Vi avevamo già parlato su queste stesse pagine di Un amore regale (2025), produzione Hallmark per il piccolo schermo nel quale una principessa che aveva abbandonato la vita di corte si ritrovava alle prese con un ipotetico matrimonio nobiliare. Su una premessa simile eccoci tornare per Un duca all'improvviso, nuovo titolo della rete televisiva newyorchese che vede al centro del racconto amori in divenire tra sfarzi e merletti.

E i due film sono anche collegati, come si scopre in quel colpo di scena finale che apre le porte a futuri cross-over, non del tutto da escludere visto il buon riscontro che hanno ottenuto tra gli appassionati del genere. Appassionati che anche in quest'occasione si ritroveranno ad apprezzare una storia sicuramente già vista ma dalle atmosfere meno stucchevoli del solito.
Un duca all'improvviso... ma non troppo

Johnny Payne è un giovane meccanico di Filadelfia, allergico a ogni impegno sentimentale di lunga durata. Non ha mai conosciuto il padre, che ha abbandonato lui e sua madre prima che nascesse, ma un giorno viene contattato da Prudence Thorp, assistente personale dell'uomo. Il genitore misterioso è in realtà William, il Duca di Glasswick, malato e intenzionato a passare i suoi doveri al diretto successore, ovvero proprio Johnny.
Nonostante disprezzi tutto ciò che riguardi titoli nobiliari e ricchezza, Johnny accetta di incontrarlo, spinto da Prudence, con il quale sembra essere nata una particolare sintonia. Proprio lei lo convince a restare almeno fino al ballo annuale di Glasswick, dove conosce Allistair Covington-Breed, suo cugino alla lontana e potenziale erede qualora lui non accettasse l'incarico. Nasce un'accesa rivalità, che spinge Johnny ad accettare chi è veramente, mentre fa capolino anche l'amore...
Sacro e profano in una commedia piacevole

Un futuro duca soprannominato Cash - in onore di Johnny Cash - che canta gli Steppenwolf e la loro iconica Born to be wild e beve Guinness al bancone del pub. Gioca sulla logica degli opposti la sceneggiatura di Un duca all'improvviso, titolo italiano più fedele alla trama rispetto all'originale The Reluctant Royal, e l'anima da rocker e da frequentatore di pub che cozza con la rigida netiquette di corte offre una manciata di gag prevedibili ma gradevoli.
Amori che nascono e amori che ritornano in un'ora e mezzo scarsa all'insegna dei buoni sentimenti, dove alla love-story principale non si frappone nessun ostacolo materiale o rivale dell'ultimo minuto, ma soltanto le intenzioni di un protagonista maschile che non ha ancora veramente compreso cosa desidera per sé stesso e per le persone che gli stanno accanto.
Un pubblico ben definito
Il principale target a cui il film si rivolge non ha comunque nulla da temere, in quanto anche in quest'occasione ci troviamo davanti alla più classica delle favole con lieto fine, dove le insidie sono davvero troppo esili per poter far paura a qualcuno o mettere in discussione anche solo per un momento quell'epilogo già scritto. A infondere dose di maggior simpatia al film sicuramente la presenza scenica del cast, con i particolare i due ruoli chiave ben interpretati da Andrew W. Walker ed Emilie de Ravin, tra i quali vi è un'alchimia palpabile.
Lui in carriera vanta un copioso numero di commedie romantiche indirizzate al piccolo schermo, tra strenne natalizie e quant'altro, lei è conosciuta dal grande pubblico per aver interpretato figure ricorrenti in serie cult del calibro di Lost e Roswell.

Il regista Kevin Fair, un cognome un programma, ha ben oltre cinquanta titoli in saccoccia, tutti sulla medesima falsariga. Ma qui, nonostante le succitate scontatezze dell'assunto e della relativa messa in scena, firma una rom-com godibile, per quanto da consigliare esclusivamente ai fan del filone.
Conclusioni
Una favola romantica che più classica non si può, ma una volta tanto i pro superano i contro in un'operazione in ogni caso rivolta a un target ben specifico. Una storia di seconde possibilità, dove chi è nato per essere libero si ritrova imbrigliato nelle beghe di palazzo, cercando di barcamenarsi in un ambiente per lui inedito nel quale è stato catapultato all'ultimo momento, come già sottolinea il titolo Un duca all'improvviso. Laddove non può il galateo sarà l'amore a segnare il nuovo inizio per un protagonista portato a (ri)scoprirsi, in novanta minuti dove tutto va come deve andare e non vi sono pericoli potenziali in grado di disturbare questa canonica, ma piacevole, love-story per un pubblico senza troppe esigenze.
Perché ci piace
- Personaggi gradevoli.
- Una favola romantica in piena regola...
Cosa non va
- ...prevedibile e diretta a un pubblico che così vuole.