The Witcher: Le sirene degli abissi, la recensione: un film animato per tornare al centro della saga

Torniamo nel mondo creato da Andrzej Sapkowski con nuovo film animato targato Netflix. Questa volta con Geralt di Rivia protagonista.

Un'immagine di The Witcher: Le sirene degli abissi

Quello di The Witcher è un mondo, più che una storia. Per questo ci era sembrata molto centrata l'idea di Netflix di espandere la portata della serie principale tratta dalle storie di Andrzej Sapkowski con progetti paralleli che ne esplorassero aspetti differenti. Per questo ci aveva incuriositi Blood Origin, pur con i suoi limiti; per questo eravamo stati entusiasti di un primo lungometraggio animato, che si andava a collocare nel passato del filone principale ed era per di più di ottima fattura. Per questo siamo contenti che ci si riprovi ora, con The Witcher: Le sirene degli abissi.

C'è però una differenza sostanziale tra il primo e il secondo film animato di The Witcher: il primo, The Nightmare of the Wolf, metteva al centro del racconto Vesemir, mentore di Geralt e giovane Witcher dal carattere turbolento, questo nuovo lavoro si concentra invece sul personaggio centrale della saga, quello che è stato tradotto inizialmente su schermo da Herny Cavill e sarà portato avanti da Liam Hemsworth. Un passaggio importante perché rivela la volontà di sperimentare Geralt anche in altra forma, per poterlo sviluppare ancora anche al di là della serie live action.

Un villaggio sotto attacco, un conflitto secolare

Ed è proprio Geralt di Rivia il personaggio centrale della storia raccontata in The Witcher: le Sirene degli abissi, tratta dal racconto A Little Sacrifice di Sapkowski, perché il nostro amato cacciatore di mostri mutante si fa carico di una nuova missione in un villaggio costiero che sta subendo una serie di attacchi che vanno indagati. Non è solo in questa nuova avventura e accanto a lui c'è il fido e brillante bardo Ranuncolo, pronto a cantare le sue gesta, ma sul suo cammino si imbatterà in altri volti noti per gli appassionati della saga, ma anche nuovi amici che lo aiuteranno a risolvere il mistero prima che sfoci in qualcosa di più pericoloso e drammatico, ovvero una guerra totale tra gli umani e il popolo marino.

Poco equilibrio tra le storyline

Rispetto alla prima incarnazione animata di The Witcher, Le sirene degli abissi ci è sembrato meno equilibrato nello sviluppo narrativo, in particolare ci è parso che alcuni personaggi introdotti dal film, come Essi Daven, avrebbero meritato più spazio di quello che riescono a racimolare nell'ora e mezza di durata della storia. Allo stesso tempo non ci ha convinti del tutto il gioco di citazioni e suggestioni de La Sirenetta nella sua accezione disneyana, forse troppo insistito per risultare ben integrato nel racconto.

È stato però un piacere ritrovare alcuni personaggi della storia originale, anche con le voci originali di Joey Batey per Ranuncolo e Anya Chalotra per Yennefer, mentre a doppiare Geralt c'è Doug Cockle, che già aveva interpretato il personaggio nel videogiochi di CD Projekt Red. E proprio questo punto, ovvero il Geralt animato, è quello che ci ha convinti maggiormente.

L'ottima animazione di The Witche: Le sirene degli abissi

D'altra parte tutto il comparto tecnico è positivo e Studio MIR ha fatto un ottimo lavoro in termini di look generale, character design, ma soprattutto fluidità dell'azione: le sequenze più action e i combattimenti risultano dinamici, coinvolgenti e appassionanti, così come l'atmosfera generale che accompagna il racconto. Se già ci aveva convinti The Nightmare of the Wolf, Le Sirene degli abissi ci ha confermato, pur nella sua imperfezione narrativa, che la saga può avere un futuro molto interessante in animazione, sia attingendo al materiale originale dell'autore che immaginando qualcosa di più originale e articolato di un film. Se dopo il cambio tra Cavill ed Hemsworth si dovesse decidere di non proseguire oltre la serie live action, questa può essere la strada per proseguire il cammino nel mondo di The Witcher. A noi non dispiacerebbe per niente!

Conclusioni

Pur con alcune imperfezioni narrative che lo rendono un passo indietro rispetto al precedente The Nightmare of the Wolf, The Witcher: Le sirene degli abissi è la conferma che il mondo immaginato da Andrzej Sapkowski può avere una interessante incarnazione animata, che potrà anche andare a sostituire quella live action che è ora dominante. Molto buono il lavoro di Studio MIR su tutto il comparto tecnico, sia in termini di design e atmosfera generali che in quanto a fluidità dell'azione e delle sequenze più dinamiche. Un piacere ritrovare, in originale, alcune delle voci originali della saga e dell'interprete di Geralt nei videogiochi.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Il lavoro generale di Studio MIR sul fronte tecnico, sia in quanto a design e atmosfera che in quanto a fluidità dell'azione.
  • Il Geralt animato ci ha convinti, anche per la voce di Doug Cockle che l'aveva interpretato nei videogiochi.
  • Le altre voci originali che vengono dalla serie live action...

Cosa non va

  • ... ma peccato per alcune storyline e personaggi secondari che avrebbero meritato più spazio.
  • Non tutto funziona a livello narrativo e stona l'insistenza nell'ammiccare al mondo de La Sirenetta.