Per due volte questa stagione 6 di The Walking Dead ci ha illuso o forse, sarebbe più giusto dire, ci hanno illuso i suoi autori. Per due volte infatti, nella prima metà pre-natalizia ed oggi, ad un solo episodio dalla fine di questo sesto ciclo di episodi, lo showrunner Scott M. Gimple e i suoi collaboratori hanno pensato di dilatare il più possibile i momenti clou della stagione - la folla di zombie che entra ad Alexandria, e l'arrivo di Negan, leader dei Salvatori - credendo che la qualità non ne avrebbe risentito, che gli spettatori non si sarebbero stufati dei continui cliffhanger inseriti ad arte e del continuato senso di pericolo che avvolge i protagonisti dello show.
O forse sono ben consapevoli di tutto questo ma talmente sicuri del risultato finale, della forza di quei momenti tanto attesi e chiacchierati, da sapere che, per ogni spettatore perso per strada, ce ne sarà subito un altro che ritornerà, vittima della curiosità e del tam tam mediatico. D'altronde The Walking Dead ha spesso utilizzato questa tecnica molto rischiosa, capace di rivelarsi un boomerang per qualsiasi show, ma ne è sempre uscito vincitore grazie a quel fascino morboso che riesce a suscitare nei suoi spettatori, anche i più critici e più disincantati.
Ovviamente seguono spoiler sull'episodio 6x15 Il cerchio (East)
Una serie che non vuole decollare
Con Negan alle porte ed un season finale annunciato da mesi come l'episodio più sconvolgente mai realizzato ci risulta difficile immaginare che non funzionerà anche stavolta o che la serie non possa riprendersi da un paio di episodi poco riusciti, ma rimane il dispiacere di vedere che ogni qual volta questo show sembri poter spiccare il volo come qualità, c'è subito qualche brusca battuta d'arresto dovuta alla necessità di allungare il brodo e relegare i momenti migliori sempre e comunque per i minuti finali. Rimane il dispiacere di non poter sapere mai, probabilmente, come sarebbe stato questo serial se non fosse stato il più visto e seguito del momento, se non avesse dovuto piegarsi ad essere il "blockbuster" dalla durata infinita, ma si fosse davvero potuto permettere dei tempi e dei ritmi più ragionevoli.
Perché che la qualità non manchi in The Walking Dead è evidente anche dalle piccolissime cose, come per esempio l'opening di questo episodio, Il cerchio (East): breve, intenso e di grande atmosfera, che in pochi secondi ricorda davvero i momenti migliori dello show AMC. Tutto quello che segue però è fondamentalmente sbagliato, perché ogni singolo comportamento, ogni dialogo, ogni azione è evidentemente forzata, necessaria non al bene di Alexandria o dei suoi abitanti, ma solo ed esclusivamente al bene degli autori che devono arrivare all'ultimo episodio della stagione prima di poter giocarsi davvero le carte migliori che hanno a disposizione.
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Alla ricerca di Carol
Sapevamo già dal finale della scorsa settimana che Carol era andata via, ed era logico aspettarsi un gruppo alla sua ricerca, ma ha davvero senso portare fuori dalle mura anche Daryl, Rosita, Glenn, Michonne, Morgan e Rick - praticamente il 90% dei combattenti del gruppo - quando tutti sembrano (giustamente) preoccupati di un possibile attacco da parte dei Salvatori? Invece è certamente giusto continuare a portare avanti il dualismo tra Rick e Morgan, tra le due filosofie opposte riguardo alla necessità di uccidere, visto che è stato uno dei temi principali della stagione, ma davvero non c'era un modo migliore per farlo se non mettere i due personaggi sulle tracce di Carol?
A questo punto viene quasi il sospetto che tutta questa ricerca sia stata soprattutto per mostrarci quell'uomo che vedono da lontano, in armatura e in cerca di un cavallo, quasi come fosse un simbolo di quello che vedremo nella stagione 7 - gli esperti del fumetto forse avranno capito a cosa ci riferiamo, forse potrebbe essere proprio Morgan a trovare sulla sua strada una nuova comunità. Ma se anche così fosse, era proprio necessario inserirlo in questo modo, ancora una volta mostrandoci un Rick spietato e senza scrupoli? Tra l'altro talmente senza scrupoli da tradire anche la neo-compagna Michonne e confessare il furto della barretta di cioccolato di cui si parlava ad inizio stagione. Passi l'essere paranoico, passi pure l'ammazzare la gente nel sonno, ma Rick, questo proprio non si fa!
