Che Hollywood si sia impigrita è un dato di fatto. Ogni occasione è buona per cercare di rilanciare una qualche saga perché meglio investire su un marchio che si possiede già che non su qualcosa di originale. Anche se questo si traduce con l'attingere a storie amate e interessanti, sì, ma dall'appeal commerciale non del tutto garantito. Da questo punto di vista, la Disney con Tron ha fatto e continua a fare scuola. Il viaggio è cominciato nel 1982 con il primo film scritto e diretto da Steven Lisberger e interpretato da Jeff Bridges e Bruce Boxleitner. Se cercate un lungometraggio che possa servire come perfetto emblema ed esempio di cosa sia un cult movie, Tron fa al caso vostro.

Un'opera che per i concetti espressi e per la messa in scena era decisamente in anticipo sui tempi tanto che non venne minimamente compresa in un'estate, quella del 1982, che per il box-office statunitense (e non solo) fu qualcosa di epocale con l'arrivo nelle sale di roba come E.T., Rocky III, Star Trek: l'ira di Khan e Poltergeist. E questo solo per citare i film che fecero furore in quanto a biglietti venduti. Perché comunque quell'anno videro la luce anche ben noti capolavori della settima arte che, però, almeno inizialmente, non colpirono le persone: il già citato Tron, ma anche Blade Runner e La cosa.
E proprio perché Tron, col trascorrere del tempo, era diventato uno dei film più rappresentativi della cosiddetta "comunità nerd" negli anni in cui la cultura nerd e geek si stavano imponendo con forza sul mercato, grossomodo il primo decennio degli anni duemila, la Casa di Topolino ha pensato bene di riportarlo al cinema con un sequel che, tutto sommato, andò benino. Non benissimo. Benino. E con i benino a LA ci si fa poco.
Tron 3 e il problema Tomorrowland
Se a separare il primo e il secondo TRON ci sono 28 anni, fra il secondo e il terzo ne sono passati "solo" 15. 3 lustri non semplicissimi in cui il percorso del progetto è stato rallentato da una serie d'incidenti di vario genere. In primis la performance commerciale di Tron Legacy che fu, come vi dicevamo, all'insegna del "benino". Diretto dall'esordiente Joseph Kosinski, costò qualcosa come 170 milioni di dollari esclusa la P&A e ne incassò grossomodo 410 (aggiornando all'inflazione i numeri salgono, rispettivamente, a 240 milioni e 580). Si situò perfettamente a metà strada fra il flop e il successo commerciale, una zona di grigio che per Hollywood è complicata da gestire perché la risposta alla domanda "Ma se continuiamo a investire su questa IP ci sarà crescita o disinteresse?" diventa anche più incerta del dovuto.

Ed è sostanzialmente per tale ragione che dall'annuncio del sequel avvenuto per bocca dell'ideatore della saga, Steven Lisberger, ad ottobre del 2010, mentre Legacy stava arrivando nelle sale sì è passati a un drastico raffreddarsi degli entusiasmi iniziali. Fra il 2010 e il 2017 si è parlato tanto di un terzo capitolo che, però, non ha mai davvero visto la luce in quella finestra. A sceneggiarlo dovevano essere, al principio, Edward Kitsis e Adam Horowitz, già autori dello script del secondo. Seduto dietro alla macchina da presa doveva tornare Kosinski, colui che, anni dopo, avrebbe portato nei cinema un altro seguito dalla lunghissima gestazione, Top Gun: Maverick.
In scena avremmo rivisto Garrett Hedlund col suo Sam Flynn e la Quorra di Olivia Wilde in una vicenda che avrebbe visto quest'ultima sbarcare nel mondo reale. Nel 2015 tutto pareva essersi allineato e le riprese di Tron 3, anzi, Tr3n pronte a partire nel mese di ottobre a Vancouver, in Canada. Poi però è successo che uno dei live action su cui la Disney puntava maggiormente quell'anno, Tomorrowland - Il mondo di domani, diretto da Brad Bird e interpretato da George Clooney, al botteghino affondò malamente con un raccolto di appena 209 milioni di dollari a fronte di una spesa di 190.

