The Sticky - Il grande furto è una tragicommedia in sei episodi che rinfresca il catalogo di Prime Video con una storia che sembra troppo assurda per essere vera, e invece lo è: il furto per milioni di dollari di sciroppo d'acero canadese dalle riserve naturali del Quebec avvenuto nel 2012.
Il colpo impossibile viene ordito nientemeno che da tre sottostimati rappresentanti della classe operaia che vogliono una sorta di rivendicazione per se stessi e per la proprie famiglie, a cui vogliono dimostrare di poter farcela. Abbiamo chiacchierato su Zoom coi loro interpreti per farci raccontare come si fa a recitare in una storia di questo tipo rimanendo credibili.
The Sticky: video intervista a Margo Martindale, Chris Diamantopoulos e Guillaume Cyr
Per rompere il ghiccio, chiediamo al cast se siano consumatori abituali di sciroppo d'acero, un elemento non scontato dato che per molti ha un sapore troppo dolciastro. Margo Martindale che è Ruth Landy, colei che dà il via alla folle operazione, annuisce mentre Chris Diamantopoulos, interprete di Mike un malavitoso di Boston che si ritrova per caso invischiato nella faccenda, ci dà la propria ricetta del gelato a tema.
"Si tratta di una ricetta che ho perfezionato col tempo. Ingredienti: sei tuorli d'uovo. Un quarto di panna da cucina (per la precisione, la heavy cream americana). Una tazza piena di estratto di vaniglia. Un quarto di tazza di ottimo sciroppo d'acero canadese. Un pizzico di sale. Mettete tutto in una gelatiera... e mi ringrazierete!". Martindale ricorda di aggiungere anche un po' di bourbon mentre Guillaume Cyr che veste i panni di Remy, la guardia di sicurezza che diviene complice dall'interno, ricorda di essere franco-canadese e che quindi sia nel suo sangue. _"Si può notare" scherza indicandosi la pancia pronunciata.
Una storia assurdamente vera
La serialità spesso permette di raccontare storie sconosciute, come in questo caso, come conferma Martindale. "Non la conoscevo affatto. Ma quando Jamie Lee Curtis (una dei produttori, ndr) mi ha chiamato e mi ha detto che voleva che partecipassi ho pensato 'Fammelo leggere, sembra affascinante'. Effettivamente lo era e non potevo dire di no. È ispirata a quella vicenda ma noi prendiamo un'altra strada". Le fa eco Guillaume, facendola ridere: "Essendo una storia completamente nuova, personalmente l'ho approcciata come 'Facciamola senza pensarci troppo. Non importa cosa è accaduto davvero'"
Ruth, Mike e Remy sono abbastanza sopra le righe come personaggi. Come racconta Margo: "Per me l'aspetto più folle è stato passare dalla rabbia totale all'emozione opposta e più profonda. Inizio ad una nota molto alta e proseguo ancora più in alto. È qualcosa di inusuale da interpretare ma anche divertente".
Aggiunge Chris: "Io direi che inizio in un certo modo apparendo un po' ambiguo forse un po' affascinante ma nel corso di soli sei brevi episodi il mio personaggio finisce per gestire la situazione, o almeno provarci. Da viscido e potenzialmente letale a completamente idiota e fuori dal proprio elemento. Troviamo alla fine una persona danneggiata sola, disperata, solamente il guscio di un uomo. È stata davvero un'opportunità in un periodo così limitato di tempo poter esplorare una tale miriade di sfaccettature ed emozioni di un solo personaggio. Molto stimolante per un attore".
Cyr infine è stato molto felice di interpretare la parte sotto copertura del personaggio: "Lavoro per l'associazione ma li voglio anche derubare. Recitare su entrambi i livelli è stato molto fico".
Personaggi sopra le righe nella serie Prime Video
È un po' una vendetta per tutti e tre i protagonisti il colpo al centro del racconto. Talmente surreali da essere così umani e coi piedi per terra in un certo senso. Ruth col marito, Remy col padre e così via. Dice Martindale: "È il modo in cui approcciamo il mestiere. Se non è reale, non è divertente. Inoltre c'è qualcosa nella disperazione. Per me, è terribile da dire, ma nel mondo della recitazione trovo la disperazione molto divertente. Forse perché è un'emozione molto reale".
Aggiunge Diamantopoulos: "Inoltre, voglio dire che è molto umana come dimensione. Nelle nostre vite conosciamo persone sopra le righe anche nelle loro reazioni. Nessuno si sveglia una mattina, anche se è una brutta persona, lisciandosi i baffi e pensando 'Oggi sarò più cattivo del solito'. Le persone sono persone. E nei momenti privati sono ridicole. Più reale è il momento, come attori, più diventa onesto e speriamo divertente nel risultato quando necessario".
Dice Guillaume: "Altrimenti diventa uno sketch. Se non ti connetti alla verità, non vuoi che i personaggi riescano. Non sei preoccupato per loro".
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Risate assicurate
Dato che questa è una comedy che punta sulla risata, ci devono essere stati una particolare scena che il trio ha dovuto rigirare più volte perché non riusciva a smettere di ridere. I tre scherzano sulle rispettive capacità attoriali e comiche, sulle risate nelle pause tra i ciak, per poi soffermarsi sull'aspetto cruciale di The Sticky - Il grande furto. Dice Chris: "Questa è una commedia e ci sono sicuramente momenti divertenti ma la serie è davvero unica. Penso ad esempio a The Bear che è anche una comedy da mezz'ora ma esplora un'oscurità e un sottobosco che non abbiamo mai visto in questo tipo di storie. C'è umorismo ma anche strati di dramma, intrigo e mistero. Un genere a modo suo".
La location della comedy
Molte serie sono girate in Canada negli ultimi anni ma ambientate in altri Paesi. Dev'essere stato soddisfacente girare finalmente uno show canadese davanti e dietro la macchina da presa? Entusiasta Diamantopoulos: "Sono originario di Toronto e quante serie ho girato lì o a Vancouver ed Halifax che passavano per New York oppure Chicago. Credo che sia una delle prime volte in cui non si perpetra lo stereotipo. È una città reale con questi personaggi dark e pieni di difetti. Girare a Montreal è stato un sogno. Troupe meravigliosa, location bellissima".
Gli fa eco Cyr: Montreal è la mia città natale. Sono stato felice di non dover fingere che il Quebec fosse il Verrmont (ride). La produzione ha ingaggiato comparse locali. Un vero accento franco-canadese nella serie lo ha reso più unico e reale. E quegli interpreti fanno un doppio lavoro perché parlano inglese, e non è la loro prima lingua".
Tra camei e stilemi narrativi
Cast che funziona anche se pensiamo agli interpreti secondari, come conferma il trio, e anche nelle comparsate come quella di **Jamie Lee Curtis. Una settimana da ricordare quella che l'ha coinvolta sul set non come produttrice ma come attrice e che proprio in The Bear aveva debuttato nella serialità.
Chiudiamo la nostra intervista con una considerazione: le heist series vanno sempre a braccetto con la commedia, come afferma Chris: "Perché ci sono così tanti elementi che possono andare storti. È la verità nella vita in generale. Quando vengono fatti questi piani e quando le persone pensano in modo nefasto si chiedono come possono compiere un atto che non dovrebbero mai fare. Ci sono così tante variabili perché le persone sono persone e credo sia lì che subentra l'aspetto comico".