Parlando di Carol, la sua scena di combattimento anticipata dal cold open è sicuramente di grande effetto ed utilissima per tranquillizzare tutti i fan che no, uno dei personaggi più tosti e amati dello show non si è certamente rammollito; ma viene spontaneo chiedersi come mai una donna che scappa perché non vuole più uccidere se ne vada in giro su un'auto del genere, armata di tutto punto (la mitraglietta nascosta nella manica della giacca), in una zona che sa perfettamente di essere controllata dai Salvatori, per di più assetati di vendetta e bramosi di mettere le mani su Alexandria o perlomeno su uno dei suoi abitanti.
Avrebbe avuto molto più senso farle mantenere un profilo basso, un po' come d'altronde fa Morgan che l'ha in qualche modo ispirata, che scappare come una ladra, di nascosto e in questo modo. Molti si sono lamentati di questo cambiamento troppo drastico per quanto riguarda Carol e il suo modo di pensare, secondo noi invece il cambiamento è stato graduale e gestito piuttosto bene, ma non riusciamo però a perdonare questa fuga insensata, perché di certo la Carol che conosciamo non sarebbe stata così superficiale e poco attenta alle conseguenze delle sue azioni.
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La fine del Daryl che conosciamo?
Daryl invece non è mai stato un pensatore, ma ha sempre agito di istinto, spesso cacciandosi nei guai. Anche questa settimana succede lo stesso, soprattutto a causa di quel senso di colpa (di non aver ucciso Dwight) che non riesce ad abbandonarlo. Però proprio perché è Daryl, in genere nessuno si è mai fatto troppi problemi a lasciarlo andare, anche solo, in missioni quasi suicide. Questa volta non è così non perché ci sia una ragione ben precisa, ma semplicemente perché sono gli autori a forzare la mano pur di regalarci l'ennesimo colpo di scena, un finale scioccante come solo The Walking Dead sa fare: uno sparo e sangue sullo schermo, Daryl è morto? Molto probabilmente no, d'altronde lo stesso Dwight dice (quando siamo praticamente già sui titoli di coda) che "se la caverà", scelta quantomeno bizzarra per un cliffhanger ma che forse dimostra che anche gli autori sono consapevoli di essersi spinti troppo in là questa volta, considerato anche che sono in tanti questa volta a trovarsi in pericolo di morte ancor prima che inizi il tanto atteso season finale.
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Aspettando Negan
In ogni caso, ormai ci siamo; Negan è ad un passo così come d'altronde l'ultimo episodio di fine stagione (della durata di 90 minuti, 50% più del solito, quasi una presa in giro considerato i due episodi "filler" consecutivi che siamo sorbiti). Cosa succederà nel prossimo episodio nessuno può saperlo a questo punto: dovessimo lanciarci in qualche ipotesi, diremmo che il malore di Maggie costringerà Rick ed altri ad accompagnarla ad Hilltop per farsi visitare dal medico ed a quel punto troveranno sulla loro strada Negan, ed insieme a lui magari anche gli altri compagni.
Di certo il promo che trovate più giù non solo conferma la presenza di Negan, ma ce lo presenta ufficialmente insieme alla sua temutissima arma (una mazza da baseball avvolta dal filo spinato, la stessa che Carl vede intarsiata su una pistola); di certo ci saranno avvenimenti tragici ed una morte importante, ma a questo punto viene spontaneo chiedersi se ci verrà davvero mostrato tutto o ancora, per l'ennesima volta, l'episodio si chiuderà con un cliffhanger e più domande che risposte. Lo scopriremo la settimana prossima a questo punto, sperando prima di tutto in un episodio migliore - all'altezza quantomeno dei picchi (anche molto alti) che questa stagione ci ha comunque saputo regalare - e di un po' più di coraggio.
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Movieplayer.it
3.0/5