La Casa di Topolino realizzò che al posto di puntare su live action originali o basati su proprietà intellettuali di nicchia, era meglio avere a che fare con Frozen, Star Wars e i supereroi della Marvel. E Tr3n venne sostanzialmente cancellato.
Da Tr3n a Tron: Ares
È anche vero che a Hollywood le major a volte fanno lo stesso pensiero del macellaio quando è alle prese con il maiale di cui non si butta via niente. E anche se ufficialmente i lavori sul terzo Tron parevano ormai storia vecchia, la major aveva comunque desiderio di capitalizzare l'IP in una qualche maniera in quel settore che, tolta la sgradevole parentesi della pandemia, incide sul fatturato della multinazionale ben più che il mercato cinematografico puro: quello dei parchi a tema. Ed ecco che nel 2016 e nel 2023, nelle aree Tomorrowland di Shanghai Disneyland e del Magic Kingdom a Walt Disney World in Florida, sono state inaugurate proprio due montagne russe accellerate ispirate a Tron: Legacy.
Contemporaneamente, a partire dal 2017, s'iniziavano a inseguire delle voci secondo le quali il nuovo film si sarebbe fatto e avrebbe visto nel cast il premio Oscar Jared Leto nei panni di un personaggio di nome Ares. Come Quorra nelle precedenti sceneggiature, anche lui sarebbe passato dal mondo digitale a quello reale. Curiosamente, fu proprio il frontman dei 30 Seconds to mars, nell'estate del 2020, a corroborare ulteriormente le voci con un tweet, poi cancellato e "censurato" in cui confermava che sarebbe stato lui il protagonista e che si sarebbe intitolato Tron: Ares. In quel periodo, collegato al progetto, c'era il regista Garth Davis. Poi nel gennaio del 2023 è arrivata la notizia che al suo posto, alla regia, ci sarebbe stato Joachim Rønning (Maleficent - Signora del male, La ragazza del mare). Nel cast, oltre a Jared Leto, anche Greta Lee, Evan Peters, Hasan Minhaj, Jodie Turner-Smith, Arturo Castro, Cameron Monaghan con Jeff Bridges di nuovo nei panni di Kevin Flynn.

Tutti erano pronti ai nastri di partenza per cominciare a girare nell'estate del 2023 ma la lavorazione è finita inevitabilmente per slittare al gennaio del 2024 a causa degli scioperi degli attori e degli sceneggiatori. Malgrado questo nuovo intoppo, ci fu comunque la possibilità di avere un nuovo, interessante ingresso nel cast del blockbuster: quello di Gillian Anderson.
Dai Daft Punk ai Nine Inch Nails
Uno degli elementi più celebrati di Tron: Legacy è stata, ed è tutt'ora, la splendida colonna sonora firmata dai parigini Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter. O Daft Punk se preferite. Anche per la colonna sonora di Tron: Ares che, lo ricordiamo, sarà nei cinema italiani dal 9 ottobre chiaramente distribuito dalla Disney, le aspettative sono elevate: per la prima volta dopo aver composto ben 20 colonne sonore a loro nome, Trent Reznor e Atticus Ross comporranno lo score della pellicola usando però lo storico nome della band di Reznor, i Nine Inch Nails.

L'album che sarà intitolato TRON: Ares (Original Motion Picture Soundtrack), sarà disponibile a partire dal 19 settembre e anche se, come vi dicevamo qualche riga fa, hanno già un bello storico di composizioni per il cinema alle spalle (nonché due Oscar, uno per The Social Network e uno per Soul), questa sarà la prima colonna sonora concepito dalla celeberrima band di rock industriale.
A metà luglio è stato reso pubblico As Alive As You Need Me To Be, il primo singolo estratto dall'album di cui sopra nonché prima canzone ufficiale della band dopo cinque anni di "silenzio".
Motivo per cui in rete c'è anche chi si è lasciato andare a battute in stile "è fantastico che, con il nuovo album dei Nine Inch Nails, ci sarà anche un film di Tron in regalo".