Per lungo tempo, il termine "anime" è stato sinonimo di Giappone: un immaginario potente fatto di città brulicanti, mondi fantastici e introspezioni struggenti. Tuttavia, negli ultimi anni si sta aprendo un nuovo capitolo nella storia dell'animazione orientale, un capitolo scritto a più mani, in cui Cina e Corea del Sud irrompono con voci nuove, intense, capaci di ridefinire la percezione stessa di questi mondi fatti di colori e movimenti.

Uno tra i casi più emblematici è sicuramente Solo Leveling, serie tratta da una serie di light novel sudcoreane, che nonostante alcune criticità, ha vinto anche il titolo di "Anime dell'anno" per i Crunchyroll Anime Awards 2025. Non si tratta più solo di imitare la scuola giapponese, ma di reinterpretarla, piegarla alle esigenze narrative, stilistiche e culturali di Paesi che, a loro modo, stanno riscrivendo le regole. Questo cambiamento si riflette sia nella produzione di serie originali, sia nell'ambientazione di storie che si radicano profondamente nella tradizione cinese o coreana, superando i confini di ciò che abbiamo sempre visto e saputo. Fino ad ora.
To Be Hero X
Tra le opere che meglio raccontano questa evoluzione, To Be Hero X si impone come manifesto di un'animazione cinese, conosciuta come Donghua, che guarda al futuro senza rinnegare il proprio passato. Questo anime è stato infatti realizzato dallo studio BeDream in collaborazione con bilibili e Aniplex, mentre il progetto nasce da un'idea di Li Haoling, già noto per The King's Avatar e Flavors of Youth.

La commistione tra animazione 2D e 3D si fa fluida, dinamica, quasi una danza tecnologica che ben si sposa con la storia di un misterioso eroe urbano. Qui la Cina contemporanea diventa il teatro di una lotta che trascende il supereroismo classico, intrecciandosi con temi profondamente umani come l'identità, il sacrificio, l'alienazione. Il risultato è una serie che non solo compete tecnicamente con le grandi produzioni giapponesi, ma che possiede un'anima propria, intensa e riconoscibile.
To Be Hero X è disponibile su Crunchyroll.
Solo Leveling

Se la Cina ha scelto spesso la via dell'innovazione tecnica, la Corea del Sud ha saputo conquistare il pubblico internazionale puntando su storie potenti, radicate nel vissuto contemporaneo. Solo Leveling, adattato dal webtoon di Chu-Gong, è forse l'esempio più eclatante di questo successo. La serie racconta l'ascesa di Sung Jinwoo, da cacciatore più debole a guerriero invincibile, in un mondo dove i portali pericolosi collegano la Terra ad altri regni pieni di mostri.
Solo Leveling è stato realizzato da A-1 Pictures, uno studio di animazione giapponese, sussidiaria della Aniplex, ma rispecchia in modo fedele e autentico l'opera originale, che già ben rappresentava a colori (in stile webtoon, che è ricordiamo è un genere di manga digitale nato in Corea) ambientazioni e scenografie magnetiche. Ma la caratteristica di Solo Leveling, che lo rende così speciale, è il suo linguaggio narrativo: diretto, emozionale, capace di creare empatia immediata. La metafora della crescita personale, della lotta contro un sistema apparentemente invincibile, risuona potentemente con la storia recente della Corea, un Paese che ha saputo trasformarsi da nazione impoverita a gigante culturale ed economico.
Solo Leveling è disponibile su Crunchyroll.
Il monologo della speziale
Non sempre, però, Cina e Corea sono protagoniste dirette. A volte ispirano da lontano, diventano la tela su cui altri Paesi dipingono le loro storie. È il caso de Il monologo della speziale (The Apothecary Diaries), anime giapponese ambientato in una corte imperiale che ricorda da vicino quella della dinastia Tang.

Anche in questo l'animazione è firmata ancora dal Giappone, da Toho Animation e OLM, ma il racconto segue Maomao, giovane speziale brillante e arguta, che si ritrova a districare misteri e intrighi grazie alla sua conoscenza della medicina. Sebbene sia una produzione nipponica, Il monologo di una speziale affonda le radici nella cultura cinese, omaggiandone l'estetica, i costumi e le dinamiche sociali con una delicatezza rara.
Il monologo della speziale è disponibile su Crunchyroll.
Scissor Seven

Mentre alcune produzioni si avvicinano all'estetica giapponese o sono ancora frutto di animazione "tradizionale", altre scelgono di distaccarsene radicalmente. È il caso di Scissor Seven, serie cinese creata da Xiaofeng He e animata addirittura da AHA Entertainment, che racconta la storia surreale di Seven, parrucchiere amnesico e aspirante assassino.
Scissor Seven è un'opera anarchica, fuori dagli schemi: fonde commedia slapstick, azione iperbolica e momenti di malinconia struggente. L'animazione apparentemente "grezza" nasconde una regia raffinatissima, capace di alternare il grottesco al lirico con una naturalezza disarmante.
Qui la Cina si racconta senza filtri: nei piccoli villaggi polverosi, nei personaggi bizzarri ma profondamente umani, nella capacità di ridere della propria condizione pur inseguendo sogni impossibili. Una serie che dimostra come l'animazione cinese non solo sia matura, ma sappia anche sviluppare una poetica propria, inimitabile.
Scissor Seven è disponibile su Netflix.
Viral Hit

A raccontare il presente coreano, fatto di telecamere, apparenze e molto spesso bullismo, arriva Viral Hit, adattamento anime del webtoon di Taejun Pak. L'opera segue Hobin Yu, uno studente emarginato che scopre una via di fuga dalla violenza e dalla povertà attraverso la piattaforma NewTube, caricando video dei suoi combattimenti.
A differenza di Solo Leveling, qui la crescita personale non è eroica ma dolorosa, sporca, segnata da compromessi morali. Viral Hit è uno specchio e critica della società coreana contemporanea: un mondo in cui la popolarità si compra a caro prezzo e la solitudine è una condizione costante. Con uno stile visivo crudo e una narrazione serrata, la serie si distingue come una delle più coraggiose degli ultimi anni, capace di parlare direttamente a una generazione cresciuta nell'ombra dei social media.
Viral hit è disponibile su Crunchyroll.