The Walking Dead - Stagione 3, episodi 10 e 11

La terza, vivace stagione della serie AMC ci regala due episodi intensi, che iniziano a preparare l'attesa per un finale ancora tutto da decifrare.

Dopo la ripresa seguita alla pausa di inizio inverno (ripresa segnata da ascolti, ancora una volta, da record) questa terza stagione di The Walking Dead entra davvero nel vivo. Non che questa vivace, imprevedibile terza tranche di episodi ci abbia mai fatto davvero annoiare, finora: ma questi Bentornato a casa e Giuda, rispettivamente decimo e undicesimo episodio, sembrano iniziare a spianare la strada per un finale che fatalmente vedrà lo scontro (definitivo) tra i due gruppi di umani che sono stati protagonisti dell'intera stagione. Gli uomini di Rick da una parte (guidati da un leader che, per la prima volta nel corso della serie, inizia a dare pericolsi segni di cedimento) e quelli del crudele Governatore di Woodbury dall'altra, a cui si è aggiunta quell'Andrea che fu "transfuga" dai primi. E' proprio la prima, importante "resa dei conti" tra i due gruppi (dopo il precedente assalto compiuto dai protagonisti a Woodbury, con lo scopo di liberare i prigionieri Glen e Maggie) a costituire l'evento centrale di questi due episodi: una resa dei conti che arriva nella parte finale di Bentornato a casa, in modo brusco e inaspettato, dando un'improvvisa accelerazione al ritmo di un episodio che fino ad allora si poteva considerare "di passaggio". Con la lunga sparatoria all'esterno della prigione (che lascia sul campo l'ex detenuto Axel) e la successiva invasione di Erranti, diventa del tutto evidente che il carcere non potrà restare a lungo rifugio del gruppo. Se il ritorno di Daryl (insieme all'odiato fratello Merle) evita momentaneamente il peggio, è chiaro che per il leader di Woodbury questo è inteso che come un antipasto del successivo, definitivo scontro.

