Recensione Il mio ragazzo è un bastardo (2006)

Il film di Betty Thomas è stucchevole, irreale e falso, ma terribilmente patinato al punto da potersi permettere tutto.

Tremate, tremate, le streghe son tornate!

Cosa succede quando le tre ragazze più famose della scuola scoprono di uscire contemporaneamente col capitano della squadra di basket? Vendetta tremenda vendetta, soprattutto se coordinate da una quarta, pardon, quinta incomoda che avrà il compito di sferrare l'ultimo, letale attacco allo sciovinista imperituro.
Inevitabili le conseguenze pseudo romantiche e i quadretti da high school che non risparmieranno a nessuno il lieto fine.

Betty Thomas compone una spumeggiante commedia giovanile sulle gerarchie adolescenziali e sulla difficoltà dei giovani americani di rimanere loro stessi. Dopo Il Dottor Doolittle, 28 giorni e Le spie, mette ancora la sua esperienza come regista di telefilm al servizio del grande schermo, condensando in meno di un'ora e mezza un filmetto divertente.

Fallito l'ineccepibile proposito di realizzare qualcosa di più di un "teen-movie", mantiene comunque il merito di un buon ritmo ed interpreti gradevoli.
Dal supermuscoloso sciupafemmine Jesse Metcalfe/John Tucker, esperto tosa-prati delle "casalinghe più disperate d'America", alla pop-star Ashanti nel ruolo di Heather, tutte le scelte degli interpreti sono vincenti; belle facce per una tecnica discreta, considerando l'età dei protagonisti. Il cliché di tutti i volti noti delle scuole americane sono rispettati: la formosa cheerleader, la cervellona-perfettina, la sensibile anticonformista e il superbello. Nulla di nuovo sullo schermo e per questo in grado di conferire familiarità alla pellicola, senza stuccare come cosa già vista.

La vendetta femminile ha sempre il suo fascino e ancor di più se si tratta di rese di conti fra adolescenti, il tutto inzuccherato oltre maniera conferendo una veste migliore della realtà. Ogni scherzo viene affrontato con maturo distacco, così come la delusione sofferta da John Tucker quando scaricato dall'impacciata Cate davanti a tutta la scuola, nel giorno del suo compleanno, con tanto di microfono e video-cd. Ecco che la rabbia presunta cede il posto alla classica ramanzina sulla correttezza delle azioni sincere e sull'importanza dell'onestà nei rapporti, anche quando serba una figura barbina dopo l'altra. Quindi la presunta reazione rabbiosa si trasforma in un'adorabile lotta a torte in faccia che suggella amicizie nuove di zecca e seppellisce antichi rancori. I sentimentali recuperano il posto in paradiso mentre alle simpatiche canaglie viene perdonata qualunque scorrettezza, al sol grido "Love & peace".
Stucchevole, irreale e falso, ma terribilmente patinato al punto da potersi permettere tutto.

Quando anche la biondissima Jenny McCarthy, approdata da Mtv, trova spazio per infiorare perle di saggezza, la misura è colma.