The Lost King, la recensione: Stephen Frears, Sally Hawkins e un film che sfida le fake news

La recensione di The Lost King: Stephen Frears torna alla regia raccontando la storia vera della (ri)scoperta dei resti di Riccardo III, in un film attuale dai toni serrati. Su Sky e NOW.

The Lost King, la recensione: Stephen Frears, Sally Hawkins e un film che sfida le fake news

Stephen Frears e il suo modernissimo The Lost King. Più dell'incredibile storia vera che racconta, pressoché sconosciuta fuori dall'Inghilterra, più dei fronti che si ribaltano, andando contro (addirittura) ad un certo William Shakespeare. The Lost King, ricucendo i fatti dietro una scoperta incredibile (sfruttando un certo linguaggio tipico del thriller), è un film moderno perché coglie in pieno gli umori di coloro che vengono dati per scontati, e di chi viene lasciato ai margini di un sistema che non premia i migliori, ma li schiaccia sotto il peso della burocrazia e della ragion d'ufficio, pronta a sacrificare figure come quella di Philippa Langley, protagonista del film, interpretata da una splendida Sally Hawkins.

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Sally Hawking in The Lost King

Scritto da Steve Coogan e Jeff Popo, e disponibile su Sky e NOW, The Lost King è attuale anche perché analizza, con fare diretto, e con piglio arguto, il concetto mai tanto pregnante come quello delle fake news, portandoci in un percorso sconnesso dove la verità è il motore della trama, nonché l'obbiettivo di una narrazione che, nella sua classicità, riesce ad andare "contro". Per questo, la storia di The Lost King, se vista dalla giusta prospettiva, è una di quelle capaci di scaldare, di appassionare, di farci fare il tifo, cavalcando una narrazione serrata e stringente, in cui assistiamo ad una legittimazione capace di sfidare un sistema sociale miope, classista, maschilista e poco lungimirante.

The Lost King, la trama: l'incredibile storia vera dei resti di Riccardo III

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The Lost King: Sally Hawkins in una foto

Lo stesso sistema in cui si imbatte Philippa Langley, storica amatoriale, separata e con due figli che, durante una recita scolastica di Riccardo III, viene folgorata da un'intuizione: Re Riccardo si rivolge direttamente a Philippa, tra sogno e realtà, chiedendo di essere riconsiderato, stufo di portarsi dietro la nomea di usurpatore, nonché assassino, senza evidenze storiche, dei propri nipoti. Per Philippa Langley, la questione, diventa cruciale: Riccardo III (con il volto di Harry Lloyd) continua ad apparigli, le visioni si fanno più insistenti, e le richieste più accorate. Allora, Philippa, stufa di aspettare una promozione che merita, sempre scavalcata da colleghe più affascinanti e meno preparate, inizia una vera e propria indagine, legandosi alla Richard III Society, ovvero un gruppo di storici dilettanti con lo scopo di riabilitare la nomea del Re, dopo Secoli di infamia.

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The Lost King, e la scoperta dei resti di Riccardo III

Derisa, svilita e umiliata dai boriosi accademici, Philippa è sicura che le spoglie del sovrano, mai rinvenute, siano invece sotto la colata di asfalto di un parcheggio di Leicester. Un ritrovamento che potrebbe portare nuova luce sulla figura di Riccardo III d'Inghilterra, resa negativo (anche) dall'opera di William Shakespeare. Con spirito di iniziativa, e con il supporto di Richard Buckley (Mark Addy), professore dell'Università, mette in piedi l'impensabile dopo una raccolta fondi: organizza gli scavi, sfida l'establishment universitario e, superando innumerevoli difficoltà, trova i resti di Riccardo III. Tuttavia, coloro che la denigravano, si prendono poi i meriti della rivoluzionaria scoperta, mettendo da parte il ruolo cruciale di Philippa.

The Lost King, Stephen Frears: "Con il mio film ho voluto correggere il tiro di Shakespeare"

La verità e un film contro i pettegolezzi

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Harry Lloyd è Riccardo III

Riscatto, coraggio, costanza, certezza, speranza. The Lost King è mosso da un sentimento chiaro, nevralgico in un tempo in cui i fatti, anche quelli inconfutabili, sono intaccati dalle opinioni non richieste. Come è chiaro il parallelo tra Riccardo III e Philippa Langley, che Stephen Frears tiene in sovrimpressione per tutta il film: le due figure, distanti anni luce, sono la testa e il cuore, scambiandosi più volte e reggendo la narrazione (decisamente coinvolgente, visto l'approccio serrato, enfatizzato dalla colonna sonnora di Alexandre Desplat), facendo sì che la ri-scoperta della verità sia la naturale conseguenza di una ricerca dai risvolti assurdi. Del resto, quella di Frears, è un'opera che "corregge il tiro", mostrando l'arduo - e in questo caso reale - percorso riabilitativo, intaccando granitiche certezze indotte dal millenario passaparola.

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Tra sogno e realtà

Se ora la verità stessa non è più una semplice questione di vero o di falso, è naturale l'accostamento che la vicenda, datata 2012, suggerisce ancora (e forse di più) oggi. Tra fake news e riletture politiche, The Lost King è una formidabile presa di posizione da parte degli autori, intenzionati a smacchiare una figura costantemente infangata senza che ci fossero delle prove a sostenere le tesi, così allargando lo sguardo verso coloro che vengono denigrati e accusati senza un sacrosanto processo critico, basato sui fatti e non sul pettegolezzo. Ovvio che il contesto è cruciale, ed è cruciale, nel cinema di Stephen Frears, la forza delle donne: in The Lost King, la protagonista, idealmente, prosegue i discorsi aperti con The Queen e Philomena; tuttavia, Philippa, nella sua accessibilità, nella sua naturalezza e nella sua riconoscibilità, diventa perfino più forte della regina.

Conclusioni

Stephen Frears si conferma un grande narratore di storie e di personaggi, scegliendo questa volta la vicenda vera che ruota attorno al ritrovamento dei resti di Riccardo III. Un film contro il pettegolezzo e contro le fake news, che illumina la meritocrazia (spesso infangata) e la costante ricerca della verità. Coinvolgente per il tono e per i riverberi attuali.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • Una storia vera, poco conosciuta.
  • Sally Hawkins.
  • Il tono, tra il sogno e il thriller.
  • Film molto attuale.

Cosa non va

  • Forse dura troppo.
  • Alcune volte pecca di troppa formalità.