Un nuovo episodio di passaggio, questo quinto (il penultimo) della prima stagione di The Walking Dead, che prepara intelligentemente il terreno per un finale di stagione che si preannuncia denso di eventi e d'azione. D'altronde, nella serie creata da Frank Darabont e Gale Anne Hurd episodi come questo, ben lungi dal rappresentare dei semplici riempitivi, si sono sempre rivelati fondamentali per approfondire i personaggi e preparare le evoluzioni successive della trama: anche in questo caso non viene fatta eccezione, con il gruppo che avevamo lasciato sulle colline costretto a spostarsi dopo il massacro della puntata precedente, con le prime crepe nel rapporto tra i due amici Rick e Shane, e con l'uscita di scena di un personaggio che avevamo appena fatto in tempo a conoscere, ma la cui sorte, per come ci viene mostrata, non riesce a lasciarci indifferenti. Si resta un po' perplessi per l'apparente abbandono del personaggio di Merle, fuggito dal supermercato di Atlanta a bordo del furgoncino rubato a Rick e compagni e finito chissà dove: ma il peso che gli sceneggiatori hanno dato finora a questo personaggio ci lascia presagire che torneremo ad incontrarlo, forse già dal prossimo episodio o forse (più probabilmente) nel corso della prossima stagione.
In ogni caso, riunitosi il gruppo nell'ormai precario rifugio fuori città, con l'abbandono, dal punto di vista narrativo, del montaggio alternato che aveva caratterizzato gli episodi precedenti, vediamo i nostri personaggi provati dopo l'assalto degli erranti, intenti a bruciare i resti di questi ultimi e a seppellire le vittime. Proprio a questo proposito, i sempre presenti contrasti nel gruppo non tardano a manifestarsi quando Glenn richiama Daryl, che si sta apprestando a gettare nelle fiamme il corpo di una sfortunata vittima: "i nostri li seppelliamo, non li bruciamo", gli dice il ragazzo sull'orlo delle lacrime. Non solo l'ostinata persistenza del senso di umanità che ha sempre contraddistinto il gruppo, ma anche le fosse profeticamente scavate da Jim nell'episodio precedente, rendono questa soluzione la più accettabile: Daryl dovrà piegarsi, ma questa crepa non sarà certo l'unica a manifestarsi nel nostro gruppo di sopravvissuti. Avevamo lasciato anche Andrea con il corpo della sorella May tra le braccia, uccisa proprio nel giorno del suo compleanno: così le ritroviamo, con Andrea quasi in trance ma armata di pistola, decisa a non far avvicinare nessuno nella terribile attesa del risveglio di May. E, proprio quando questo si verifica, al posto dell'atteso effettaccio troviamo una delle scene più belle e strazianti dell'intera serie: i respiri strozzati che lentamente tornano nel corpo di May, i suoi spasmi incontrollati, la muta sofferenza che vediamo nei suoi occhi riflessa in quelli della sorella, prima del colpo di pistola sparato, tra le lacrime, da quest'ultima. In tanti anni di cinema incentrato sugli zombi, raramente si era vista una scena emotivamente così forte, e al tempo stesso tanto credibile. Un ulteriore, grave problema si presenta quando Jim rivela di essere stato morso da un errante: mentre il solito Daryl sta per risolvere il problema a modo suo, Rick lo ferma con decisione, cogliendo l'occasione per proporre al gruppo di raggiungere la sede militare del CDC; lì, secondo Rick, gli uomini potrebbero ottenere rifugio e forse una cura per Jim. Di nuovo troviamo una tesa discussione, animata in particolar modo da chi, come Shane, rimprovera a Rick di aver indebolito il gruppo tornando ad Atlanta, esponendolo così all'attacco delle creature. La grave crepa tra i due amici si concretizza con la lite nel bosco, e addirittura con la tentazione, da parte di Shane, di uccidere l'amico quando si trova a tenerlo, a sua insaputa, sotto tiro con il fucile. Una tensione, quella tra i due uomini, ampiamente prevista data la storia tra Shane e Lori, ma che nel prosieguo della serie sarà probabilmente destinata ad esplodere. Per ora, il gruppo accoglie, sia pur con perplessità, la proposta di Rick di spostarsi al CDC, con l'eccezione della famiglia di Jacqui che decide autonomamente di restare sulle colline. Mentre la carovana di veicoli si mette in marcia, le condizioni di Jim, guardato a vista, sembrano aggravarsi: l'uomo è tormentato da visioni e spesso in preda al delirio, e sente il contagio espandersi in lui. In un ultimo momento di lucidità, chiederà di essere abbandonato sulla strada, consapevole dell'inevitabilità della sua trasformazione, in un altro momento emotivamente molto forte.Nella parte finale dell'episodio, vediamo l'interno del bunker del CDC, con quello che intuiamo essere l'unico sopravvissuto intento a mandare messaggi video a riceventi probabilmente inesistenti. L'uomo, che ha perso ogni speranza di opporsi alla predominanza degli erranti, è deciso ad ubriacarsi e a porre fine alla sua vita il giorno successivo; e apparentemente, all'inizio, neanche l'arrivo di Rick e compagni, ripresi dalla telecamera esterna in mezzo alla devastazione e ai cadaveri sparsi in strada, riesce a fargli cambiare programma. Il nichilismo del suo atteggiamento sta per condannare a morte gli uomini, soli e senza rifugio in un territorio infestato dalle creature; lo stesso Rick sta per essere eletto a capro espiatorio, dopo aver condotto il gruppo per 150 chilometri in un luogo che appare chiuso e abbandonato dai vivi. Solo il rabbioso appello dello stesso poliziotto, che ha visto la telecamera esterna muoversi e ha quindi intuito che nel bunker c'è una presenza umana, riesce alla fine a provocare nel militare uno scuotimento di coscienza, forse l'ultimo: la saracinesca elettrica si apre improvvisamente, proprio dopo che il gruppo si è voltato per andare incontro a un destino, presumibilmente, tragico.
La luce abbacinante proveniente dall'interno introduce quindi quello che sarà un nuovo personaggio, ma anche un nuovo setting, per un finale di stagione che con tutta probabilità riproporrà il motivo dell'assedio, già visto negli episodi iniziali. Un finale che, probabilmente ben lungi dal mettere un punto sulle questioni ancora aperte (su tutte, il rapporto tra Rick e Shane e il destino di Merle) farà da ponte per una seconda stagione per cui l'attesa si preannuncia elettrica, tanti sono gli aspetti ancora da approfondire. Sperando ovviamente che la qualità fin qui mostrata dalla serie, rara nella sua costanza nel corso dei pochi episodi visti, venga ancora confermata.
Movieplayer.it
4.0/5