La sesta stagione della serie AMC era partita nel migliore dei modi, con quattro episodi molto diversi tra loro ma che sembravano davvero poter garantire un salto di qualità alla serie di punta (per quanto riguarda gli ascolti, ovviamente) del network americano che ci ha regalato capolavori seriali quali Mad Men e Breaking Bad. Purtroppo gli episodi successivi, pur mantenendosi su livelli medio-alti, hanno nuovamente mostrato alcuni dei difetti tipici della serie: eccessiva frammentazione delle storyline e il tentativo di cercare di dare a tutti i costi spazio ai tanti personaggi secondari, troppo spesso a discapito dei veri, e più riusciti, protagonisti.
Si tratta di problemi di cui gli autori della serie sono ben consapevoli, ma che risultano inevitabili nella prospettiva per dare maggiore respiro alla serie e non bruciare subito tutto l'ottimo materiale di partenza. Il fumetto di Robert Kirkman ha infatti una caratteristica quasi opposta alla versione televisiva, è fondamentalmente una sequenza (apparentemente) infinita di colpi di scena (e colpi bassi), tantissima azione e una caratterizzazione dei personaggi, per quanto di ottima fattura, molto essenziale. The Walking Dead a fumetti è un'opera che inizi a leggere e non riesci a mettere giù; la serie TV invece molto spesso, pur mantenendo la predilezione per i cliffhanger, cerca di fare in modo di mantenere sempre alta l'attenzione degli spettatori ma con tempi molto più dilatati, così da ottenere (oltre che un maggior numero di stagioni a disposizione, ovviamente) un effetto ancora più immersivo e realistico, quello di far vivere anche sugli spettatori sulla loro stessa pelle, un modo statico, lento, vastissimo eppure sempre uguale a sé stesso.
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C'è però anche la sensazione costante, guardando la serie TV, di un potenziale nascosto, come se il The Walking Dead televisivo potesse finalmente esplodere da un momento all'altro, incrementare la tensione e la posta in palio, spingersi verso luoghi e temi inesplorati. Questo tanto atteso nuovo episodio diretto da Greg Nicotero, Nessuna via d'uscita (No Way Out), sembra davvero promettere tutto questo, ma al tempo stesso conferma quanto di buono era stato fatto nella prima metà di stagione, regalandoci un episodio ad altissima tensione, con alcuni momenti davvero indimenticabili ed iconici, e tantissima azione.
Si tratta, insomma, di uno dei migliori episodi della serie e non è un caso che sia - nonostante alcune inevitabili differenze dovute alla necessità di concludere alcune storyline aperte in episodi precedenti - molto fedele al fumetto e più precisamente all'albo omonimo che rappresenta davvero un punto di svolta per il gruppo di Rick e per la sua storia. Da qui in poi nel fumetto tutto cambia, ed è molto probabile che anche il The Walking Dead televisivo come l'abbiamo conosciuto in questi anni non esisterà più.
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Da Alexandria non si esce vivi
Ma prima di pensare a quanto potrebbe succedere nel futuro ritorniamo a dove ci eravamo fermati qualche mese fa, con il concludersi di quel midseason finale che non prometteva nulla di buono: Rick cerca di portare i suoi compagni fuori da Alexandria, che nel frattempo è completamente invasa dall'orda, e lo fa utilizzando l'astuto stratagemma del "nascondersi" agli zombie inzaccherandosi con sangue e interiora così da coprire il loro odore di viventi. Ma sappiamo bene tutti che questa catena della speranza è destinata ben presto a spezzarsi e quando avviene è proprio come tutti immaginavamo, con il piccolo e spaventato Sam Anderson che, anche a causa di quanto raccontatogli in precedenza da Carol, non riesce più a trattenere il proprio terrore e così attira su di sé, e successivamente sulla madre, l'attenzione dei non morti.
