le cose come le abbiamo fatte noi, o pensiamo che stiano commettendo errori, bisogna lasciarli andare. Finché sono brave persone e sono felici, lasciamoli fare le loro cose".
Ai matrimoni si recita?
In Un matrimonio di troppo si mette in discussione la sincerità dei sentimenti ai matrimoni: siccome tutti vogliono che ogni cosa sia perfetta, si sforzano di mostrarsi felici e commossi. E in effetti tra social media e intelligenza artificiale, oggi è sempre tutto più confuso e filtrato. Come si fa a capire se un sentimento è genuino? Per Witherspoon: "Penso quando qualcosa si presenta disordinata: perché nulla è perfetto! Credo che tu sappia che le cose sono giuste quando ci sono delle difficoltà da superare. Quando una cosa è un po' disordinata, ma l'insieme è davvero fantastico. Secondo me quando è così, quella è una cosa vera". D'accordo Ferrell: "Nel mondo c'è molta zona grigia. Non è sempre tutto bianco o nero, ma va bene così. Si impara ad accettarlo e ad affrontarlo".
Mugatu e gli abiti da sposa
Will Ferrell è una "divinità della commedia", come l'ha definito Witherspoon. E tra i suoi ruoli più iconici c'è sicuramente lo stilista Mugatu di Zoolander, film scritto e diretto dall'amico Ben Stiller. Che abiti da sposa avrebbe immaginato per queste due cerimonie? L'attore non ha dubbi: "Credo che avrebbe costretto tutti a buttare via i vestiti. Non sono abbastanza sgargianti. Non sono abbastanza belli. Penso che avrebbe usato molto più colore, molta fluorescenza. Neon. Diverse tonalità di rosa e nero. Sì: è una cosa che non si aspetta nessuno. Questa è la moda".