Nel mondo di Tara/Toni Collette la vita procede non senza difficoltà. Le speranze riposte nella non cura - cioè nella scelta di abbandonare l'assunzione di psicofarmaci che inibivano a Tara la possibilità di avere una normale vita creativa, lavorativa e sessuale - comportano vantaggi e svantaggi e la donna si trova a capirlo fino in fondo solo quando, in Work (episodio 3), decide di relazionarsi col mondo esterno grazie all'intromissione della sorella Charmaine che la presenta al suo capo, una bionda yuppie in carriera venditrice di uno strano prodotto a base di erbe che chiama Tara per realizzare un murale sulla parete del suo soggiorno. Charmaine ha, però, accuratamente evitato di informare Tara del fatto che la sua nuova datrice di lavoro Tiffany sia stata messa abbondantemente al corrente della sua malattia. Questo non sembra un problema, almeno all'inizio, anche se l'atteggiamento di Tiffany verso la sua decoratrice d'interni oscilla tra il pateticamente compiacente e il morbosamente curioso. Ma tant'è che una nuova commissione di lavoro, per di più un lavoro stimolante, creativo e ben pagato, è arrivata e Tara accetta di buon grado stringendo una specie di strana amicizia con l'estroversa Tiffany.
La malattia di Tara comincia, purtroppo, a ripercuotesi pesantemente anche sulla sua vita sessuale. Da quando si sono intensificate le transizioni di personalità, i pesanti tentativi delle invadenti T. e Alice di sedurre Max hanno creato uno squilibrio nel rapporto dell'uomo con Tara. La donna si sente confusa, gelosa delle altre che, sulla carta, sembrano addirittura capaci di eccitare il marito più di lei al punto da fargli rischiare di violare il patto stipulato con Tara di non fare sesso con le altre nei suoi momenti di assenza. Tara decide così di parlarne con la sua psicanalista, presenza costante nella sua vita che la aiuta a decodificare ciò che le sta accadendo, pur non avendo ancora assistito a un suo cambiamento di personalità, e la psicoterapeuta le apre gli occhi sul desiderio di Max di avere la moglie tutta per sé, desiderio destinato, però, a rimanere insoddisfatto a causa della presenza delle altre.
Anche Kate e Marshall, i figli di Tara, non sono immuni da problematiche sentimentali e disorientamenti. Kate inizia a lavorare al fast food Barnabeez per guadagnare l'indipendenza economica necessaria a impedirle di dover sottostare alle intemperanze delle personalità multiple della madre. Qui rimane colpita dal manager locale, eccentrico giovane dedito quasi esclusivamente al lavoro che le mostra con orgoglio una polverosa visiera di Barnabeez, cimelio della sua esperienza lavorativa presso un ristorante della catena situato a un isolato da Ground Zero. L'interesse del ragazzo per Kate è palese, ma sarà la volitiva diciassettenne a fare la prima mossa dopo aver incontrato a una festa organizzata per Marshall a casa sua il suo curioso ex, picchiato a dovere da Buck, ora in compagnia di una nuova ninfetta. Nel frattempo Marshall si trova a dover fare i conti con la propria identità sessuale quando si invaghisce di Jason Maurio (Andrew Lawrence), figlio di un pastore appartenente alla Chiesa Libera del Redentore, il quale lo coinvolge in una sorta di spettacolo a metà tra teatro sperimentale e sacra rappresentazione. In famiglia l'omosessualità di Marshall è completamente accettata tanto che la sorella Kate si permette una raffica di battute spinte dandolo come un fatto ormai completamente assodato. L'unico a dover fare i conti con la cotta per il compagno Jason e le sue conseguenze in ambiente scolastico è il solo Marshall che si dimostra insicuro e titubante riguardo ai propri sentimenti.Mentre Tara deve fare i conti con i problemi dei figli e, allo stesso tempo, ritrovare un equilibrio sessuale col marito, anche la sua situazione lavorativa inaspettatamente precipita. Nell'episodio 4, Inspiration, dopo una serata etilica tra sole donne insieme alla sorella Charmaine e a Tiffany, culmine di una serie di passi avanti compiuti dalla stessa Tara che tenta di costruire da zero un'amicizia tutta al femminile con la sua datrice di lavoro, sforzandosi di essere se stessa fino in fondo, accade l'irreparabile. Tara arriva al lavoro e trova il suo murale sfregiato da una serie di insulti indirizzati alla padrona di casa. Ovviamente la colpa ricade immediatamente su di lei che è l'unica, oltre Tiffany, ad avere in custodia le chiavi dell'appartamento, ma Tara non ha assolutamente memoria dell'accaduto. Un lavoro perso e un'ordinanza restrittiva del giudice completano il quadro della situazione spingendo Max a indagare per scoprire chi tra T., Alice e Buck possa aver rovinato il murale di Tara. Le indagini occuperanno gran parte di Revolution, episodio 5 di The United States of Tara. Al momento, purtroppo, il mistero è destinato a non trovare soluzione.