In quell'attimo, Rick perde tutto. Perde la donna di cui si stava innamorando; perde l'ultimo piano che aveva e la speranza di uscire vivo da Alexandria; perde soprattutto il figlio, colui che per tanto tempo gli aveva dato la forza di continuare a battersi. Perché quando Ron cerca di sparargli - ma viene fermato da Michonne che lo uccide giusto in tempo - il proiettile vagante non colpisce Rick ma l'orbita destra di Carl, che oltre all'occhio perde i sensi e cade in un profondo coma. Rick non è colpito direttamente ma è come se venisse ucciso: il Rick Grimes coraggioso ma cauto, inflessibile e razionale, colui che ha sempre un piano pronto, muore una volta per tutte quando vede Carl crollare per terra.
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L'unione fa la forza
Nel momento in cui il vecchio Rick "muore", anzi si suicida gettandosi nel mezzo dell'orda cercando di ammazzare più zombie possibili in un impeto vendicativo e autodistruttivo, la speranza ritorna ad Alexandria, perché è proprio questo gesto così insensato e disperato che riesce in quello che finora ad ora era stato impossibile: mostrare alla gente di Alexandria e alla gente di Rick che l'unica cosa che rimane da fare è combattere. Combattere contro ogni possibilità, e pronti anche a sacrificarsi pur di continuare a sperare e credere che ci possa essere un futuro.
Nel vedere Rick pronto a morire, tutti decidono di fare lo stesso, mettendo da parte la paura, la codardia, la loro stessa natura: Eugene combatte per la prima volta, Padre Gabriel combatte per la prima volta e anche la gente di Alexandria, messa alle strette, capisce cosa voglia dire davvero voler sopravvivere. E se alla fine ce la fanno a sopravvivere e a liberare Alexandria, a riprendersi la loro casa, è solo perché l'hanno fatto, per la prima volta, tutti insieme - come ci viene mostrato anche dal bel montaggio in cui si avvicendo in questa interminabile lotta - mettendo da parte anche le differenze che possono avere (come Carol e Morgan) perché quello che conta è solo il risultato, il bene della comunità.
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Un mondo più grande. E più pericoloso.
Nell'ultima scena, nel bel monologo di Rick al capezzale del figlio, Andrew Lincoln è bravissimo nel riuscire a trasmettere quest'improvvisa epifania e un nuovo sentimento, quella speranza per il futuro che non era mai stata sua, nemmeno all'arrivo a quella Alexandria che a tanti altri era sembrato un vero e proprio paradiso. La promessa che fa al figlio, quella di mostrargli, e consegnargli, un nuovo mondo è la promessa che lo show fa a tutti noi, ed è una promessa che, se verrà mantenuta, darà nuova linfa vitale ad una serie che dopo sei stagioni dagli ottimi risultati ha certamente bisogno di qualche forte e deciso cambiamento di rotta.
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Quali saranno questi cambiamenti? Sicuramente qualche significativo cambio di scenario, con l'inevitabile esplorazione delle zone circostanti Alexandria e l'incontro con nuovi personaggi, alcuni ostili e altri no. Nella brevissima preview del prossimo episodio - intitolato in italiano La legge della probabilità ma dal titolo originale ben più significativo (The Next World) - possiamo vedere Rick e Daryl incontrare qualcuno. Chi sarà mai? Se dovessimo scommettere, noi punteremmo tutto su Paul "Jesus" Monroe, personaggi amatissimo dai fan del fumetto. Questa sarebbe un'ottima notizia per tutti.
La cattiva notizia, invece, è che il temibile Negan era già molto vicino ai nostri e sebbene Daryl abbia fatto piazza pulita di tutti i nemici già nel cold open, potete stare certi che non è finita qui, anzi. Con il pericolo orda ormai alle spalle, la minaccia più grossa ora tornano ad essere i "viventi" e con l'ampliarsi dell'orizzonte e con l'allargarsi del mondo c'è poco da stare allegri, perché i rischi non faranno che aumentare.
Ma con un gruppo mai così unito, adesso Rick può continuare a sperare.
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Movieplayer.it
4.0/5