Coniugare il gusto per il thriller al dramma e al melò. Questo l'intento di Raffaele Mertes, regista della nuova miniserie di Canale 5, Un amore e una vendetta, in onda sulla rete ammiraglia di Mediaset a partire dal prossimo 12 ottobre. Otto puntate di cento minuti ciascuna che rileggono in chiave moderna un grande classico come Il conte di Montecristo, romanzo firmato nel 1844 da Alexandre Dumas. Presentata ufficialmente al RomaFictionFest la serie può vantare un nutritissimo cast guidato da Alessandro Preziosi che veste i panni del temibile Lorenzo Bermann, tornato nella sua Trieste per realizzare una spietata vendetta nei confronti di coloro che gli hanno consapevolmente rovinato la vita. Creduto morto dagli amici, che lo hanno fatto fuori per motivi di denaro, l'uomo rientra a casa con una nuova identità, ricco e spietato, desideroso di saldare i conti con il passato, e poco importa se a farne le spese sarà la sua ex fidanzata Laura, a cui presta le fattezze Anna Valle. Bermann elimina i nemici uno ad uno, in un crescendo di tensione e ferocia che sembra non arrestarsi mai.
"Ci tengo però a sottolineare che la nostra serie si differenzia completamente dall'originale di Dumas - spiega il produttore Massimo Del Frate - Il romanzo è stato scritto nella prima metà dell'Ottocento e in 150 anni e più è stata una vera fonte d'ispirazione per svariati prodotti televisivi, ma noi lo abbiamo completamente stravolto. A noi è arrivato attraverso un format argentino, che è stato a sua volta 'italianizzato'. Tutto ruota attorno alla vendetta, è vero, ma noi abbiamo anche aggiunto un pizzico di thriller gotico e un po' di melodramma. Dunque l'ispirazione originaria è stata ampiamente rimaneggiata dal cast di sceneggiatori". Il rappresentante di Mediavivere, poi, si è soffermato sul casting e sulle lunghe trattative per conquistare Alessandro Preziosi. "E' stato corteggiato a lungo - dice - volevamo fermamente che tornasse a lavorare per Mediaset dopo i successi di Vivere e di Elisa di Rivombrosa. Con Anna Valle è stato tutto più semplice. Da subito abbiamo pensato a lei per il ruolo di Laura e siamo riusciti ad averla. Lo stesso discorso lo posso fare per Lorenzo Flaherty, il nuovo compagno di Laura, nonché l'antagonista di Lorenzo Bermann". Dal canto suo, il protagonista Alessandro Preziosi si è detto felice di tornare alla sua casa madre. "Ho imparato a ricredermi nella mia carriera. Non avrei scommesso sul successo di Elisa di Rivombrosa, invece non è stato così e allora ho deciso di lasciarmi trasportare dall'emotività", sottolinea l'interprete partenopeo. "La lettura dei trattamenti mi ha affascinato come raramente mi è capitato in questi anni - aggiunge - perché ho sentito la forza eroica del mio personaggio, un uomo distrutto, disilluso dall'amicizia, ma ancora in grado di tornare sui suoi passi per ottenere giustizia. Sono sicuro che il pubblico da casa rimarrà attaccato alle poltrone, perché di eroi non ce ne sono mai a sufficienza". Un eroe in verità roso dal tarlo della vendetta, un tema fortissimo che tuttavia il team di sceneggiatori ha voluto parzialmente attutire, privilegiando l'aspetto sentimentale della storia. "Ho letto il libro varie volte - racconta la sceneggiatrice Eleonora Fiorini - e mi sono divertita soprattutto a raccontare una storia d'amore così incredibile. E' vero, nel romanzo di Dumas la vendetta è l'archetipo attorno a cui ruota tutto, ma noi abbiamo voluto riunire Edmond Dantes con la sua Mercedes, in questo caso parliamo di Lorenzo e Laura. Il personaggio di Lorenzo doveva subito apparire come un cattivo che cerca di rovinare la vita di persone apparentemente brave. Abbiamo giocato su questo, volevamo che fosse amabile nella sua cattiveria".Di reazione istintiva davanti alla sua parte ha parlato anche la protagonista femminile Anna Valle. "Mi sono subito affezionata a Laura - dice - del resto la storia era così avvincente. Io non sapevo con chi avrei lavorato, per questo mi sono fatta trascinare dal racconto, dalle sue trame intrecciate. Siamo stati davvero una macchina da guerra, abbiamo girato una quantità inverosimile di scene in 25 settimane, lavorando per dieci ore al giorno. E' stata un'esperienza emotivamente molto forte. E poi è stato bello tornare a lavorare per Mediaset dopo 4 anni".