Gli spunti di Bentornato a casa, tuttavia, non si fermano qui. Se a Woodbury, nell'episodio precedente, Andrea aveva dato segni di poter succedere (almeno temporaneamente) nella leadership della comunità ad un Phillip provato e ferito, ora il Governatore sembra deciso a riprendersi le redini del comando: la diffidenza da lui nutrita verso la sua compagna, che da parte sua cerca un'impossibile mediazione col gruppo di Rick, mostra un uomo nuovamente cinico e scaltro, ancorché folle. Non stupisce il suo improvviso, freddo attacco alla prigione, né la soddisfazione che si legge sul suo volto mentre gli Erranti invadono il territorio così faticosamente conquistato da Rick e compagni. Ma l'episodio, come suggerisce il titolo, è ovviamente incentrato sul ritorno di Daryl, precedentemente allontanatosi per seguire suo fratello: gli eventi, oltre a ribadire la natura violenta e meschina di Merle, gettano un po' di luce sul passato dei due fratelli, e sul complesso rapporto esistente tra loro. Lo stesso Merle, la cui crudeltà e pericolosità non vengono mai messe in dubbio, acquista qui una complessità maggiore, ribadita, nell'episodio successivo, dal dialogo con Hershel e dall'inaspettata "consonanza" che si ritrova tra i due. Lo stesso Daryl, tra l'altro, sembra ormai libero dall'atteggiamento succube e passivo che gli conoscevamo nei confronti del fratello: pur condizionato dall'inscindibilità dei legami di sangue, il ruo rapporto con Merle è ora impostato su canoni ben diversi, come mostra l'episodio dell"'aiuto" portato a un gruppo di messicani assediati. Un rapporto che, nella parte finale della stagione, e con Merle di nuovo stabilmente nel gruppo, costituirà sicuramente uno degli elementi narrativi più interessanti.
La violenta sparatoria finale, e l'assedio di Erranti portati nel perimetro della prigione dal Governatore, vanno a chiudere un episodio che è caratterizzato anche dalla manifesta instabilità di Rick: l'ex poliziotto, ormai preda delle sue visioni (tra cui ricorre quella della moglie Lori) è guardato con sempre maggiore scetticismo dagli altri membri del gruppo, che iniziano ad agire prescindendo dalle sue decisioni. Solo Hershel, legato a lui da un debito di riconoscenza, sembra ancora aver fiducia nelle sue capacità, pur pregandolo di tornare anche mentalmente nella prigione. L'assalto, comunque, interrompe momentaneamente (e bruscamente) le peregrinazioni visionarie di Rick, spostando di nuovo le preoccupazioni del gruppo su aspetti più concreti: gli uomini del Governatore sicuramente attaccheranno di nuovo la prigione, che d'altro canto non è più un rifugio sicuro neanche dalla minaccia degli Erranti. E' su queste considerazioni che si apre il successivo Giuda, con in primo piano un Merle che gli altri uomini, loro malgrado, sono costretti ad ascoltare: il personaggio interpretato da Michael Rooker è infatti colui che meglio conosce la personalità del nemico, e nessuno ha motivo di mettere in dubbio le sue parole. Persino Glen, che è stato vittima delle violenze di Merle, sembra ormai essersi rassegnato all'inevitabilità della presenza dell'uomo nel carcere: così come ormai pienamente integrata sembra la guerriera Michonne. Personaggi più o meno graditi, più o meno affidabili gli uni per gli altri, magari costretti a stare dalla stessa parte per pura necessità: quella che si prepara è una guerra, questa sembra essere la morale, e in una situazione di guerra non è il caso di andare troppo per il sottile.
Colei che invece non sembra essersi resa conto (almeno non da subito) della situazione che va delineandosi, è Andrea: la donna, fuoriuscendo da una Woodbury ormai ridotta a fortezza, si reca infatti dai suoi ex compagni per un impossibile tentativo di mediazione. Il fatto che lo scaltro Governatore le abbia permesso (a sua insaputa) di intraprendere quella che lei considera una fuga, ci dice ancora molto sul carattere dell'uomo; nonché sulla sua intenzione di chiudere i conti, quando sarà il momento, anche con la compagna. Accolta nella prigione con sospetto, se non con ostilità, Andrea avrà modo ancora una volta di aprire gli occhi (ma non è questa la prima volta) sul carattere folle e violento del suo compagno, sulle atrocità da lui compiute, e sull'inevitabilità del prossimo scontro. Lo stesso, teso confronto con l'amica Michonne, sembra aprire più di una crepa nell'ingenua corazza costruita dalla donna, a protezione della sua illusione. E la sua quasi-risoluzione, dopo il ritorno a Woodbury, a chiudere i conti col sadico compagno, prevedibilmente non portata a termine, sembra parlare comunque di un incantesimo che sta per spezzarsi. Ma, ovviamente, questa stagione ci ha insegnato che di certezze possiamo nutrirne ben poche.
Le note di Hold On di Tom Waits (dapprima intonata, in un momento molto intenso, dalla giovane Beth, e poi proseguita in versione extra-diegetica) chiudono un episodio leggermente più statico del precedente, ma ugualmente importante per l'economia narrativa della serie: proprio nel finale vediamo, in una delle scene più tese dell'intera stagione, la riluttante Andrea prepararsi a colpire il suo compagno nel sonno, consapevole che solo quell'azione potrebbe evitare lo spargimento di altro sangue. La sua rinuncia, prevedibile dal punto di vista narrativo, non ridimensiona la sua consapevolezza della natura malvagia e pericolosa del compagno. Ma è un'altra la risoluzione fondamentale del finale di Giuda: quella di un Rick che sembra aver stipulato una tregua (momentanea?) coi suoi fantasmi, deciso ad andare a chiudere i conti personalmente (col supporto di Michonne) col capo di Woodbury. La cessione della leadership a Daryl, durante la sua assenza, è più che un atto di fiducia: è anche il riconoscimento dell'attuale inadeguatezza dell'ex poliziotto a prendere decisioni nell'interesse dei compagni. La chiusura dell'episodio lascia lo spettatore con molti interrogativi, ma anche con la quasi certezza (considerato il tempo che ci separa dalla chiusura della stagione) che la spedizione di Rick e Michonne non sortirà risultati definitivi. Il ritornello del pezzo di Tom Waits, quasi un mantra per un gruppo di persone allo stremo delle forze, sembra contenere un'esortazione fondamentale; quasi un imperativo morale, in vista di tempi non facili, che vedremo raccontati nei cinque episodi che ci separano da un finale tutto da decifrare.

Movieplayer.it

4.0/5