A complicare ulteriormente la situazione, nel sesto episodio intitolato Transition arriva il giorno del compleanno di Charmaine e con esso i genitori di Tara, i quali piombano nella già caotica casa della donna col progetto di convincerla ad affidargli per un po' di tempo i figli Kate e Marshall. Ovviamente in una situazione già di per sé delicata le tensioni esplodono implacabilmente e mentre Tara si trova costretta ad affrontare la pesante intromissione della famiglia d'origine nell'educazione dei figli, mostrandosi necessariamente molto più equilibrata di quanto non sia in realtà per resistere alla loro insistenza, Charmaine si lamenta di essere trascurata dai genitori i quali non hanno avuto occhi che per la primogenita Tara. Tra confessioni, lacrime, drammi e risate amare cominciano a emergere qua e là nel plot di The United States of Tara una serie di riferimenti sempre più puntuali a un trauma che sembra essere la causa scatenante del disturbo psichico che ha colpito Tara, un evento accaduto nel periodo in cui la giovane donna frequentava il college e condiviso con una misterioso compagna di stanza nonché migliore amica dell'epoca. Il che lascia presagire che presto o tardi il passato di Tara verrà alla luce complicando la trama del telefilm, ma a giudicare dal comportamento avuto dai figli e, soprattutto, dal comprensivo marito di fronte alle intemperanze della donna, a Tara non mancherà mai il supporto necessario a metabolizzare ancora una volta il ritorno del rimosso. Con le ultime puntate trasmesse, The United States of Tara sembra prendere una direzione decisamente più drammatica rispetto alle premesse. I momenti di ilarità dei primi episodi si vanno sempre più diradando lasciando il posto alla forza interpretativa di una straordinariamente mimetica Toni Collette che rappresenta la forza e l'anima della serie ponendosi quale fulcro attorno al quale ruotano tutti gli altri interpreti. Alle risate ad alta voce si sostituiscono i sorrisi amari strappati dalle sboccate battute della cinica Kate o del rude Buck, mentre un'imprevista quarta personalità di Tara si affaccia improvvisamente alla luce alla fine del sesto episodio. Rispetto a T., Buck e Alice, questa misteriosa figura non ha una personalità ben dichiarata e verrà inizialmente e curiosamente chiamata 'Poncho Goblin' proprio perché Max (e con lui gli spettatori) lo coglie sul fatto mentre, coperto unicamente da un poncho di plastica rosso, si appresta a urinare addosso ai genitori di Tara che, ignari di tutto, giacciono addormentati. Se le premesse sono queste ne vedremo delle belle e dato che è arrivata da poche settimane la conferma del prolungamento di The United States of Tara per una seconda stagione di dodici episodi che verrà trasmessa da Showtime nel 2010, avremo tutto il tempo di approfondire la conoscenza di questo curioso e un po' inquietante nuovo arrivato.