Il Dottor Stranamore della fortunata serie TV Grey's Anatomy, Patrick Dempsey, torna al cinema dopo il film Disney Come d'incanto, di nuovo come romantico rubacuori in Un amore di testimone.
Nel film l'affascinante attore è Tom, un irresistibile e ricco donnaiolo che passa da una donna all'altra senza alcun coinvolgimento, ma che ha come punto fermo della sua vita la sua migliore amica Hannah, la bellissima Michelle Monaghan. Protetto da ferree regole da scapolo d'oro - come non uscire due volte consecutive con la stessa ragazza - il protagonista finisce per innamorarsi della sua fidata confidente, proprio quando lei decide di sposarsi e gli chiede di farle da damigella d'onore. Tom accetta l'incarico e la sfida: è pronto a fare di tutto per boicottare le nozze, anche lottare contro il futuro sposo, un gigante scozzese di stirpe reale.
Il film di Paul Weiland, che nel cast vede brillare anche un piccolo ruolo di Sydney Pollack, è stato presentato a Roma dalle due star in ascesa protagoniste di questa romanticissima marriage comedy: un'elegante quanto simpatica e sorridente Michelle Monaghan, un ironico e brillante maliardo Patrick Dempsey.
Signor Dempsey, questo tipo di commedie romantiche con happy end non crede che siano troppo lontane dalla realtà?
Patrick Dempsey: Sì, assolutamente! D'altra parte la sfida è proprio quella di realizzare qualcosa che possa essere fresco e nuovo in questo genere. Ci sono un sacco di cose che non succedono mai nella realtà, ma c'è appunto la speranza che lo spettatore ti segua in questa giostra di fantasia. Forse è questa la ragione per cui si va al cinema, per sperare.
Questo è un film molto fisico, che ricorda molto la commedia slapstick. Avete avuto degli stunt e avete fatto molte prove?
Patrick Dempsey: Abbiamo fatto molte cose all'ultimo minuto. C'è stata molta improvvisazione, perché nella sceneggiatura mancavano molte cose da completare. Non abbiamo fatto molte prove, quando nella scena del ristorante, per esempio, finisco per ben due volte letteralmente KO, è stata una cosa improvvisata sul momento. È stato cercato l'aspetto fisico della commedia ma anche quello emotivo. È importante radicare la storia in elementi di realtà, per rendere tutto credibile, ma anche saper aggiungere umorismo ed eleganza.
Dopo Come d'incanto, ritorna al cinema come eroe romantico. Qual è la sua identità di attore?
Patrick Dempsey: Io ho cominciato come giocoliere. Come modello di attore comico mi è sempre piaciuto Buster Keaton, per la sua fisicità e il suo stile, un genio nel costruire le scene. Oltre a lui amo le interpretazioni di Cary Grant, faceva delle cose esilaranti ed inaspettate. Quello che hanno in comune le commedie che mi piacciono è il fatto di essere dark, di avere un aspetto emotivo molto forte. C'è gioia e speranza ma anche sofferenza e dolore.Nelle commedie contemporanee manca il cuore, sono troppo aggressive. Starebbe allo sceneggiatore creare il romanticismo.
Signora Monaghan, lei è un'attrice molto versatile: ha fatto noir, action movie e ora una commedia romantica. Dov'è che si diverte di più?
Michelle Monaghan: Mi piacciono davvero tutti i generi, sono ispirata dai generi. Commedia, dramma, azione rappresentano tutti sfaccettature del mio carattere. Ho voluto esplorarli tutti in maniera molto creativa. Sono orgogliosa dei film che ho fatto e delle persone con cui ho lavorato. Vorrei avere una lunga carriere, quindi continuo a sfidare me stessa e a mettermi alla prova.
Qual è lo stato di salute della commedia hollywoodiana?
Patrick Dempsey: Secondo lei? È una domanda sleale... Diciamo che c'è spazio per un miglioramento. Quello che non mi piace delle commedie di oggi è quanto male vengono girate. Il nostro direttore della fotografia, invece, ha dato un punto di vista di qualità al film, come dovrebbe essere, cercando qualcosa di creativo. Lo stato di salute della commedia di Hollywood è: viva, ma appena in vita.
Perché è stata scelta la Scozia come ambientazione di una parte del film?
Michelle Monaghan: La Scozia è magica, è un luogo davvero molto romantico. Sembra di vivere nella pagina di un libro di fiabe con i castelli, i laghi e le donne dagli infiniti capelli lunghi.
Il personaggio in Grey's Anatomy è molto più cinico di quello che interpreta nel film, ma ci sono anche molte coincidenze tra loro. Visto che le coincidenze tra cinema e tv sono spesso molte, come costruisce il suo personaggio sul piccolo e grande schermo?
Patrick Dempsey: È estremamente difficile costruire il personaggio in tv, quando non sai da dove viene e dove andrà. In un film è diverso, puoi entrare più nel ruolo perché conosci il suo percorso dall'inizio alla fine. Negli show televisivi tu sei uno strumento nelle mani degli sceneggiatori, nel cinema sei più libero. In questo particolare caso, poi, c'è stata moltissima libertà perché abbiamo colmato le lacune della sceneggiatura lavorando giorno per giorno. È stato una specie di workshop.
Nel film il suo personaggio ha molte regole a cui non transige, le ha anche nella vita?
Patrick Dempsey: Sì, certo completamente diverse dalle sue. Una di queste è di essere puntuale ed educato. Poi cerco sempre di essere grato di tutto quello che di buono mi succede nella vita. Le mie regole sono tante, il rispetto della famiglia, per esempio, è al primo posto.
Signora Monaghan, è vero che al suo matrimonio ha avuto un "damigello" d'onore? Come se l'è cavata rispetto a Patrick Dempsey nel film?
Michelle Monaghan: Sì è vero, era il mio migliore amico Marc, ma è impossibile fare un confronto perché lui non ha cercato di rovinare il mio matrimonio come succede nel film. Quando gliel'ho chiesto, mi ha risposto: "Che cosa?!". Comunque lo raccomando a tutti, perché vestirlo è molto più semplice che vestire una donna.
Personalmente voi credete all'amicizia tra uomo e donna?
Michelle Monaghan: Io e Patrick siamo molto in disaccordo su questo punto. Siamo entrambi sposati e siamo buoni amici, ma se fossimo single credo che la nostra amicizia non sarebbe semplice. Le donne pensano si possa essere amiche di un uomo, creare un rapporto...
Patrick Dempsey: (Ironicamente, ndr) Anche gli uomini voglio avere un rapporto con le donne...
Michelle Monaghan: Gli uomini sono molto più fisici e meno sensibili delle donne, spesso non sanno concepire un'amicizia femminile senza un contatto fisico.
Cosa ci potete raccontare del mini kilt che Patrick indossa nella parte del film ambientata in Scozia?
Patrick Dempsey: Gli scozzesi non avevano idea della ragione di quella mise, quindi immaginatevi cosa avranno pensato.
Michelle Monaghan: Visto la lunghezza di quel kilt, credo che la difficoltà sia stata quella di scegliere gli slip giusti (ride, ndr). Durante le riprese c'erano tutte le persone del luogo ad assistere. Un giorno, in una pausa, hanno improvvisato una lotta di wrestling e, con quei kilt, ho visto proprio di tutto!