Tre noci per Cenerentola, la recensione: una nuova versione della fiaba

La recensione di Tre noci per Cenerentola, remake di un omonimo film anni '70 dove la protagonista è più combattiva del solito, stasera in onda su SKY.

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Tre noci per Cenerentola: Astrid S in una scena del film

In seguito alla scomparsa dell'amato padre, la giovane e bella Cenerentola vive con la crudele matrigna e la sorellastra Dora e viene trattata come se fosse una comune serva, a loro completa disposizione per svolgere i compiti più ingrati. Un giorno nel villaggio dove vivono fanno sosta il re e la regina che, prima di partire per far ritorno al castello, lasciano un invito per il ballo che si terrà da lì a qualche giorno. Come vi raccontiamo nella recensione di Tre noci per Cenerentola nel frattempo la coraggiosa ragazza, amante degli animali e rispettosa della natura, ha fatto la conoscenza del bel principe, ignaro della sua reale identità. Tra i due scatta un immediato colpo di fulmine ma è già stabilito che il nobile scelga la sua promessa sposa proprio durante l'imminente cerimonia danzante di corte, alla quale ovviamente Cenerentola non è invitata. Ma tramite tre noci magiche donatele da un amico prezioso, la protagonista è in grado di presentarsi all'esclusivo ballo indossando un abito delle grandi occasioni, tanto da attirare subito le attenzioni dell'amato. Ancora una volta sarà una scarpetta a decidere le sorti del regno e il futuro delle due anime gemelle...

Una magia moderna

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Tre noci per Cenerentola: Astrid S r Ellen Dorrit Petersen in una scena del film

Ci troviamo davanti ad un remake dell'omonimo film del 1973, frutto ai tempi di una co-produzione tra le allora Cecoslovacchia e Germania dell'Est, che ripercorreva per l'ennesima volta la classica fiaba portata al successo dal popolare cartone della Walt Disney. In questa nuova versione, battente per l'occasione bandiera norvegese, si è deciso di puntare forte sull'inclusione, con una manciata di riferimenti all'identità di genere e alle relazioni tra persone dello stesso sesso, nonché ad una buona dose di girl-power nella gestione della bionda donzella, che qui diventa una sorta di moderna eroina a tutti gli effetti. Ciò nonostante il cuore del racconto rimane ovviamente quello classico, con tutti gli step che la povera Cenerentola si trova ad attraversare per coronare il suo sogno d'amore. Pur senza fatine d'ordinanza il pizzico di magia è garantito, con tanto di vestizione volante e improvvisati baffetti a celare il look della protagonista.

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Volti riconoscibili

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Tre noci per Cenerentola: Astrid S e Cengiz Al in una scena del film

Protagonista interpretata dalla bella e tenace Astrid S, popstar prestata al grande schermo, che qui veste i panni di una Cenerentola più maschiaccio del solito, pronta a cavalcare e tirar con l'arco, pronta a tutto pur di dimostrare di non essere per nulla inferiore ai suoi coetanei uomini. In un cast "ligio al dovere" ma che per il resto non eccelle, spicca la presenza di un volto conosciuto dagli amanti della serialità fantastica come Kristofer Hivju, iconico interprete di Tormund Veleno dei Giganti nell'epopea televisiva di Game of Thrones. Altri personaggi hanno subito un parziale "restyling", a cominciare dalla sorellastra Dora che, per quanto succube della madre, cerca di essere quanto meno comprensiva con la parente acquisita, al punto da meritarsi anch'essa un parziale lieto-fine.

Leggero e veloce

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Tre noci per Cenerentola: Astrid S mentre tira con l'arco

Tre noci per Cenerentola tenta di aggiornare il prototipo alla modernità, con la particolare ambientazione che aggiunge un pizzico di varietà al contesto avventuroso: il suggestivo paesaggio nordico, con le foreste innevate per miglia e miglia, regala scorci altamente evocativi, in grado di impreziosire l'impatto visivo di una messa in scena altrimenti senza infamia e senza lode, sia per ciò che concerne i costumi che per le scenografie al chiuso.
L'esigua durata, che sfiora l'ora e mezzo senza raggiungerla, permette al film di volare via fresco e veloce senza incaponirsi in lungaggini impreviste o potenziali tempi morti, raccontando tutto quel che vi era da raccontare con un'enfasi corretta e priva di inutili orpelli. La regista Cecilie Mosli, consapevole dei limiti produttivi, ha il merito di non osare al di là del consentito e nella sua semplicità riesce nell'obiettivo di intrattenere un pubblico senza troppe pretese.

Conclusioni

Si può dire ancora qualcosa di nuovo su un personaggio amatissimo come quello di Cenerentola senza snaturarlo eccessivamente? In questa produzione norvegese si cerca di modernizzare la bella protagonista, donandole anche un paio di baffetti magici atti a nasconderne l'identità femminile - Mulan ha fatto scuola - affinché non sia la classica donzella da salvare ma anzi determinata protagonista del proprio destino. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Tre noci per Cenerentola, il film strizza l'occhio ad un'inclusione forzata e altrove ripropone situazioni e topoi più canonici, in un'atmosfera leggera all'insegna di un'avventura per grandi e piccini immersa in suggestivi paesaggi innevati. Un film che complice anche la brevità scorre veloce, senza entusiasmare ma nemmeno senza annoiare.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • La popstar Astrid S si cala bene nella parte di Cenerentola.
  • La storia ha qualche spunto accattivante...

Cosa non va

  • ...ma non manca di soluzioni gratuite e forzate.