To Catch a Killer, la recensione: Shailene Woodley e Ben Mendelsohn per un thriller come si deve

To Catch a Killer è un thriller ben scritto e ben girato che riflette sulle alterate motivazioni dei mass shooters americani. Grande coppia protagonista, Shailene Woodley e Ben Mendelsohn. Su Sky e NOW.

Shailene Woodley e Ben Mendelsohn, protagonisti di To Catch a Killer

In un marasma distributivo con ben pochi punti di riferimento, alcuni film che arrivando direttamente in tv dovrebbero avere invece maggior spazio sul grande schermo. Viceversa, ci troviamo al cinema opere di dubbia identità, molto più adatte ad una visione casalinga all'insegna della distrazione facile. Allora, dopo diversi passaggi negli store digitali, ecco in chiaro su Sky e NOW un thriller decisamente efficace. Un thriller che ragiona di causa ed effetto, avendo nei personaggi - che si muovono in un ottimo contesto - la forza principale. Questione di scrittura, di aderenza, di credibilità. E anche di coraggio. Coraggio nel ripensare alla figura del mass shooters, e coraggio nel ripensare i cardini del genere che si legano a To Catch a Killer di Damián Szifron, regista argentino che una certa bravura l'aveva dimostrata con la black comedy Wild Tales.

To Catch A Killer Film Scena
Shailene Woodley è Eleaonor Falco

Teso al punto giusto, trascinante nelle sue svolte e nella sua regia di opera nerissima, che rielabora l'elemento del terrore (il terrore vero, capace di colpire tutti, indistintamente) sotto forma di confine contemporaneo. In questo senso, nella sua essenza da thriller come si deve, l'opera di Szifron (la sua prima in lingua inglese), edifica intorno al "cattivo" una profondità di pensiero impossibile da ignorare, e che anzi va dritta all'obbiettivo in un cortocircuito che sfrigola scomode contraddizioni. Per questo, più che sullo scopo, è sulla motivazione che bisogna soffermarsi alla fine di To Catch a Killer.

To Catch a Killer - L'uomo che odiava tutti: caccia allo psicopatico

To Catch A Killer Scena Film
Ben Mendelshon al centro della scena

Un (grande) finale che non anticipiamo, ovvio. Possiamo però raccontarvi di cosa parla il film di Szifron, scritto da Jonathan Wakeham (e prodotto dagli stessi di Arrival e Memento): siamo in una freddissima Baltimora, quando i festeggiamenti per il nuovo anno vengono interrotti da un cecchino che inizia ad uccidere persone a caso. Ad indagare l'agente speciale dell'FBI Geoffrey Lammark (Ben Mendelsohn), pragmatico, schietto e poco avvezzo alla burocrazia ufficiale. Spinto da una certa fiducia, chiede che nella sua squadra venga inserita anche la poliziotta Eleaonor Falco (Shailene Woodley), la prima accorsa sui luoghi degli omicidi, che pare possieda una spiccata dote di profiler, nonostante sia solitamente di pattuglia in strada. Il motivo sarà presto rivelato (c'è un buon background dietro Eleanor, che arricchisce a dovere il film), intanto che il team di Lammark prova a stanare il folle cecchino, che continua a lasciare dietro di sé una scia di sangue e terrore.

Ragionare sul terrore

To Catch A Killer Shailene Woodley Film Scena
Shailene Woodley in una scena di To Catch a Killer

C'è davvero poco di incrinato in To Catch A Killer: la storia non perde mai di ritmo, e viene retta dalla prospettiva doppia di due personaggi che, nelle loro fragilità, sono l'evoluzione (e in parte la riscrittura) diretta dei characters tipici di una certa narrativa di genere. Del resto, se c'è uno sguardo elegante nella costruzione visiva, anche aiutato dai toni glaciali di Baltimora (e da una buona fotografia di Javier Juliá, che gioca con il blu e il rosso delle sirene), è perché crediamo fortemente nelle motivazioni di Eleanor e Geoffrey. Sfiorando addirittura le inflessioni alla True Detective o all Seven (paragoni scomodi ed esagerati, ma comunque simbolici per spiegare la meglio il film), To Catch a Killer (con sottotitolo italiano L'uomo che odiava tutti) tiene costante l'umore generale, progredendo nel cuore di una storia oscura, dai riverberi drammaticamente reali.

To Catch A Killer Film Sky Scena Woodley Mendelshon
Nel cast anche Jovan Adepo

Chiaro che lo spunto arrivi proprio dalle stragi che, puntualmente, colpiscono gli Stati Uniti d'America; stragi armate da quegli psicopatici che, frettolosamente, vengono definiti instabili o reazionari, e frutto di un mercato delle armi automatiche smodato e senza remore. Invece, in un finale ad altissima potenza, che si prende il lusso di modulare il tempo a seconda di una stupefacente emotività scenica, To Catch a Killer si ferma a ragionare (letteralmente), approfondendo un movente capace di mettere lo spettatore con le spalle al muro. È qui che il film si differenzia, ed è qui che riesce ad essere socialmente rilevante. Del resto, viviamo nell'epoca gestita dalla costante angoscia, frutto di un'inquietudine pronta ad esplodere.

Conclusioni

Non è facile tenere il giusto ritmo e il giusto umore, soprattutto oggi, in un'epoca di forti distrazioni. Eppure, To Catch a Killer mantiene la sua promessa di ottimo thriller mischiando al meglio la bravura di Shailene Woodley e Ben Mendelsohn in uno script che ha l'ardore di riflettere sulle sparatorie di massa, soffermandosi sulle motivazioni sociali che spingono gli psicopatici ad imbracciare il fucile. Grande finale.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Shailene Woodley e Ben Mendelsohn, grande coppia.
  • Ottimi colori.
  • Ottimi spunti sul concetto di "terrore".
  • Una regia elegante che tiene il ritmo.

Cosa non va

  • Potrebbe soffrire di una certa genericità narrativa.